50 Best for Recovery: tutte le iniziative di The World’s 50 Best Bars a sostegno della Industry

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La classifica dei 50 cocktail bar migliori al mondo è al momento “sospesa”. Ecco intanto come si muove il team di 50 Best

L’emergenza Covid-19 ha purtroppo messo i bastoni tra le ruote a parecchie iniziative del settore food & beverage.

Ci siamo sentiti un po’ tutti con le mani legate ma pur sempre in grado di muoverle. Così, abbiamo dovuto rimandare molte cose. Alcune hanno per giunta riempito lo spazio di quella fantomatica “data da definirsi”.

Per quanto il nostro settore ne abbia risentito, esso non si è dato per vinto ma ha anzi avviato tutta una serie di alternative online che hanno espresso vicinanza ai consumatori e che hanno dato, ai locali stessi, un modo in più per farsi coraggio.

50 Best for Recovery

I locali ci sono sembrati particolarmente “familiari” perché nel mentre che assistevamo a ricette o a talk coi bartender, stavamo comodi sul divano di casa. I bartender, d’altro canto, ci hanno mostrato di sapersi adattare a qualsiasi cosa, proprio come fa un liquido quando assume la forma del recipiente che lo contiene: hanno fronteggiato l’emergenza carichi di speranza (e di shaker e di cubetti di ghiaccio e di distillati), stabilendo un contatto con le persone senza per forza trovarsi dietro a un bancone.

Insomma, dietro lo schermo dei nostri smartphone accadono tante cose. Accade anche che ci basta un tocco e scopriamo delle iniziative bellissime. Tipo quella di The World’s 50 Best Bars.

The World’s 50 Best Bars: che cos’è

The World’s 50 Best Bars è la classifica che premia i cinquanta cocktail bar migliori del mondo, parallela a The World’s 50 Best Restaurants, che riguarda esclusivamente il settore della ristorazione.

La scorsa edizione del 2019 dedicata alla mixology ha premiato tanti locali italiani: il Nottingham Forest (86esimo posto), il Drink Kong di Patrick Pistolesi (82esimo posto), gli speakeasy 1930 (44esimo posto) a Milano e Jerry Thomas (50esimo posto) a Roma. Vi avevamo raccontato l’evento in questo articolo.

Quest’anno e con l’emergenza in corso, la classifica del 2020 non può certo dirsi spacciata ma soltanto “sospesa”. Nel mentre, ha preso piede un’iniziativa importante.

50 Best for Recovery: l’iniziativa

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Tutto il team di 50 Best sta offrendo al settore della mixology un nuovo modo per rinascere. Grazie al supporto –specialmente economico- degli sponsor ufficiali di The World’s 50 Best Bars, sarà dato un aiuto consistente a tutti gli attori del mondo beverage e dell’hospitality: si tratta di un fondo (50 Best Recovery Fund) il cui ricavato sarà destinato alle organizzazioni no-profit che contribuiranno alla ripresa del settore della mixology.

La raccolta fondi coinvolgerà i partner di 50 Best e ognuno di noi, che potrà dare il suo sostegno ai suoi locali preferiti. Un tentativo che dimostra di rispondere prontamente a una situazione d’emergenza come questa, che ha purtroppo scoraggiato un settore, come quello beverage, fatto per starsene sempre col bicchiere pieno fino all’orlo.

50 Best Bars Recovery Hub

E’ uno spazio accessibile sul sito ufficiale di The World’s 50 Best Bars dove, proprio come in uno shaker o in un mixing glass, sono riuniti tutta una serie di contenuti (informazioni, consigli, ricette) che mettono in collegamento esperti del settore e persone. In questo modo, il mondo della mixology si mantiene in forma e vivo, senza alcuna possibilità di eclissarsi.

Tra i diversi contenuti che vi invitiamo a scoprire c’è ad esempio l’iniziativa social #PassTheShaker che coinvolge importanti bartender che mostrano a tutti come realizzare i loro signature drink.

E ad ottobre che succede?

Succede che se la classifica di The World’s 50 Best Bars è “sospesa”, allora interviene un Summit, rigorosamente online e che lascia spazio davvero per tutto e tutti.

Ad ottobre 2020 si svolgerà il Recovery Summit che è qualcosa a metà tra un occhio e una sfera di cristallo sul mondo della mixology: si parlerà dei cambiamenti che hanno e che ancora investiranno il settore, del ruolo che giocheranno i locali, delle iniziative e delle soluzioni per reinventarsi ed adattarsi a questa situazione.

Il Summit coinvolgerà i professionisti del settore e si articolerà in masterclass e talk, case study ai quali chiunque potrà partecipare.

The World’s 50 Best Bars trova uno spiraglio per sé stesso e per gli altri, un modo per non starsene fermo e per spronare tutti quanti a non fermarsi. La sua è una mossa allo stesso tempo solidale, informativa, approfondita, culturale, giusta.

Che voi siate appassionati fino in fondo o appassionati abbastanza, provate a sentirvi parte di questa importantissima iniziativa. Siate come il garnish di un Dry Martini che senza quell’oliva, sarebbe incompleto.

Seguite tutto sul sito ufficiale.