I numeri scorrono sul display come nei vecchi tabelloni delle stazioni. Da Ritorno funziona così: i prezzi dei cocktail scandiscono il ritmo di alcune serate, salendo e scendendo in base alle scelte dei clienti. Nel centro storico di Acerra, all’interno di un’antica cortina riqualificata, in meno di un anno il nuovo locale di Vincenzo Pagliara e soci è diventato il fulcro della vita sociale del posto, scardinando le convenzioni e tornando alle origini, al classico bar di quartiere, quello che offre qualità, sostanza e attira i clienti dall’intera area metropolitana.
Vincenzo Pagliara e il suo bar di quartiere

L’essenza di Ritorno emerge soprattutto durante il post office, quando il venerdì – e talvolta anche due sere a settimana – il locale di Pagliara sovverte le regole dell’aperitivo moderno e i prezzi dei cocktail prendono a danzare su un grande schermo come in una sorta di borsa valori del gusto. In questi momenti un Negroni può improvvisamente scendere a 5 euro mentre un Americano può salire a 7, seguendo il ritmo della serata. «Questo è solo uno dei tanti modi divertenti che abbiamo trovato per coinvolgere tutti», spiega Pagliara, «più un drink viene richiesto, più il suo prezzo sale, mentre le scelte meno popolari diventano più accessibili. Così l’offerta è più democratica senza essere svilita, e il cliente si sente protagonista della serata e non testimone di una semplice promozione».
L’esperienza come focus

La filosofia di Ritorno riflette in questo modo una profonda comprensione delle dinamiche sociali, dove l’esperienza è il vero valore aggiunto di ogni uscita. E non solo, perché Ritorno è molto più di un esperimento di pricing dinamico. Il locale, che mantiene le sue porte sempre aperte, vive di ritmi diversi che si susseguono armoniosamente durante l’arco della giornata. In particolare, dalle 17 alle 19.30, il monumentale bancone di 18 metri a penisola – una vera e propria opera d’arte funzionale che si snoda attraverso uno spazio di 40 metri quadri quasi interamente a vetri – diventa il palcoscenico di quella metamorfosi quotidiana che reinventa il concetto stesso di aperitivo.
Concepito per richiamare l’attenzione sul bar, il bancone funge da spazio di lavoro a vista per i clienti, simile a quello di una sala da pranzo. Qui, si preparano e servono da una parte i piatti e dall’altra i cocktail. «L’aperitivo, assistito anche dallo chef, è un momento importante di convivialità e interazione tra gli ospiti e va in opposizione alla semplice consumazione passiva al tavolo. I piatti sono preparati al momento, e alcuni giorni della settimana, serviamo anche la pasta». Come in uno show cooking coinvolgente che valorizza la freschezza e l’artigianalità delle materie prime. «Volevamo rompere la concezione statica legata al rituale della degustazione», sottolinea Pagliara, «dove le persone arrivano, si siedono, consumano e se ne vanno. Qui il movimento diventa parte dell’esperienza».
Una drink list che porta in giro per il mondo

Stessa cosa vale per la drink list, servita da due station diverse dello stesso bancone. Concepita come un vero e proprio atlante dei sapori, la carta attraversa le strade del mondo. Si parte per la vivace Connaught Place di New Delhi, dove il cocktail Delhi Market fonde sapientemente gin e whisky al ritmo delle gocce di masala chai, fino ai romantici vicoli del Marais parigino, in cui il Bohemè evoca l’atmosfera dei caffè storici con i suoi profumi di anice, mandorla, finocchio selvatico e tequila.
Il ruolo del caffè

Ma da Ritorno, anche il caffè, quale elemento imprescindibile della cultura italiana dei bar, assume una dimensione completamente nuova all’ora dell’aperitivo. La classica caffetteria del mattino che presenta i numerosi specialty coffee di piccoli produttori, la sera si evolve in una proposta di cinque Coffee Cocktail che conquista per creatività. Dal sofisticato Ritorno Martini, che combina vodka, cold brew e posa di caffè arabica, al seducente Coffee Cobbler, dove rum e frutti rossi si rincorrono in un gioco di sapori al bicchiere.
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«In provincia, dove il turismo non è scontato, Ritorno ha motivato i local a uscire», spiega Pagliara, «grazie al format che va oltre il menu». Come quello della domenica in cui esprime al massimo la sua vocazione, dentro e fuori dal suo perimetro. A partire dalle 11 del mattino l’aperitivo arriva con il brunch in un crescendo di proposte ed eventi, realizzati anche nell’anfiteatro adiacente, che trasformano tutto lo spazio in un punto di aggregazione. Il buffet si espande fino a raggiungere trenta diverse offerte gastronomiche, mentre un dj set, giocolieri o trampolieri, creano l’atmosfera ideale per una giornata di relax, incontro e divertimento.
Un’esperienza che diventa così un momento di condivisione dove famiglie, coppie, gruppi di amici e giovani professionisti trovano naturalmente la loro dimensione, creando un mosaico sociale che rappresenta perfettamente la visione inclusiva del locale. «Questo è uno spazio vivo, autentico attraverso il quale le persone si incontrano e si ritrovano». Chiudendo quel cerchio virtuoso, dove ogni visita è tanto un ritorno quanto un nuovo inizio.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui
Immagini credits Alberto Blasetti per Coqtail – riproduzione vietata