Viaggio nei sapori: dall’Italia al Perù (e ritorno) con il Pisco e il cocktail Machu Picchu di Antonio Landriscina

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Antonio Landriscina, bar manager di Officina Milano svela la sua ricetta dedicata a una delle 7 meraviglie del mondo, il Machu Picchu

Il Pisco nei cocktail di Antonio Landriscina

Dal gusto complesso, a volte molto floreale e fruttato al naso e in bocca, il Pisco accarezza le papille gustative avvolgendole come morbido velluto. Protagonista della ricetta Machu Picchu di Antonio Landriscina, questo distillato di mosto di vino potrebbe teoricamente essere considerato un brandy, ma poiché non subisce un vero invecchiamento, si trova maggiormente a suo agio con la definizione di “acquavite di vino” le cui origini risalgono al Perù, ma anche al Cile.

Perù o Cile? L’eterno dibattito

Il Pisco peruviano e quello cileno si caratterizzando per stili diversi grazie alla storia che li ha creati e ancora oggi li lega. Bevanda nazionale di entrambi i paesi, per secoli la sua paternità è stata contesa e vissuta con forte passione.  

Per i peruviani il pisco appartiene all’omonima area geografica in cui fu prodotto per la prima volta oltre 400 anni fa.  Ma questo non aiuta a diminuire la confusione sulle sue origini. Anzi. Poiché la città peruviana di Pisco era un importante porto internazionale per il brandy, sfruttato per le sue spedizioni anche dal Cile, l’utilizzo comune degli attracchi ha causato enormi conflitti proprio sull’attribuzione della paternità del distillato.

Quello che sappiamo di certo è invece che deve il suo successo agli scarti delle uve impiegate per la produzione del vino, importate a loro volta dai conquistadores spagnoli.

Machu Picchu, la ricetta di Antonio Landriscina

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Detto ciò, da Officina a Milano hanno le loro preferenze che puntano dritte al Perù e che, grazie ai sapori del pisco portano gli assetati clienti del locale dritti fino alle pendici del Machu Picchu.

Parte della drink list dedicata alle 7 meraviglie del mondo, questo cocktail spettacolare è costruito intorno alle note del Macchu Pisco. L’idea non è quella di farne un classico sour, ma di mantenere la corposità degli ingredienti propri del Perù e delle sue produzioni, come uno sciroppo di vino dal gusto leggermente affumicato. Usando, poi, sia un Pisco aromatico che uno puro, il drink appare equilibrato anche grazie all’introduzione del maracuja fresco che mantiene la sua acidità naturale.

Machu Picchu cocktail, la ricetta

Noi consigliamo di provarlo preparato dal bar manager Antonio Landriscina, ma se vi sentite abbastanza forti da replicarlo a casa, qui di seguito  trovate la ricetta completa:

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Ingredienti:

  • 3 cl sciroppo di vino affumicato
  • 3 cl pompelmo giallo
  • 5,5 cl di un blend composto da Diablada e Macchu Pisco
  • 1 maracuja fresco

Preparazione:

In uno shaker unire al blend di pisco puro e pisco aromatico lo sciroppo di vino, il pompelmo giallo e il maracuja fresco che dona acidità, ma allo stesso tempo note fruttate ed estive. Agitare con vigore per una ventina di secondi e, con un doppio passino (double strain), filtrare il contenuto in una coppetta precedentemente ghiacciata. Ora, servire.

Garnish:

Come decorazione usare un semplice pil di pompelmo giallo che, oltre a profumare il drink, colora e adorna la coppa.