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La svolta vegetale del Botanical Club e gli street cocktail di Felice Loprieno

Un menu 100% plant based, cocktail in lattina e una nuova drink list dallo stile urban firmata dal Bar Manager Felice Loprieno. Ecco tutte le novità del Botanical Club di Milano.

C’è un’aria nuova al Botanical Club

Chiusa la sede di Via Melzo in previsione di nuovi progetti sul territorio milanese (di cui ancora non possiamo svelarvi niente), Botanical Club ha avviato un nuovo percorso che unisce la cucina e il bancone con un approccio circolare.

Il format di street bar presente in via Tortona e, con la distilleria di gin artigianale e un’area degustazione dotata di bancone e cucina, in Via Pastrengo (zona Isola), ha intrapreso una nuova direzione, pur mantenendo la propria anima “urban”.

Il menu 100% vegetale

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Da sempre attento a intercettare le ultime tendenze, con la sua formula easy che invita allo sharing, Botanical Club ha deciso di darci un taglio con le materie prime di origine animale. Il nuovo approccio della cucina, dunque, è 100% plant-based con ricette sfiziose che non sfigurano neanche di fronte ai palati carnivori più accaniti.

L’ora dell’aperitivo è il momento ideale per provare i nuggets di tofu serviti con maionese vegana leggermente piccante, i maki roll con carota e cavolo viola fermentati avvolti da riso e alga nori oppure la ricottina di mandorle homemade servita con pomodoro, olio e basilico.

Tra i piatti principali c’è il cavallo di battaglia del Botanical Club: il classico avocado toast con pane a lievitazione naturale condito con lime, olio e pepe e la nuova pizza al padellino farcita con ricotta vegetale e origano. Per chi ama il sapore umami, la scelta obbligata è il risotto ai porcini e shiitake, mentre una zucchina tonda ripiena con pomodoro secco, menta e mandorle chiude la sezione dei main dish.

Chi non può fare a meno delle patatine fritte troverà irresistibili quelle fermentate che, insieme agli edamame saltati con olio di sesamo e al mix di verdure fermentate, compongono la lista dei side dish perfetti per l’happy hour.

L’approccio circolare tra cucina e bancone

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Mezza piotta

Se i piatti sono diventati completamente vegani, nella drink list trovano spazio miscele che vanno in questa direzione e, al posto dell’albume, utilizzano sostituti vegetali.

Suddiviso in quattro sezioni, il menu di street cocktail firmato dal bar manager Felice Loprieno propone miscele dai nomi ironici, dalla beva piacevole e di facile interpretazione, per essere compresi da ogni palato e gustati in diversi momenti della giornata.

Gli Highball

La prima parte del cocktail menu è dedicata ai long drink, ideali per le calde serate estive, grazie ai sodati che stuzzicano il palato con le loro bollicine. A chi piace il Paloma, Loprieno consiglia di iniziare da SonTeso, twist profumato sul celebre cocktail messicano, che parte dalla base alcolica del mezcal e unisce il rosolio di bergamotto, i fiori di sambuco e l’immancabile soda al pompelmo rosa.

Tra i “mai più senza” del locale c’è lo Stranger Mule, realizzato con il London Dry Gin prodotto dal Botanical Club (contenuto in un nuovo packaging dall’etichetta ancor più minimale) e unito a cordiale al lime, ginger beer e purple bitter. Si prosegue poi con G.Y.P.O., in equilibrio tra note dolci e amaricanti con una base di rum, acqua di cocco, tè nero alla pesca e top di gassosa amara.

Completa la sezione degli highball il Golden Boy, un cocktail a base vodka dal basso contenuto zuccherino, speziato grazie a un cordiale al tè nero e alla nota fresca della ginger beer.

I classici selezionati dal Botanical Club  

Il bar manager del Botanical Club ha dato spazio in carta anche ai cocktail classici come il New York Sour, twist sul richiestissimo whiskey sour che aggiunge del vino rosso alla ricetta. C’è poi il Last Word per chi vuole sempre avere l’ultima parola, preparato con gin, liquore francese alle erbe, lime e maraschino e il Dark’n’Stormy a base di rum mix, lime e ginger beer.

Chiude la proposta dei classici un drink degli anni ’60: si chiama Salty Dog e si serve in un bicchiere alto con crusta di sale, riempito di vodka e pompelmo rosa.

La lista dei Bitter & Co.

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Mellow Yellow

Questa è la sezione per i palati avvezzi alle note amaricanti e che, all’ora dell’aperitivo, solitamente ordinano un Negroni o qualche twist sul genere.

Come Mezza Piotta, un cocktail del Conte in versione ancestrale, che ai classici tra ingredienti aggiunge semi di zucca, carciofo e zenzero, oppure Mellow Yellow, un Americano morbido e speziato con sentori di curcuma, menta e un taglio di mezcal.

Il Mi-To, al Botanical Club diventa Mi-Ti-Co e si arricchisce con pimento, lemongrass e menta, mentre il Bubble Berry è un azzardo che unisce bitter alle fragole, cordiale dagli aromi floreali e una gazzosa amara per bilanciare la dolcezza del drink.

I cocktail Sweet & Sour del Botanical Club

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Peep show

Nell’ultima parte della drink list del Botanical Club si trovano alcuni tra i drink più interessanti per la bella stagione. Come Peep Show, un Tommy’s Margarita a “luci rosse” che a tequila e lime miscela uno sciroppo di barbabietola e pepe rosa. Gli scarti della preparazione del red syrup vengono recuperati, frullati ed essiccati per creare la crusta, dal sapore di barbabietola e sale.

Acido magico è invece un twist sul French 75 servito on the rocks e reso particolare dalla nota esotica della purea di passion fruit. Lo segue Ruby Soho, un viaggio tra le strade londinesi con vodka e rosolio di bergamotto miscelati a uno shrub di frutti rossi, pompelmo e tonica.

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El Chapo

Infine, per dare continuità al Whiskey Sour con sciroppo di mais salato (drink di punta della cocktail list invernale), Loprieno si è inventato un’altra variante contemporanea e altrettanto interessante. Si chiama El Chapo ed è realizzato con un blend di bourbon, rye whiskey e una punta di scotch torbato infusi con dei nachos per dare una nota “messicana”. A decorare la chunk di ghiaccio c’è un nachos croccantissimo che, con la nota di pomodoro della miscela, crea un whiskey sour ricercato e davvero irresistibile.  

Immagini courtesy Botanical Club