the-noble-lodi-aromi-drink-list-coqtail-milano

Aromi di ricordi al The Noble con la nuova drink list di Diego Ferrari

La nuova drink list del cocktail bar The Noble a Lodi si chiama Aromi ed è un omaggio ai ricordi. A firmarla, l’affermato mixologist Diego Ferrari che l’ha composta di 12 miscele alcoliche e 5 alcol free. La peculiarità? Ognuna, grazie alla scelta accurata degli ingredienti, stimola la memoria olfattiva di chi la sceglie e, come un’ancora profumata, aggancia e assicura il passato innescando ricordi lontani.

The Noble presenta Aromi

La mixology è un’arte nobile per Diego Ferrari che del The Noble, ristorante e cocktail bar del lodigiano situato in Via Sant’Angelo 1, ha curato la nuova drink list Aromi. L’indirizzo, inaugurato oltre 100 anni fa e affermatosi come storica tintoria di città, ha mantenuto oggi l’allure dell’epoca nota, in fatto di mixology, come la Golden Age dei cocktail. Fulcro di questo spazio dal design raffinato e minimale, curato dal gruppo Ferrari & Partners, è oggi il bancone in bella vista che all’ingresso riprende una pensilina dei primi anni del ‘900. Mentre le sedute in pelle cucite a mano e i piani dei tavoli in marmo di Carrara scaldano un’atmosfera sospesa nel tempo.

Aromi di ricordi

Diego-Ferrari-mixologist-drink-list-the-noble-coqtail-milano

Nella nuova drink list Aromi ogni miscela ha un ruolo speciale. “Per me era importante far rivivere un ricordo, un momento, un luogo. E l’ho fatto attraverso diversi ingredienti segreti costituiti proprio dagli aromi. Il profumo delle spezie pensate per ogni drink, per esempio, è per ognuno di noi un personale viaggio nel tempo”, spiega Diego Ferrari.

Tutti i drink del The Noble

Fine intenditore di spirits quanto pioniere del movimento low alcol ha voluto mantenere questa sua peculiarità anche nella nuova drink list Aromi. A ogni drink ho indicato il grado alcolico. Oltre alle 12 miscele, il nuovo menu include anche 5 cocktail non alcolici. Questo mi ha consentito di intercettare i gusti di un pubblico in continua evoluzione. Non è stata solo una sfida, ma un qualcosa che fa bene alla creatività dietro al bancone. Ho pensato di aggiungere perfino un fuori menu che cambia ogni settimana, in modo da dare un’alternativa ai nostri ospiti, prosegue Ferrari. The Noble, infatti, è un manifesto di novità in formato bicchiere, alla portata di tutti. Anzi, dei ricordi di tutti.

I tre signature della drink list Aromi da non perdere

nocciolato-cocktail-the-noble-lodi-coqtail-milano

I cocktail di Diego Ferrari sono tutti da provare, ma i must consigliati dallo stesso mixologist restano tre miscele della nuova lista. Il primo è Nocciolato (20% abv) un cocktail dall’aroma caldo. Gli ingredienti utilizzati vanno dal liquore ai fiori di sambuco alla vodka, dalla crema di cacao e al liquore di nocciole più qualche goccia di limone. Il ricordo che lascia affiorare questo drink è quello dell’infanzia. L’aroma della nocciola e del cioccolato sono qui per portare a termine questa piacevole missione, sottolinea Ferrari.

rosa-cocktail-the-noble-diego-ferrari-coqtail-milano

Il secondo drink è stato chiamato Rosa (10% abv). Si tratta di una miscela leggera dal delicatissimo aroma floreale. È il ricordo di una primavera che ogni anno passa e poi torna daccapo. I fiori in questo caso non sono le rose, come viene da pensare, ma le viole. Il cocktail è creato con gin, liquore alla viola, rosolio di bergamotto e un tocco di soda al pompelmo rosa. Come la freschezza che si respira al mattino, quando la giornata sta per cominciare.

banana-old-pal-cocktail-diego-ferrari-coqtail-milano

La terza miscela è Banana Old Pal (22% abv). Un twist sulla famosa ricetta attribuita negli anni ’20 dello scorso secolo a Harry MacElhone e ripensata da Ferrari utilizzando bitter alla banana, vermouth dry e rum invecchiato. “L’aroma del frutto esotico rievoca giocosamente il ricordo delle caramelle alla banana che mangiavo a scuola, durante l’intervallo”, spiega Ferrari. Gocce di memoria che raccontano la storia diversa di ognuno. Se siete curiosi l’indirizzo è uno: The Noble a Lodi.

Immagini courtesy Diego Ferrari