L’Alto Adige che distilla: grappa e gin. In un sorso, Roner

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Le distillerie Roner si trovano a Termeno in provincia di Bolzano. Hanno iniziato producendo grappa e da sette anni fanno persino il gin. Promesso, vi raccontiamo tutto!

In Alto Adige sembra esserci nient’altro che natura.

A Termeno (Bolzano) la gente accetta di starsene in secondo piano e la natura accetta di passare dai paesaggi alle bottiglie, dagli alberi ai bicchieri, dall’acqua al vino e ai distillati.

Roner con la natura ci chiacchiera ogni giorno e –con rispetto- le lascia sempre la prima e l’ultima parola. Tempo fa la frutta gli ha detto di non voler essere soltanto presa a morsi e allora Roner è arrivato dritto al (suo) succo: dal 1946 a oggi il dialogo con il territorio continua da ben tre generazioni.

La storia di Roner

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Le distillerie Roner iniziano a produrre grappa con Gottfried Roner.

Suo figlio Andreas subentra a metà degli anni Sessanta e nei giorni scorsi, all’Alto Adige, è stato lui a fargli un regalo di compleanno: in occasione dei suoi 80 anni, Andreas Roner ha introdotto Caldiff 80, un distillato di mele Gravensteiner invecchiato in barrique per 17 anni e poi ancora affinato per altri 2 in botti di Rum.

Si sentono le prugne e l’uva sultanina, si sente chiaro l’amore per i profumi. Anche attraverso il beverage, l’Alto Adige si dimostra un territorio da meditazione, da sorseggiare con la vista dei frutteti o in casa propria se avete degli amici a cena e una buona bottiglia da stappare.

Full immersion nei prodotti Roner: il distillato alle pere Williams

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C’è posto anche per le pere Williams nella mixology altoatesina: l’azienda ne produce un distillato (Riserva inclusa!) partendo dalla raccolta manuale del frutto che viene fatta maturare e poi fermentare in serbatoi d’acciaio.

La sua purea viene poi lasciata a bagnomaria in tre alambicchi. Ce n’è un quarto nuovo di zecca e si chiama Luisa, in onore della moglie del signor Andreas. Qui, il processo a bagnomaria avviene internamente. Per questo prodotto è necessaria una doppia distillazione.

Il distillato di pere Williams Luisa (l’alambicco omonimo riprende la stessa forma della bottiglia) ha una gradazione alcolica pari al 75% in modo da preservare il gusto della frutta.

Full immersion nei prodotti Roner: le grappe

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Andreas Roner

Le distillerie Roner sono per davvero sperimentazione alcolica –specialmente se facciamo riferimento a due grappe in particolare: Gewürztraminer e Weissburgunder.

Il mastro distillatore dell’azienda, Helmut Oberhofer, ci spiega che è proprio la prima grappa a determinare la bravura di chi fa il suo mestiere. Si tratta di un prodotto molto apprezzato a cui però Roner ha deciso di dare una svolta impiegando un metodo di fermentazione a freddo, diverso da quello per il vino, a 20 gradi, utilizzando un lievito australiano che rilascia nella grappa sentori di litchi e di ananas.

Qual è un tipico drink preparato dai barman altoatesini utilizzando questo prodotto? Il Gewürztraminer Sour. La ricetta è quella classica, soltanto che al posto del pisco viene utilizzato il Traminer.

La Riserva

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La Riserva 12 mesi di questa grappa viene fatta riposare in botti di quercia americana di capienza tra i 500 e i 750 litri, la superficie ideale per permettere alla grappa di svilupparsi al meglio.

Helmut ci ha anche raccontato che ci si confronta molto riguardo la scelta del legno e delle tostature perché è da lì che provengono i bouquet aromatici della grappa Gewürztraminer Riserva. Il suo gusto è piuttosto morbido.

È molto più apprezzata probabilmente per il suo colore ambrato e perché il fatto che subisca invecchiamento fa credere al consumatore di trovarsi di fronte a un prodotto particolarmente pregiato.

