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Mixology, cucina e design: il numero perfetto è Six Milano

Six Milano è il posto giusto per chi è appassionato di mixology, design e cucina. Un luogo che unisce differenti arti e che, dopo un recente restyling, punta su piatti legati alla tradizione italiana e signature drink freschi e ideali per l’arrivo della bella stagione. Qui vi raccontiamo come si beve da Six Milano. E quante altre esperienze si possono fare a tavola o…guardandosi intorno.

Six Milano, il cocktail bar tra Navigli e Darsena

Saltiamo il classico one, two, three… e arriviamo direttamente a Six. Che non è un numero ma un concept di successo, già avviato nel 2017 dall’imprenditore Mauro Orlandelli eppure così appena nato, dato che sbalordisce meglio di un effetto sorpresa.

Six Milano è, per definizione, the ultimate place to be. Esattamente il posto in cui vorreste essere se vi piacciono il design e i drink. Il locale sembra trovarsi dall’altra parte del mondo e invece è tra Navigli e Darsena, in Via Scaldasole, decorato da un tripudio di piante tropicali e complementi d’arredo accuratamente selezionati dall’esperta d’arte Aurélie Wannenes.

I cocktail di Gabriele Dodi

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Qui la drink list coincide, si siede, decora la sala e porta tutti gli ospiti a capire che design e mixology sembrano fatti per stare insieme. Al bancone del cocktail bar di Six Milano c’è Gabriele Dodi, barman e mixologist che a piccoli sorsi vi fa persino sentire il Giappone.

Se non ci siete mai stati, provate a chiedergli un Kimono. C’è il gin e l’acqua ai fiori di sakura e yuzu, che impregna il palato di una delicata essenza orientale. Poi c’è la Calabria, quella punta d’Italia a cui Gabriele Dodi si ispira per aggiungere nel drink che si chiama Tank una punta di cipolla di Tropea caramellata e la sua marmellata, oltre che a gin, vodka e aperitivo francese color oro.

Il bancone si trova sulla sinistra di una grande sala da 100 coperti, protetta da un’atmosfera soffusa che sembra esaltare il fatto che qui, la mixology, consista in un vero e proprio rituale.

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La drink list di Six Milano

La drink list si compone di 12creazioni -tra cui i twist sui grandi classici, e accompagna piatti ricercati, ideati dallo chef del Sixiéme Bistrot, Misha Sukyas.

Six Milano è un cerchio perfetto che però si basa su un triangolo: mixology, cucina e design. Il cocktail bar milanese dove c’è tutto e anche di più vortica negli spazi di quello che era un ex monastero, come dimostrano le arcate cinquecentesche che si possono ammirare se ci si cura di guardare in alto.

Da Six Milano si accede attraversando un portone che si apre su un cortile interno, circondato dai balconi delle vecchie case di ringhiera milanesi. Qui si può pranzare, fare aperitivo e cenare anche in caso di pioggia perché il tetto è mobile. Insomma, ogni vostro desiderio è un ordine da Six Milano.

Viaggiare, esplorare, gustare, godere del bello e di ottimi drink, assaggiare un primo o un secondo piatto se preferite insieme a un buon vino naturale.

E continuare la vostra esperienza sensoriale da Six Milano rendendola tangibile spostandovi nella Materioteca: uno spazio riservato a designer, anche emergenti.

Tre cocktail da assaggiare da Six Milano

Sappiamo bene di avervi già convinti. Ma non possiamo resistere e vi lasciamo noi, al posto di Six Milano, il loro biglietto da visita. Tre cocktail da dover assolutamente chiedere al barman Gabriele Dondi.

Bukowski

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Vi piacciono i drink spumosi? Non potrete resistere a Bukowski, un twist sul whiskey sour che sa anche di vino perché è realizzato con spuma di vino rosso, cannella e chiodi di garofano. A dare una buona nota acida il limone. A fare (tutto) il resto, c’è dell’ottimo bourbon.

Herve el agua

Un drink con crusta…di sale rosa dell’Himalaya e pistacchio. E parlando di crusta non si può certo non pensare al tequila che c’è, senz’altro. Aromatizzato all’ananas. Ma non è da solo. In questo drink, il distillato messicano se la gioca con un’altra eccellenza, il mezcal. Con una buona dose di agave al Gunpowder tea.

Marlowe

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Il drink ha una punta di peperoncino dello Yucatan. Stiamo parlando dell’Habanero, che punzecchia piacevolmente il cordiale alla banana, spalleggia la ginger beer ed esalta la struttura alcolica di un distillato solido come il rum.