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Vi confessiamo un segreto: ecco i migliori speakeasy italiani

Da Milano a Napoli, passando per Firenze e poi Roma. Ma senza indirizzo (o quasi). Dei migliori speakeasy italiani sembra non esserci traccia eppure esistono. Davvero.

Quali sono i migliori speakeasy italiani

Potrebbe essere che i membri di uno speakeasy (che in inglese significa “parla piano”) vogliano urlarlo al mondo. L’entusiasmo è incontenibile ma bisogna più che mai essere discreti.

Funzionano con il passaparola, con l’ok che proviene dai sommi vertici, senza sconti ma state attenti: se vi dicono che sono introvabili, alcuni lo sono per davvero. Non perdete tempo a cercarli perché sono così nascosti che sembrano quasi non esistere.

100 anni dopo l’inizio del Proibizionismo

A prescindere dagli inediti cocktail, gli speakeasy valgono una visita per la loro atmosfera déco e per quegli anni di mixology ancora tutti da recuperare. Parliamo di quelli del Proibizionismo americano degli anni ‘20, quando il consumo di superalcolici era pressoché vietato e quindi bartender e appassionati lo facevano in silenzio, senza farsi vedere.

È così che sono nati questi locali che, se prima erano una vera e propria salvezza, adesso sono innanzitutto fascino.

I migliori speakeasy italiani… da trovare

Gli speakeasy italiani non vedranno mai la luce del sole. Una frase che non ha alcuna accezione negativa ma che va presa così com’è nel suo senso più letterale: vivono nella notte e vivono la notte, sono nascosti, sono segreti. O quasi.

Famosi addirittura in tutto il mondo, come il 1930 Cocktail Bar di Milano e L’Antiquario, presenti nella classifica 1-100 di The World’s 50 Best Bars. Curiosi? Ecco un elenco degli speakeasy italiani da Nord a Sud.

1930 Cocktail Bar – Milano

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Come il drink più richiesto. Il 1930 cocktail bar è una delle location ancora oggi più ambite di tutta Milano. La prima parte del (lungo) percorso da seguire è tutta tracciata tra il Mag Cafè, il Backdoor 43 o Iter Milano: bisognerà insomma guadagnarsi la fiducia dei ragazzi dei locali del bartender Flavio Angiolillo per sperare l’accesso (da un bagno, da un armadio? Chissà) allo speakeasy segretissimo.

Incrociare le dita non basta più. E in questo caso, non basta mai, perché al 1930 hanno accesso persone consapevoli e riconoscenti nei confronti dell’affascinante mondo della mixology che presso il locale è orchestrata dal talento del bar manager Benjamin Cavagna.

Il 1930 si sviluppa su due sale, una superiore –dove c’è il bancone, e quella sottostante, più ampia e soffusa, che un po’ somiglia al gesto di sgranchirsi le gambe. I drink sono il risultato di grande sperimentazione. E chiaramente di gioco di squadra.

Migliori Speakeasy italiani: Club Derrière – Roma

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Lato posteriore dell’Osteria delle Coppelle, in pieno centro storico a Roma, si può accedere senza troppi stop al Club Derrière. Il passaggio avviene da un armadio bianco solo se muniti di parola d’ordine. Per ottenerla dovrete cercare sugli account social del locale un numero di cellulare da contattare.

Nel weekend non si può prenotare, quindi munitevi di pazienza se dovrete attendere un pochino in coda prima di assaporare uno dei cocktail proposti. Non sapete cosa ordinare? Se il termometro continua a salire provate un freschissimo Mazinger a base distillato giapponese, pompelmo rosa e ananas.

Cotton Club – Modena

Per accedere è necessaria la tessera ma ne vale la pena. Nessuna insegna mostra l’esistenza del Cotton Club di Modena, solo il campanello a cui arrivare dopo che qualcuno, già membro del locale, vi abbia prima invitato e poi dato le indicazioni arrivarci.

In questo secret bar, che si ispira al noto night club di Harlem, le regole sono: niente cellulare per il cliente e una proposta di cocktail ricercata per il locale. Se pensavate di godervi lo spettacolo dei bartender, o uno dei concerti live settimanali, stando in piedi scordatevelo. Il club è stato progettato per rilassarsi. Quindi, prendetevi il vostro tempo, sedetevi e staccate la spina.

