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Blue Monday, beviamoci su

Si dice che il terzo lunedì di gennaio sia il giorno più triste dell’anno. Realtà o superstizione, l’unica cosa certa è che la mixology non contempla il malumore. E se il Blue Monday 2024 cade il lunedì 15 gennaio, i cocktail (quelli fatti bene) allietano le papille gustative e rinfrancano lo spirito. Sempre.

Ecco, quindi, il suggerimento per esorcizzare la malinconia, il 15 o in qualsiasi giorno: fare un salto al Blue Bar di Londra e assaporare un delizioso I’m Blue firmato dal bar manager Marcello Cauda.

Chi ha detto Blue Monday

A volte ritornano. Tristi, strani, malinconici. Sono quei giorni pesanti che non riuscite a scrollarvi di dosso, uno più dell’altro. Ma per fortuna di Blue Monday ce n’è uno solo all’anno. Dal 2005 Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff, con una complessa equazione ha identificato nel terzo lunedì di gennaio il giorno con il più alto fattore di malumore e tristezza. Ma il Blue Monday 2024 è davvero un lunedì cupo?

Al Blue Bar di Londra contro la malinconia

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Blue Bar

Che confidiate in Arnall o meno, eccoci al Blue Monday 2024. Per essere sicuri di esorcizzarlo e berci su qualcosa di buono il consiglio è di fare un giro a Londra o di segnare in agenda di farlo al più presto, se credete nei buoni propositi di inizio anno.

Tra i tanti cocktail bar degni di nota della City troverete il Blue Bar, locale molto noto sito all’interno del 5 stelle The Berkeley, con all’attivo 24 anni di carriera e ospiti stellari, come Madonna. Con il Blue Monday il locale di Knightsbridge ha in comune solo una parte del nome e il colore della tappezzeria, della drink list e in particolare di un cocktail.

Il blue fa infatti da sfondo a grandi specchi circolari che riflettono una boiserie raffinata e grandi stucchi. Dipinge il menu Blue Move e una delle 12 miscele ideate dal bar manager Marcello Cauda e dal suo team.

La drink list del Blue Bar

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Marcello Cauda

Provare i signature di Cauda combatte ogni tristezza. E non solo per il Blue Monday 2024. Ispirata al libro Moirémotion di Takahiro Kurashima, la cocktail list è pensata per allietare ogni istante degli ospiti del Blue Bar. Immaginatevi dunque seduti su una delle comode poltroncine di fronte al bancone. E se un Mirror Martini, dedicato al locale quanto al re dei cocktail, oppure un Nitromisu, ispirato al dolce Tiramisu e creato con un caffè sostenibile, vi attraggono fatevi prima incuriosire dall’assaggio del cocktail I’m Blue. Non ve ne pentirete.

I’m blue, il drink per combattere il Blue Monday

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Energizzante, divertente, colorato di cielo, I’m Blue è definito dallo stesso Cauda un “disco style drink” che può essere realizzato in due versioni. Con o senza alcol per piacere a tutti. Creato con vodka oppure spirits alcol free comprende anche l’aggiunta di uno shrub di longan e passion berry, più una tonica al pompelmo. Il tutto ricoperto da una nuvola ai gusti di pesca e gelsomino tinteggiata da un velo di polvere profumato al frutto della passione.

Perché se il Blue Monday non ha alcuna valenza scientifica accreditata è, invece, matematico che un buon cocktail rallegri il palato e l’animo, spazzando via la tristezza della fine delle feste e la stanchezza portata dall’inverno. Soprattutto se proviene da un grande locale, come il Blue Bar di Londra sa essere ancora oggi.

Immagini courtesy Blue Bar