Tutto quello che dovete sapere sulla bagaceira portoghese!

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Il distillato prodotto da vinacce è cugino della nostra grappa, eppure le differenze non mancano. Vi presentiamo la Bagaceira.

I distillati sono belli perché vari.

E questa loro preziosissima caratteristica dipende soprattutto dalla loro provenienza, non solo geografica quanto cerealicola, vinicola, frutticola.

Un prodotto fermentato diventa distillato quando subisce, per l’appunto, un processo di distillazione: lo abbiamo già chiarito, spiegando la differenza tra distillati e fermentati proprio in questo articolo.

I distillati da vinacce

Oggi tuttavia vogliamo utilizzare il bicchiere a mo’ di lente d’ingrandimento su una categoria di distillati in particolare: quelli provenienti da vinacce.

In Italia abbiamo la nostra cara grappa, acquavite che, per noi, non ha eguali. In effetti vi sono alcuni distillati d’oltreconfine che, nel nostro Paese, proprio non riescono a conquistarci il cuore. Alcuni di questi sono per altro poco diffusi.

È il caso della bagaceira portoghese

Come? Non l’avete mai sentita nominare?

Tranquilli. Lo sapete che con noi di Coqtail Milano non potrete certo restare a bocca asciutta. Siete bevitori appassionati, dunque avete sete anche di sapere.

E allora pronti per una full immersion sulla bagaceira, il distillato di origine portoghese che in Italia è poco conosciuto.

Bagaceira: che cos’è e perché in Italia è così poco diffuso

La zona di produzione più vocata per un distillato di tutto rispetto come la bagaceira è quella del Vinho Verde in Portogallo, precisamente a Nord del Paese. Pare che proprio lì i vini bianchi presentino un ottimo grado di acidità.

Avrete dunque capito che la bagaceira è un distillato di vinacce, proprio come la nostra grappa.

Ed è proprio in virtù della loro somiglianza che il distillato portoghese, nel nostro Paese, è molto poco diffuso. La somiglianza, in alcuni settori, è sinonimo di concorrenza.

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Valli del Douro, Vinho Verde – Portogallo

La differenza tra bagaceira e grappa

Comunque, la differenza principale sta nel fatto che la nostra acquavite è prodotta principalmente da uve moscato.

Il nome bagaceira deriva dalla parola “bagasu” che richiama il graspo del grappolo d’uva. Le altre zone di produzione del distillato portoghese sono: Douro, Barraids, Alentejo, Algarve e Minho.

Bagaceira: il metodo produttivo

Non esiste, per questo distillato, un vero disciplinare riguardo le modalità produttive. Tuttavia, per ottenere una bagaceira di qualità, le aziende distillatrici insilano le vinacce entro massimo 24 ore dalla loro spremitura.

La distillazione avviene all’interno di alambicchi discontinui. Il prodotto ha un grado alcolico compreso tra 37,5 gradi (minimo) e 52 gradi al massimo. Inoltre, le vinacce che ne sono alla base non varcano mai la soglia dei 10 km dalla loro zona di produzione: possiamo quindi definire la bagaceira una sorta di distillato a km zero?

Curiosità

La bagaceira può anche non subire invecchiamento: alcune aziende produttrici tuttavia offrono prodotti invecchiati per minimo un anno. Il massimo è di sei anni.

Inoltre viene molto spesso aromatizzata con l’arruda, un’erba locale che un po’ richiama la ruta piemontese.

Bagaceira: come degustarla

Il momento migliore per gustare il distillato portoghese è a fine pasto. Ha infatti un ottimo potere digestivo, proprio come la nostra grappa!

La bagaceira va servita all’interno di un bicchiere a tulipano, vale a dire più stretto in cima e mano a mano più ampio sul fondo. Il colore del distillato è cristallino: purezza e qualità sono trasparenti, mentre il prodotto invecchiato presenta la tipica colorazione ambrata.