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Il successo di Sips Barcelona, migliore bar del mondo, raccontato da Simone Caporale e Marc Alvarez

Aperto da appena due anni e mezzo, Sips è il locale più “giovane” mai arrivato al primo posto dei World’s 50 Best Bars. Ma i soci Simone Caporale e Marc Alvarez frenano chi pensa che un risultato del genere si possa ottenere in poco tempo o prendendo scorciatoie. Dietro al loro successo ci sono decenni di esperienza, passione e dedizione al mondo dell’ospitalità. Ecco le testimonianze post-vittoria dei due mixologist e imprenditori.

Sips Barcellona conquista la classifica dei migliori bar del mondo

Quando sul palco della Pasir Panjang Power Station di Singapore è stato pronunciato il nome di Sips come primo classificato ai World’s 50 Best Bars, dalla platea si è alzata un’ovazione degna dei derby più emozionanti. Simone Caporale e Marc Alvarez, proprietari del migliore cocktail bar del mondo, sono infatti un faro nell’ospitalità internazionale e il loro trionfo ha reso orgogliosa tutta la bar community, riunita alla cerimonia di premiazione del 17 ottobre. Dopo aver ritirato il premio sul palco, i due mixologist sono stati inondati di abbracci dalla folla per il riconoscimento appena conquistato con il loro locale.

Aperto nel 2021, Sips è un cocktail bar contemporaneo situato nel quartiere dell’Eixample a Barcellona. Al suo interno, 35 posti a sedere accolgono i cultori del buon bere, in uno spazio dove non esiste un classico bancone e in cui alcuni drink vengono completati al tavolo, per rendere i clienti ancora più partecipi. Ma che cosa ha reso questo indirizzo il migliore bar del mondo?

La marcia in più dell’esperienza da Sips

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“Quella di Sips è una global experience. Quando le persone scelgono un locale non lo fanno solo per il bilanciamento del cocktail o la forma dei bicchieri, ma valutano anche l’atmosfera, la musica e la preparazione del personale. Questi elementi sono come delle gocce che riempiono il bicchiere dell’ospitalità. Se durante il servizio qualcosa va storto, il bicchiere non sarà mai pieno”, racconta Marc Alvarez a proposito del suo locale. “Quando abbiamo aperto Sips abbiamo fatto formazione al team per costruire un’esperienza indimenticabile per i nostri ospiti”.

“Ogni cliente cerca qualcosa di diverso, ma la componente umana è ciò che dà veramente valore al bar. Marc e tutto il team sono molto bravi a comprendere chi hanno di fronte e modulare di conseguenza il servizio”, aggiunge Simone Caporale, co-proprietario del cocktail bar di Barcellona. “C’è il cliente curioso che vuole esplorare il menu, chi vuole qualcosa di spettacolare per scattare una foto, mentre qualcuno cerca solo rilassarsi. Noi dobbiamo essere bravi a soddisfare queste esigenze, senza mai perdere l’essenza del nostro locale. Essere sé stessi e proteggere la propria identità è fondamentale, cercando di accontentare più clienti possibile”. Tanti, ma non tutti poiché “è impossibile. Ogni giorno abbiamo recensioni bellissime e anche commenti negativi. Ma è fantastico, perché quando qualcuno non è d’accordo con quello che fai, significa che stai portando avanti qualcosa di molto speciale”.

“Il bar non è come un barattolo di Nutella, quindi non può piacere a tutti”, scherza Alvarez. “La cosa fondamentale è essere convinti di quello che si fa, forti di anni di esperienza nel settore e senza improvvisare. Essere consapevoli delle proprie capacità rende autorevoli, mentre tutto il resto è legato al gusto personale. Ci sono tante band bravissime nel mondo, ma se non ami la musica che suonano, di certo non le ascolterai mai. Ecco, con i bar funziona allo stesso modo”.

