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Ritorno, Vincenzo Pagliara apre un bar di quartiere con cucina

Un progetto ambizioso all’interno di Palartè, che riqualifica una struttura del 1800 nel cuore di Acerra (provincia di Napoli), aprirà le porte a metà marzo 2024. Si tratta del secondo locale firmato dal premiato mixologist Vincenzo Pagliara insieme a Francesco Manna e soci. Un Ritorno all’essenza del bar e dell’ospitalità con un orto urbano e un giardino per degustazioni immerse nella natura.

Ritorno, inizia il countdown per l’apertura di Vincenzo Pagliara

Ne parla con una certa emozione, raccontando gli immensi sforzi compiuti nei lunghi mesi di progettazione e il rush finale che da qui a metà marzo lo porterà ad aprire il suo secondo cocktail bar. Il mixologist e imprenditore Vincenzo Pagliara ha deciso di investire ancora una volta nella provincia del napoletano, a soli otto chilometri da Pomigliano d’Arco, dove si trova il suo Laboratorio Folkloristico.

Alle spalle del castello medievale di Acerra, nella parte antica del piccolo comune, il nuovo locale si inserisce all’interno di Palartè, ambizioso progetto che sta trasformando un ampio rudere del 1800 in un nuovo polo dell’ospitalità. «Si tratta di un luogo dall’importante componente storica, che ospiterà un b&b con sei appartamenti, una pizzeria con giardino e uno spazio per eventi, workshop e mostre. Ritorno, bar e cucina di quartiere, prenderà posto all’interno di Palartè, in una struttura atipica, sviluppandosi su una superficie di 300 metri quadri al coperto, ma non completamente al chiuso: sarà infatti raccolto sotto a una tensostruttura composta da archi alti quattro metri e mezzo, con una vetrata che si affaccia sul giardino, completamente apribile per godere degli spazi esterni durante la bella stagione», racconta Pagliara.

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«Il rapporto con la natura sarà molto stretto, grazie all’orto urbano dove coltiveremo fiori edibili e bacche da terra. Una green house station, dove faremo delle degustazioni all’aperto, sarà immersa nel giardino botanico con otto varietà di alberi dimenticati dell’area del napoletano tra cui meli, prugni e agrumi. Due arnie ci permetteranno di essere più sostenibili e di autoprodurre miele e idromele. Sarà uno spazio aperto alla città e alle contaminazioni, con una profonda connessione con il mondo naturale».

Recuperare la dimensione dell’ospitalità

Nel nome del locale è racchiusa l’essenza di questo nuovo luogo dell’ospitalità. Vincenzo Pagliara auspica infatti un ritorno all’esperienza diretta con gli ospiti, promuovendo l’accoglienza e lasciando da parte macchinari high-tech e preparazioni complesse, che resteranno appannaggio degli esperimenti dei mixologist.

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«Ritorno avrà 40 metri di banco bar, alle cui spalle si staglierà un’affascinante parete d’epoca completamente ristrutturata, caratterizzata da nicchie che un tempo erano camini impiegati per essiccare la canapa. Qui potranno sedersi fino a 31 ospiti. Il bar back diventerà una zona experience dove provare un menu degustazione composto da piatti e cocktail», svela Pagliara. «Poiché il bar sarà aperto anche al mattino, ci sarà un focus sugli specialty coffee, mentre diversi cocktail al caffè saranno disponibili dall’ora dell’aperitivo. Il front bar servirà miscele semplici, dai gusti ben riconoscibili, alcune delle quali saranno alla spina».

Diversi elementi interattivi promuoveranno il rapporto diretto con chi deciderà di trascorrere il suo tempo da Ritorno. Da un particolare servizio al “guéridon” ai tavoli, fino a board digitali, il cocktail bar con cucina si trasformerà nel corso della giornata grazie ai feedback degli ospiti.

Mixology e design: l’identità di Ritorno

Rileggere il mondo della mixology attraverso il design è la sfida che Vincenzo Pagliara sta sviluppando in parallelo all’apertura di Ritorno. Con Orme, un progetto di ricerca e condivisione che lavora nel campo della mixology e dell’ospitalità, fondendo e diffondendo i principi e i metodi di approccio del design all’ospitalità, si è occupato di sviluppare i visual del locale. Tutto è partito da un workshop con i docenti di 17studio, la cui call è stata diffusa insieme al media partner Showdesk.

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«L’esperienza sulla co-progettazione dell’identità visiva di un bar di quartiere ha permesso a quattro gruppi di ragazzi di seguire una giornata di formazione ad Acerra, in giro per i musei della città in collaborazione con associazioni di volontariato, un brainstorming e due giorni di full immersion per dare forma alla propria creatività, seguiti dalla presentazione delle idee. Gli spunti sono stati tantissimi e ci hanno aiutato a dare un volto grafico al progetto», conclude il mixologist.

Un nuovo bar di quartiere con cucina sta per lasciare il segno nell’area del napoletano, catalizzando nuovamente l’attenzione sulla provincia e dimostrando che, anche lontano dai grandi centri metropolitani, è possibile proporre un bere di qualità con alti standard di ospitalità.

Immagini courtesy Ritorno bar e cucina di quartiere