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Alessandro D’Alessio, chi è il nuovo Campari Bartender of the Year

Il vincitore della Campari Bartender Competition X Edition è Alessandro D’Alessio, bartender del Rita’s Tiki Room di Milano. Qui, il racconto della sua storia, dell’emozione di partecipare a una delle gare più importanti della sua vita e la magia della coincidenza che trova nei numeri.

Bartender of the Year, Campari elegge Alessandro D’Alessio

«Ogni cosa che accade ha un tempo e un suo perché». Ci crede Alessandro D’Alessio, bartender da 10 anni che per la Campari Bartender Competition X Edition si è aggiudicato il podio e il titolo di Bartender of the Year. Nato a Monopoli, D’Alessio ha iniziato il suo percorso in sala in un ristorantino della sua città, per poi scoprire di avere la stoffa per padroneggiare lo shaker.

«È iniziato tutto per caso. Sono partito come cameriere per una stagione e poi ho scoperto il mondo del bar. Così ho fatto il mio primo corso da bartender nel 2014. Questa data è stata per me fondamentale perché ha dato il via alla mia carriera», spiega Alessandro D’Alessio, oggi bartender del Rita’s Tiki Room di Milano, che crede nella coincidenza e nel significato dei numeri.

La storia di Alessandro D’Alessio

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«Può sembrare un caso, ma quest’anno anche la Campari Bartender Competition ha toccato quota dieci. Inoltre, proprio nel 2014 vinceva nella stessa sfida Campari, Chiara Beretta che all’epoca faceva parte della squadra del Rita di Edoardo Nono”, continua D’Alessio, mentre fa i conti con il suo destino. Non a caso, però. Diversi infatti sono i grandi professionisti del Rita Cocktails, come nel suo spin off Rita’s Tiki Room, locali che negli anni hanno rimescolato le carte della mixology milanese imponendosi come punto fermo del bere bene.

«Dopo un anno a Londra, capitale della miscelazione d’autore, dove ho potuto collaborare con lo chef Robin Gill e poi approfondire la mia conoscenza sull’agave alla Bodega Negra Mexicana, sono tornato in Puglia durante il periodo buio del Covid. I mesi di isolamento dell’Italia mi hanno fatto dubitare del mio futuro, ma la telefonata di Edoardo Nono e Chiara Buzzi mi ha fatto capire che per me era solo il principio di un nuovo inizio, che si sarebbe chiamato Rita’s Tiki Room. Qui, è scattata la voglia di rimettermi in gioco anche in gare di livello. Così visti i numeri che coincidevano quest’anno mi sono iscritto alla Campari Bartender Competition X Edition credendo in me stesso, nella mia ricetta e nelle mie capacità. E perché no, anche nel caso fortunato della numerologia», prosegue D’Alessio divertito.

«Numeri o no, una certezza è che al Tiki, ho trovato una situazione professionale fantastica e una squadra molto forte composta anche da Alberto, Andrea e Paolo che mi hanno sempre supportato».

Per D’Alessio, non era la prima volta alla Campari Bartender Competition. «Quando ho inviato la mia ricetta ho proprio pensato che questo fosse l’anno giusto per mettermi in gioco. Avevo già provato qualche anno fa a partecipare alla sfida di Campari, ma alle prime selezioni ero stato subito scartato», prosegue il bartender

Osare per vincere

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L’esperienza e la maturità professionale lo hanno però portato a riprovarci. «Da due anni la gara si è fatta più tosta, ora ci sono otto prove da superare. Sono partito con l’idea di fare un drink, un twist sul Negroni ma in chiave Tiki, inventando una correlazione con Campari. Ho osato in tutte le prove. Nella finale ho dato a un drink classico un tocco di esotico. La Campari Bartender Competition ha tirato fuori tutta la mia creatività», continua sicuro D’Alessio.

«Per il cocktail Maramao, quello della prima selezione, ho fatto invece realizzare in silicone la sagoma di una bottiglietta di Campari Soda per ricreare un chunk di ghiaccio speciale a forma di cono, come il disegno di Fortunato Depero, che dette il via al design dell’aperitivo rosso. Nello stesso anno in cui l’artista disegnava la bottiglietta del Campari Soda, Donn Beach lanciava il suo Navy Grog. Quindi, per il mio speech alla Competition, ho preso ispirazione dal suo cocktail e dal suo servizio per il ghiaccio, raccontando la vera storia di Donn che ha vissuto anche in Italia, patria dell’aperitivo e delle canzoni. Come Maramao cantata nel dopoguerra, il cui titolo ha una connessione con Donn, chiamato proprio Marama, ossia il lungimirante», sostiene il vincitore della Campari Bartender Competition X Edition che ha confermato le sue previsioni iniziali.

Campari Bartender Competition, una scuola di amicizia

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«Non ho vinto solo il primo posto, ma l’amicizia di tante persone. La cosa più bella di questa gara è stata la condivisione e il confronto che, sono convinto, mi porterò dietro nel tempo. Il legame che ho instaurato con Andrea Pace del Drink Kong ed Edoardo Cipriani del The Soda Jerk, soprattutto durante la preparazione della finale, è stato impagabile. I consigli e il sostegno che ho ricevuto sono stati preziosi. Inoltre, devo ringraziare per l’aiuto ricevuto anche la mia tutor Luana Bosello, una grande professionista che del mio cocktail Linea Rossa ha sostenuto la semplicità e versatilità. Quest’anno la prova prevedeva una novità, un drink in abbinamento a un piatto. Il mio era un food pairing di carne composto da un controfiletto di manzo al sangue su un fondo bruno al caffè, purea di castagne e funghi trifolati. È così che il mio twist sul Negroni con base rum ha conquistato la giuria della decima edizione», conclude.

Che dire: chi non crede nelle coincidenze, perde le sue occasioni. Ma D’Alessio ci ha creduto e ha vinto.

Immagini courtesy Campari Academy