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Créme de violette, il liquore di una volta

Aggiungere la créme de violette a un cocktail, nello specifico all’Aviation, significa operare un piccolo miracolo. Perché il colore del drink assumerà una sfumatura tale da ricordare “un’alba di settembre nel Maine”. Parola di Gaz Regan, che nel 2007 salutava con entusiasmo il ritorno sul mercato statunitense di un prodotto assente da decenni.

Cos’è la crème de violette

La créme di violette è un liquore aromatizzato con i fiori di viola. Il nome non tragga in inganno: non c’è traccia di crema e il termine créme indica una forte presenza di zucchero. L’Unione Europea, per esempio, ne prescrive un minimo di 250 grammi per ogni litro.

Non è particolarmente alcolico, di solito si aggira attorno ai 15-25 abv (grazie all’aggiunta di acqua), e il colore spazia fra un blu violaceo e un rosso violetto. Oggi viene prodotto a partire da alcol puro o da brandy, nei quali macerano le violette.

Ascesa, declino e ritorno

La créme di violette ha conosciuto grande fortuna nell’ultimissima parte del XIX secolo, dopo decenni di consumo diffuso ma non di massa. Le fonti storiche rivelano che nel 1890 era all’apice della popolarità: spesso si beveva liscia, oppure mescolata con il vermouth secco.

Il nuovo millennio ha portato a una radicale modifica dei gusti, e nel giro di trent’anni questo tipo di liquore è caduto nell’oblio. Nessuno più lo chiedeva, nessuno più lo produceva.

Poi sono arrivati gli anni Duemila, con una rinnovata attenzione per i cocktail classici e gli ingredienti di un tempo. Così anche la créme de violette è rinata dalle ceneri. Oggi non è certo una presenza di primo piano, dietro i banconi dei bar, ma non è nemmeno un’assoluta rarità come a metà XX secolo.

Come si usava la crème de violette e come si usa ora

Come già detto, nel 1890 la créme de violette si beveva soprattutto da sola, oppure con l’aggiunta di vermouth dry. Nel 1916, quando all’orizzonte si intravedevano i nuvoloni dell’oblio, diventa uno degli ingredienti fondamentali dell’Aviation: cocktail dedicato ai piloti inglesi che stavano combattendo la prima guerra mondiale, fatto con gin, maraschino, succo di limone e, appunto, liquore alla viola.

Il recente ritorno in auge è avvenuto soprattutto grazie all’Aviation: Gaz Regan, quello che parlava di albe settembrine, affermava senza mezzi termini che la ricetta originale (con la créme) era nettamente superiore a quella senza. Regan non era certo l’ultimo venuto, e le sue parole influenzarono molto i bartender.

Oltre che nell’Aviation, la créme de violette fa la sua bella figura nel Blue Moon (stessi ingredienti, ma senza il Maraschino) e nel Violet Fizz (con gin e soda).