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5 grandi cocktail di New Orleans

La città di New Orleans è stata un centro gravitazionale della mixology sin da quando iniziarono a essere miscelati i primi cocktail. Infatti la drink list metropolitana vanta una quantità di ricette: alcune famose, altre meno, tutte degne di nota. Dovendone sceglierne cinque abbiamo trascurato nomi importanti: menzione d’onore, dunque, per il Vieux Carré e il Café Brûlot. Ora, però, è tempo di dedicarsi ai pezzi grossi.

Cocktail nati a New Orleans: il Sazerac

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È indubbiamente il più celebre del mazzo ed è considerato uno dei primi cocktail della storia. La data di nascita ci porta indietro nel tempo fino al 1850, anno più anno meno. Leggenda vuole che l’inventore sia stato Antoine Amedie Peychaud, farmacista di stanza nel quartiere francese di New Orleans e abile miscelatore di bitter. La ricetta originale pare fosse a base di soli due ingredienti: il bitter di Peychaud e una particolare marca di cognac, il Sazerac-de-Forge et Fils.

Il drink diventa popolare perché servito presso la Sazerac Coffee House di Aaron Bird. Una serie di eventi porta a successive modifiche della ricetta originale e infine si giunge a quella ufficializzata dall’IBA.

Occorrono 50 ml di cognac, 10 ml di assenzio, due dash di Peychaud’s Bitters e un cubetto di zucchero. Per prima cosa bisogna prendere un bicchiere old fashioned e sciacquarlo con l’assenzio. Poi aggiungervi ghiaccio tritato e metterlo da parte. In un mixing glass inserire alcuni cubetti di ghiaccio e i restanti ingredienti, mescolandoli con cura prima di filtrarli nell’old fashioned (previa eliminazione del ghiaccio tritato). Guarnizione: una scorzetta di limone.

Ramos Gin Fizz

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Il nome dice tutto: è un fizz a base di gin ed è stato inventato da un signore di nome Henry C. Ramos. Ciò che il nome non dice è che l’anno di nascita è il 1888, mentre il luogo è il bancone del bar di Ramos, l’Imperial Cabinet Saloon. Ulteriore dettaglio: ci vorrà qualche anno perché la fama prenda quota, ma Ramos non si lasciò scoraggiare e la sua costanza fu premiata. A partire dai primi anni del XX secolo il suo Gin Fizz sarà fra i drink più richiesti della città.

Gli ingredienti sono molti e la lavorazione è lunga: si narra che Ramos avesse incaricato una ventina di bartender di darsi il cambio, allo scopo di raggiungere i dodici minuti richiesti di shakeratura. Tanti erano necessari per amalgamare come si deve tutte le componenti del cocktail, in particolare quelle più cremose. Servono infatti 45 ml di gin, 15 ml di succo di lime fresco, 15 ml di succo di limone fresco, 30 ml di sciroppo di zucchero, 60 ml di crema, 30 ml di albume, 3 dash di acqua di fiori d’arancio e 2 drop di estratto di vaniglia.

La ricetta IBA non impone dodici minuti di lavorazione: è sufficiente shakerare per due minuti, poi filtrare in un bicchiere, rimettere il drink nello shaker (questa volta senza cubetti di ghiaccio) e scuotere con decisione per un ulteriore minuto. Ultimo passaggio: filtrare in un bicchiere highball, utilizzando della soda come top e senza aggiungere guarnizioni.

Cocktail di New Orleans: Hurricane

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Nel caso dell’Hurricane le origini si fanno fumose. Un cocktail con questo nome vede la luce a New York City, attorno alla fine degli anni Trenta: però non è chiaro quali fossero gli ingredienti. Motivo per cui alcuni storici sostengono che la versione conosciuta ai giorni nostri affondi le radici a New Orleans e in particolare presso il Pat O’Brien’s Bar. L’invenzione sarebbe avvenuta a metà degli anni Quaranta, ad opera di due persone: Benson O’Brien, detto Pat, e Charlie Cantrell. Pare che i due avessero il magazzino stipato di rum e abbiano dunque cercato un modo per venderlo rapidamente. Ottenendo un successo clamoroso.

Le ricette variano e l’IBA non ha deciso quale dev’essere considerata ufficiale. Un’indicazione di massima chiama in causa 60 ml di rum scuro, altrettanti di rum chiaro, più 30 ml di succo d’arancia, 30 di succo di lime, 15 di frutto della passione, 15 di sciroppo di zucchero e un cucchiaio di granatina. Inserire gli ingredienti nello shaker, agitare per bene e poi filtrare in un bicchiere colmo di cubetti di ghiaccio. Esiste l’omonimo bicchiere, alto e leggermente bombato alla base: scelta obbligata per servire questo drink. Infine la guarnizione: una fettina d’arancia e una ciliegina al maraschino.

Grasshopper

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Come nel caso dell’Hurricane, non è chiarissimo chi abbia inventato il Grasshopper e dove. Una delle teorie più accreditate sostiene che la paternità sia del Tujague’s, che nel 1918 era uno dei bar più in voga del quartiere francese di New Orleans. Proprio in quell’anno il Grasshopper avrebbe fatto la sua prima comparsa, anche se la fama vera e propria sarebbe arrivata alcuni decenni dopo, per l’esattezza nei Cinquanta e Sessanta.

La ricetta IBA prevede 20 ml di crema di cacao, 20 ml di crema di menta e 20 ml di panna. Versare tutti gli ingredienti in uno shaker, aggiungere qualche cubetto di ghiaccio, agitare e infine filtrare in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata. Niente guarnizione, ma se proprio la si vuole è bene puntare su una fogliolina di menta.

Cocktail di New Orleans: Absinthe Frappè

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Forse meno noto dei precedenti, l’Absinthe Frappè vanta fra i suoi estimatori due colonne della letteratura mondiale: Oscar Wilde e Mark Twain, che hanno riempito d’orgoglio l’inventore Cayetano Ferrer, capo bartender presso l’Aleix Coffee House e successivamente proprietario del bar (che sarà ribattezzato The Absinthe Room e poi Old Absinthe House).

Ferrer si inventa l’Absinthe Frappè nel 1874, ma gli storici hanno faticato a ricostruire la ricetta originale. Sappiamo che comprendeva assenzio e qualcosa di dolce, senza potere entrare più nello specifico. Oggi viene spesso preparato con 45 ml di assenzio, 15 ml di sciroppo di zucchero e 60 ml di soda. Bisogna shakerare gentilmente e poi versare in un bicchiere, utilizzando come guarnizione alcune foglioline di menta.