Federico Volpe: “Un matto dal cuore d’oro”

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Il bar manager del Dry Milano incanta con i suoi cocktail creativi lasciando il segno grazie al suo estro in ogni locale in cui lavora

Gli amici e i colleghi che hanno lavorato con lui lo definiscono “un matto dal cuore d’oro”, lui evita la riposta, noi lo descriviamo come un bartender che, dove va, lascia il segno.

Chi è Federico Volpe

Il percorso professionale di Federico Volpe non è stato come quello di tanti. Inizia a muovere i suoi primi passi dietro al bancone di alcuni pub irlandesi crescendo dove la richiesta della birra scura e corposa cede il passo ai pochi curiosi della miscelazione.

A dire il vero ho cominciato da piccolino. Ricordo i miscugli che creavo da bambino grazie ai liquori presi in prestito dalla vetrinetta di mia nonna. Provavo a berli e qualcosa non veniva poi tanto male. Posso dire che è in casa che ho realizzato il mio primo drink”, racconta il bartender.

Federico Volpe e Carlo e Camilla in Segheria

Dopo l’Irlanda Volpe attraversa la Manica, lavora in diversi locali milanesi fino a sbarcare da Carlo e Camilla in Segheria, il locale di via Meda dove compie il vero e proprio salto nel mondo della mixology. Nel cocktail bar e bistrot di Cracco, infatti, resta come bar manager per quattro anni al fianco di un volto noto della miscelazione gastronomica, Filippo Sisti che di lui rammenta genialità e follia.

Federico Volpe e Dry Milano

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Ora, da oltre un anno Volpe è al Dry Milano. In questo spazio che ha dettato la tendenza dell’abbinamento cibo/cocktail nella scena milanese, il bar manager brianzolo ha contribuito, a rendere il locale di Solferino e poi anche la più recente apertura di porta Venezia, i due punti di riferimento del bere miscelato di qualità che, unito alla pizza gourmet del “pizzamasterLorenzo Sirabella, trova solo estimatori.

Rispetto a chi lavora in cucina noi bartender siamo un popolo un po’ anomalo. Ci vedono intenti a dare spettacolo agitando lo shaker come giocolieri e a mescolare ingredienti come alchimisti. Ma chi è bravo davvero lo si nota da qualcos’altro. Perché è un bartender che vede, anziché limitarsi a guardare. È un professionista che capisce le tecniche, entrandoci dentro, e non si limita a copiare”, sostiene il bar manager del Dry.

Cocktail e filosofia

Dietro al banco e fuori dagli schemi, Federico Volpe è un vulcano che crea capolavori liquidi che inondano e travolgono senza alcun riguardo i palati di chi poco s’intende di miscelazione. Il cliente medio entrando al Dry prima si avvicina ai drink del bar manager restandone colpito, e poi torna e ritorna nel tempo a provare le proposte in carta, sempre più consapevolmente innamorato di quei cocktail che, grazie a un’accresciuta sensibilità e un’aspettativa ormai giunta ben al di sopra agli standard, lo hanno incantato.

Il concetto della miscelazione di Volpe è diverso, particolare, essenziale. Gli bastano veramente pochi ingredienti per fare un cocktail che racconti l’identità del locale e trasformi i singoli prodotti in un’idea alcolica emozionante.

I cocktail “must drink” di Federico Volpe

La mia miscelazione è curata, uso tecniche diverse anche provenienti dalla cucina e sostituisco un ingrediente all’altro per realizzare un drink nuovo e alterativo come per il mio Tommy Margarita che prevede lo sciroppo di agave al posto del Triple Sec”, dice il bartender del Dry.

I nostri consigli

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Vi servono ancora un paio di esempi? Per conoscere meglio l’estro di Volpe vi suggeriamo di provare il suo Ramos Gin Fizz twistato, con una pasta di meringa morbida successivamente caramellata, oppure il suo drink al Bourbon, con l’aggiunta di limone, pere asiatiche caramellate, poi cotte nella birra, succo di tortino di carote centrifugate e succo d’arancia fresco. A chiusura del cocktail un’aria di zenzero. Scelta difficile, lo sappiamo.

Il consiglio di Federico Volpe

Se posso dare un suggerimento, fidatevi di chi avete di fronte. Un vero professionista sogna, immagina e crea sapendo che gli unici aspetti che contano davvero in un drink sono la sua essenza fuori dall’ordinario, a volte ritenuta azzardata e un po’ folle, che invece regala il ricordo del gusto di quel cocktail che ognuno porta a casa dopo averlo assaggiato”, conclude il bar manager del Dry. Vogliamo dargli torto? No, in fondo “il matto è solo un sognatore sveglio”. E con il cuore d’oro.

Foto Courtesy Dry Milano

IDENTIKIT DEL BARTENDER

Nome: Federico Volpe

Anni: 32 anni

Zona d’origine: Brianza

Residenza: Milano, per ora…

Segni particolari: Lunatico

Scheletri nell’armadio: Una volta ha inondato il locale in cui lavorava con 25 litri di birra dimenticandosi lo spillatore aperto

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