Dandelion Speakeasy – Milano

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Nella cerchia privata degli speakeasy italiani, Dandelion ha trovato il suo nascondiglio a Milano. Il secret hidden cocktail bar però si discosta dalla nostalgia degli anni ’20 e il risultato non è una, bensì tre sale dallo stile estremamente contemporaneo.

Il bancone è minimale, la bottigliera è radiosa. Poi c’è la sala col camino e, scendendo in basso, anche la zona per i fumatori. Le proposte della drink list firmata Dandelion sono d’avanguardia e, oltre a essere simili a palcoscenici liquidi, sono anche composte da elementi che si possono mangiare, perdendosi lentamente in un’esperienza immersiva.

Jerry Thomas Speakeasy – Roma

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Credits Alberto Blasetti, Courtesy Jerry Thomas Speakeasy

È nell’ordine delle cose. Il Jerry Thomas ha una parola d’ordine ed è bene che l’abbiate già sulla punta della lingua altrimenti resterete con l’amaro in bocca. Quello che, purtroppo, non potranno servirvi al loro bancone.

Quest’anno lo speakeasy (che è stato presente nella classifica The World’s 50 Best Bars) compie 12 anni ma lo stile resta sempre inconfondibile. La drink list propone cocktail sobri, con e senza garnish, così eleganti che sembrano avere giacca e panciotto come un professionalissimo bartender.  

Migliori Speakeasy d’Italia: L’Antiquario – Napoli

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Courtesy Alex Frezza, L’Antiquario

Un lungo bancone soffuso quasi quanto l’atmosfera del secret bar napoletano dove ci sono forse troppi dettagli da ammirare. Innanzitutto, la bottigliera che è florida di etichette che chissà in quale maniera contemporanea verranno servite all’interno dei bicchieri e delle tazze per i drink.

C’è un angolino con un pianoforte, i tavoli bassi, la carta da parati, le poltroncine di velluto e una tranquillità che i barman stessi non osano disturbare. Presso L’Antiquario la mixology si omaggia, si esalta e si celebra in segreto. I drink sono accompagnati da piccoli taglieri, pane e acciughe ancora belle inscatolate.

La dedizione alla mixology è davvero ovunque, in ogni angolo del locale –dai quadri alle pareti alle bottiglie nei vetri e alle bottiglie negli angoli. Un luogo con la garanzia del bartender Alex Frezza, così avrete ben in mente quanto, da L’Antiquario, si beve bene.

Mad Dog Social Club – Torino

Un must del Mad Dog Social Club di Torino sono tutte le varianti del Negroni. Ma tra classici e signature, qualsiasi cosa ordinerete risulterà una piacevole sorpresa. Volete accedere al locale? Inviate un messaggio all’account Instagram del Mad Dog. Riceverete tutte le indicazioni per riconoscere qual è l’ingresso del club di via Maria Vittoria.

Solo entrando saprete di essere nel posto giusto: luci soffuse, un pianoforte che suona un vecchio swing e pareti di mattoncini vi faranno tornare indietro di un secolo. Se trovate posto sedetevi al bancone e godetevi la serata anche da parte di chi non è riuscito ad entrare.

Oro Secret Room – Milano

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Oro Secret Room è uno dei salotti segreti di Milano in cui entrare componendo simbolicamente un numero da un vecchio telefono all’interno di Sacrestia Farmacia Alcolica. L’ubicazione è sui Navigli e al comando di questo regno del passato c’è la bartender Terry Monroe che miscela particolari cocktail come se fossero pozioni magiche.

Scenografico il bancone del bar che richiama alla mente quello del laboratorio farmaceutico di un alchimista. La bottigliera non delude: quasi un centinaio di contenitori di vetro conservano gin, whisky, tequila, rum e vodka aromatizzati.

Migliori Speakeasy italiani: Rasputin – Firenze

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Courtesy Rasputin Firenze

Tutto quello che sappiamo dirvi del Rasputin è che, oltre a essere uno dei migliori speakeasy italiani, vi si accede suonando un campanello d’ottone. Che si trova in zona Santo Spirito, ben incastrato tra i bellissimi scorci d’arte di quella città piena di storia e ghirigori che è Firenze. Il Rasputin ha una rampa di scale che conduce forse nel punto più rosso del capoluogo fiorentino: una sala di velluti passionali e di arredi d’epoca, in legno e tessuto e poi tante candele.

