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Pisco Sour, il cocktail sudamericano che ha fatto il giro del mondo

Il dibattito intorno alle origini del Pisco fa litigare Cile e Perù come fossimo a un’assemblea condominiale: la medesima cosa avviene con il cocktail Pisco Sour. Poco importa che quasi tutte le fonti ne attribuiscano l’invenzione a uno statunitense immigrato in Perù: ancora oggi il diverbio è accesissimo. Tanto che esistono due differenti ricette, a seconda della nazione di riferimento.

La storia del Pisco Sour

La storia che va per la maggiore racconta di Victor Vaughen Morris, figlio di una rispettata famiglia mormone e nato a Salt Lake City, nello Utah, il 5 agosto 1873. Nel 1903 (o 1904, a seconda dei documenti) Morris si trasferisce a Cerro de Pasco, centro minerario delle Ande peruviane dove è in costruzione quella che all’epoca era la più alta ferrovia del mondo.

I lavori procedono spediti e a luglio del 1904 si tengono i festeggiamenti per la chiusura del cantiere. Vi partecipano qualcosa come cinquemila persone e Morris è incaricato di supervisionare la festa. Tra le altre cose, decide di allietare i convenuti con una pioggia di Whiskey Sour. Solo che i brindisi si susseguono incessanti e il whiskey termina in un lampo: in cerca di alternative, Morris ripiega sul Pisco.

Salto in avanti nel tempo: l’1 aprile 1916, a Lima, apre i battenti il Morris’ Bar. Il nostro Victor è dietro il bancone e trasforma il locale nel punto di riferimento dell’alta borghesia peruviana e dei residenti stranieri della capitale. Presto è famoso con il soprannome ‘Gringo’ e per avere inventato il Pisco Sour.

Non solo Gringo Morris

Gli storici ritengono che il cocktail del Morris’ Bar non fosse quello che conosciamo oggi: probabilmente mancavano l’albume e il bitter. Per giungere alla ricetta definitiva bisogna attendere qualche anno e fare entrare in scena il bartender peruviano Mario Alfonso Bruiget Burgos.

Quel che accade è presto detto: l’enorme fortuna del Morris’ Barspinge altri locali a imitarne lo stile e il menù, e ad offrire ai baristi di Gringo Morris lauti compensi per cambiare bandiera. Molti accettano di trasferirsi, portandosi dietro la ricetta del Pisco Sour e inaugurandone piccole varianti.

La fortuna commerciale di Victor Morris ne risente, la sua salute pure: nel 1929 il Morri’s Bar chiude in bancarotta e pochi mesi dopo il suo fondatore muore. Così la palla passa agli ex collaboratori, su tutti Mario Alfonso Bruiget Burgos, in forza allo staff dell’Hotel Maury. Secondo molte fonti è lui ad avere perfezionato la ricetta del Pisco Sour, aggiungendo bianco d’uovo e bitter e contribuendo alla sua fortuna internazionale.

La ricetta del Pisco Sour

Tutto ciò non ha impedito ai cileni di rivendicare la primogenitura del drink. Così, oggi ne esistono due versioni: quella peruviana prevede Pisco peruviano, succo di limone, sciroppo di zucchero, albume e bitter; quella cilena elimina il bianco d’uovo e il bitter, e ovviamente utilizza Pisco cileno. Dal canto suo, l’IBA ha deciso di certificare il Pisco Sour made in Perù. Eccolo.

Ingredienti

  • 60 ml Pisco
  • 30 ml succo di limone fresco
  • 20 ml sciroppo di zucchero
  • 1 albume

Procedimento

Inserire in uno shaker tutti gli ingredienti e del ghiaccio a cubetti. Agitare con vigore e poi filtrare in un calice o in un bicchiere old fashioned. In alternativa allo shaker è possibile utilizzare un frullatore.

Garnish

Due o tre gocce di Amargo Chuncho peruviano sulla spuma prodotta dal bianco d’uovo. In mancanza di questo prodotto, va bene anche dell’Angostura.