Il valore dell’attesa e la passione per l’ospitalità

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A volte è solo questione di tempo. Saper aspettare e lavorare con costanza può portare a raggiungere grandi risultati, come quelli di Sips. “Il locale è giovane, aperto da soli due anni e mezzo, ma la sua idea è nata oltre cinque anni fa. Questo per dire che, nonostante oggi il mondo vada a una velocità pazzesca, i risultati vanno conquistati un passo alla volta”, ribadisce Caporale. “Con Marc abbiamo lavorato al progetto 10 giorni a settimana, 30 ore al giorno. Niente di meno di ciò che fa ogni imprenditore che lancia un bar. Questo per me è il segreto per essere felice e soddisfatto di ciò che faccio. Non c’è niente di meglio che provare a te stesso che puoi riuscire bene in qualcosa”.

Il percorso di consolidamento di un bar si compone di duro lavoro, passione e, più spesso di quanto si pensi, difficoltà da superare. Nonostante questo “con il riconoscimento dei World’s 50 Best Bars è arrivata un’ulteriore conferma del lavoro che stiamo facendo. Oggi tutto sembra avere ancora più senso”, continua Alvarez.

Simone Caporale di nuovo sulla vetta dei 50 Best Bars

Grazie alla loro esperienza nel settore della mixology, i soci di Sips non sono nuovi a riconoscimenti e premiazioni. Se Marc Alvarez si è formato per un decennio accanto a Ferran e Albert Adrià nei rivoluzionari progetti targati elBarri, Simone Caporale ha guidato l’Artesian di Londra insieme ad Alex Kratena nel suo periodo d’oro, portando a casa per ben quattro volte consecutive il titolo di migliore bar del mondo.

Il 2023 segna quindi il grande ritorno del mixologist italiano nella vetta della classifica, con un nuovo record raggiunto. “Negli ultimi due giorni qui a Singapore ho visto tanti colleghi con cui ho avuto il piacere di lavorare e di condividere momenti nella industry, che ancora oggi mi stimano e mi supportano. Per questo motivo, tornare in prima posizione con un progetto imprenditoriale nuovo è davvero entusiasmante”, svela Caporale.

 “A chi si approccia a questo lavoro e decide di investire tempo e risorse in un nuovo cocktail bar vorrei dire che, se ama veramente quello che fa, sarà il migliore e non potrà mai lontanamente immaginare dove lo porterà questa passione. L’unica cosa certa sarà che, quando andrà a dormire la sera (o meglio, a tarda notte), si sentirà felice. Oggi so da dove sono arrivato e le difficoltà che ho affrontato insieme a Marc per portare alla luce Sips, un piccolo locale di soli 35 posti che sogna di accogliervi tutti. Alla fine della giornata, se credi davvero in quello che fai, non importa dove sei arrivato perché avrai sempre il privilegio di fare ciò che ti appaga”.

La cocktail scene di Barcellona

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Per il secondo anno consecutivo Barcellona si conferma la capitale mondiale del bere di qualità e, grazie a riconoscimenti come quello dei World’s 50 Best Bars, continua ad attirare i drink lover tra i suoi quartieri ricchi di cocktail bar. “Barcellona è una città viva, grazie a gastronomia, architettura e cultura. Succedono tante cose in città e c’è un tessuto di fantastici locali e bar che hanno un team eccezionale, come Paradiso”, racconta Marc Alvarez a proposito della sua città. “Lo scenario è ricco per chi ama il buon bere e i locali che vincono riconoscimenti come quello dei 50 Best Bars, rappresentano la ciliegina sulla torta, capace di tenere viva l’attenzione sulla città”.

Da tre anni nella capitale della Catalogna, Simone Caporale è affascinato dai suoi templi del buon bere: “Barcellona è stata protagonista della cocktail culture negli ultimi 40 anni. Basta pensare ai suoi bar più classici, ormai diventati vere icone come Dry Martini, Boadas, Tandem. Noi e gli altri imprenditori abbiamo investito tempo e risorse nel continuare a sviluppare le potenzialità della città e, da quando abbiamo aperto Sips, non abbiamo mai guardato indietro”.

Per Simone Caporale questo è solo l’inizio della nuova era della mixology contemporanea della città, in cui ogni locale potrà beneficiare del successo e della notorietà degli altri cocktail bar. D’altronde, alimentare la community significa dare valore ogni giorno a chi si dedica all’ospitalità, mostrando impegno e rispetto verso tutti coloro che frequentano i bar alla ricerca di esperienze appaganti.

Immagini courtesy 50 Best Bars