Un bancone da metamorfosi perché i barman cambiano e spaziano: un giorno al bancone, un altro in sala. La bottigliera conta oltre 300 etichette e il whisky lascia quasi sempre le sue tracce all’interno dei drink studiati dal team dei bartender che rendono i loro esperimenti di mixology ben calibrati ma per niente impostati. Alla guida del locale c’è il bar manager Daniele Cancellara… ma di più non si può raccontare.

Sottovoce Speakeasy – Bergamo

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Primo e unico speakeasy di Bergamo, Sottovoce ha un fascino tutto particolare e pregno di storia. Racchiuso come un piccolo gioiello all’interno di una antica chiesa sconsacrata del 1400, incanta al primo sguardo. Varcata la soglia vi ritroverete di fronte un affresco realizzato da un discepolo del Lotto.

L’arredamento in stile Proibizionismo e la musica anni ‘20 vi catapulteranno in un’altra epoca ancora. Ma ciò che vi incanterà saranno i cocktail di Riccardo Pennacchia, bartender e proprietario che propone una miscelazione dall’impronta classica costellata di signature davvero interessanti. Soprattutto quelli a base bourbon.

Per accedere al Sottovoce, che si trova nel centro di Bergamo, sono necessarie prenotazione e parola d’ordine, ma mettendovi in contatto con il locale non vi sarà difficile ottenerle.

Speakeasy Bari

Nel capoluogo pugliese, in largo Giordano Bruno, se avete fiuto potrete scovare lo Speakeasy Bari. Un indizio, il secret bar si trova dietro una piccola porta all’interno di un bar dall’atmosfera un po’ vintage e rarefatta.

Non è un segreto invece la bontà dei cocktail preparati che come dicono gli stessi proprietari concentra, in 12 drink, gli elementi salienti della città vecchia, e non solo. Un esempio? “Amminue per primo”, che nella forma dialettale, sta per mandorla. Questo cocktail è fresco e invitante grazie alle note eleganti di lemon grass e da quelle tropicali del rum che lo compongono. Da provare.

The Barber Shop – Roma

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Per entrare in questo secret bar dovrete passare dall’anticamera di un negozio di barbiere. Questo è The Barber Shop, lo speakeasy di via Iside a Roma. Qui, l’indirizzo e drink non sono un segreto perché chi fa l’esperienza ne parla e ritorna.

L’atmosfera che si respira è quella del Proibizionismo, per gli arredi vintage e di recupero, le luci soffuse e calde, le comode sedute e i canapè in velluto imbottiti. Se non volete un cocktail classico provate uno dei signature della carta. Consigliato l’After Hate a chi piacciono menta, cioccolato e gin miscelati con un dash di vermouth e qualche goccia di bitter.

Migliori speakeasy italiani, The Race Club – Roma

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A Roma, il The Race Club è conosciuto come l’evoluzione sociale e culturale del bar nella quale i cocktail ci sono e sono buoni, ma altro non sono che il mezzo per migliorare il senso civico ed etico di chi decide di entrare a far parte del Club. Dietro al comune ingresso di un’officina meccanica in zona Colosseo, questo speakeasy non racconta semplicemente il Proibizionismo come ci si aspetterebbe.

Grazie alla charity cocktail list, I Have a Drink, ogni ospite che ordina da bere sostiene una causa benefica in cui, insieme alla proprietà, si impegna a devolvere parte del ricavato a enti e organizzazioni mondiali. L’obiettivo? Semplice, ma non banale. Bere bene, facendo del bene. E i numeri lo confermano. In 4 mesi sono stati donati 10.000 euro. Se volete accedere al The Race Club dovrete essere in possesso della “patente” del locale che verrà rilasciata con il tesseramento.

White Rabbit – Milano

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A Milano trova la sua tana il White Rabbit, uno dei migliori speakeasy italiani. Passando per la porta di un armadio sbucherete in un luogo circondato di quadri, cosparso di riviste degli anni ‘30 e arredato con mobili vintage. Qui, scoprirete un locale che riproduce in tutto e per tutto una bisca clandestina, con tanto di abiti e accessori per fare foto in stile.

Per entrare dovrete registrarvi sul sito e rispondere a un facile indovinello grazie al quale vi sarà consegnata una parola d’ordine. La cocktail list vi rapirà le papille gustative. Dai classici ai signature, i cocktail rappresentano appieno la creatività del locale. Fateci un salto ne resterete piacevolmente incantati.