La grappa da Pinot Bianco di Roner

Weissburgunder rappresenta quasi la nuova frontiera delle distillerie Roner che hanno voluto creare un prodotto-promessa e promettente, partendo dalle uve Pinot Bianco. Hanno voluto trasportare all’interno della grappa il concetto di “facilità del bere”, proprio di questo uvaggio.

Una novità che a quanto pare piace. Il prodotto è realizzato in collaborazione con un enologo e tutto parte dalla zona a est del Lago di Caldara: si tratta di un terreno molto minerale.

Anche la grappa da Pinot Bianco ha la sua versione invecchiata 12 mesi in barrique di rovere americano, tostatura medio forte. Questo legno rilascia sentori di mela verde e pesca, ma anche di cocco, vaniglia e foglie di tabacco: il pinot quasi non si sente.

Curiosità

Queste botti vengono utilizzate al massimo per due volte perché poi tutti questi aromi si perdono.

Il gin Z44: l’Alto Adige che sa di ginepro

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Quando Helmut ci ha detto che anche a Roner fanno il gin, gli abbiamo subito chiesto perché il nome dell’azienda non sia indicato sull’etichetta –che porta invece scritto in un elegante font corsivo “Z44”.

“All’inizio chi era al vertice dell’azienda non era d’accordo con la scelta di fare il gin, proprio perché Roner è da sempre associato al mondo della grappa. Eppure noi, in silenzio, ci abbiamo provato lo stesso. Abbiamo insistito e quando abbiamo avuto l’ok dall’azienda, ecco che le abbiamo immediatamente presentato il nostro prodotto finito. La scelta di chiamare il gin Z44 sta nel fatto che volevamo distaccarci dal nome Roner che è per certo garanzia di qualità. Diciamo che volevamo in un certo senso “farcela da soli”. Ma Z44 mostra comunque un forte legame con l’azienda: riprende infatti il nome della via in cui si colloca – via Josef-von-Zallinger, 44.”.

Comunque, Roner fa gin da ben sette anni. A settembre è stata lanciata una Limited Edition con bergamotto ed erica, ma le sorprese non finiranno.

Ma come viene prodotto il gin Z44?

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Il gin è distillato in due alambicchi che hanno capienza di 270 litri a testa. Il suo cuore è il cirmolo, un pino alpino che cresce nelle foreste del corno bianco a 1400 mt di altezza.

La raccolta delle pigne avviene manualmente e dura circa 4 settimane: pensate che in un giorno si riescono a raccogliere 100 kg di pigne! –che vengono poi infuse nell’alcol per 4 mesi. Dopo la pressatura finale, le pigne vengono trasferite in distilleria dove viene ricavato un concentrato, un’essenza di cirmolo, molto, molto aromatica.

Quali spezie contiene?

È poi la volta del ginepro e di tutta la miscela di spezie. Come ogni prodotto di successo, anche il gin Z44 ha una ricetta segreta e tra le spezie e le erbe che il Maestro Distillatore ci ha rivelato ci sono l’angelica, le scorze d’arancia, il coriandolo e la lavanda.

Queste vengono messe nell’alcol e se alla sera avviene la macerazione a freddo, alla mattina la macerazione è a caldo per qualche ora. Poi avviene una distillazione lenta che dura minimo 7 ore: più il processo è veloce e più il prodotto sarà aggressivo. L’ultimo step è l’unione del distillato di gin e dell’essenza di cirmolo: è da questa fusione finale che nasce il gin Z44.

Secondo voi quale potrebbe essere il drink che valorizza al meglio questo gin alpino?

Helmut dice che il miglior cocktail è il Gin Tonic, senza ombra ombra di dubbio.

“È importantissimo scegliere una buona tonica. La tipologia è a discrezione del bartender: c’è chi ne sceglie una aromatica, chi predilige quelle più classiche. Ma è fondamentale che sia di qualità e all’altezza di un prodotto così fresco come il gin Z44”.

Immagini Courtesy Roner