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Iter goes to Norway, tra mixology e intelligenza artificiale

Iter goes to Norway è la nuova drink list del cocktail bar sui Navigli di proprietà del Gruppo Farmily. Le otto miscele di Iter sono il risultato, raggiunto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, dell’ultimo viaggio dello staff del locale di via Mario Fusetti alla scoperta della Norvegia. Il tutto, sviluppato in collaborazione con Bareksten.

Mixology e intelligenza artificiale

Chi teme che l’intelligenza artificiale non porti benefici all’umanità non conosce Iter e i suoi nuovi cocktail. Dopo aver viaggiato ed essere approdato in Scozia, Olanda, America, Francia, Estonia, Marocco, Italia e Messico, il team del locale del Gruppo Farmily giunge in Norvegia. Tra le distillerie e la natura incontaminata dei fiordi, ha creato un nuovo cocktail book, Iter Goes To Norway. Ma c’è di più. Questa nuova drink list è l’unica prodotta in collaborazione con l’intelligenza artificiale.

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Con le nuove miscele i bartender di Iter hanno lavorato gomito a gomito dietro al bancone avvalendosi anche dell’aiuto dell’intelligenza artificiale per presentare questa nuova avventura liquida. Una sorta di missione del locale, una nuova esplorazione convertita in un dettagliato diario di bordo che vede tra i partecipanti un brand di rilievo come Bareksten.

Iter goes to Norway, i nuovi drink

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A seconda del territorio esplorato, nei drink di Iter c’è tutto: il posto, il simbolo, il volto, l’insolito, il tipico. Dove svuotare la valigia dei ricordi altro non significa che riempire un bicchiere di cose buone. E Iter goes to Norway ne riempie otto. I nuovi cocktail, creati con il supporto della tecnologia, danno sfoggio di tutta la loro creatività, riflettendo la calma dei paesaggi norvegesi, la potenza del mare, le montagne, i fiordi, i tetti spioventi delle abitazioni o i prodotti tipici della Norvegia.

Natura umana e intelligenza artificiale dunque non battagliano ma, al contrario, si dosano. La sfida è di provare quantomeno a intuire dove stia l’impronta del bartender e dove quella dell’AI, che vengono entrambe valorizzate dalle gocce preziose provenienti da ogni bottiglia di Bareksten. Il marchio norvegese distribuito in Italia da OnestiGroup, firma infatti sette cocktail su otto della drink list Iter goes to Norway.

I cocktail creati con Bareksten

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Distillati grazie a una lavorazione lenta e meticolosa, i prodotti della linea Bareksten garantiscono i risultati migliori per la realizzazione di ottimi cocktail. Che siano preparati con il Botanical Gin, il Navy Strength Gin, l’Old Tom, il Double Gin o lo Sloe Gin. Che siano fatti con il Botanical Aquavit, l’Illsint Absint o la Bareksten Vodka, la missione dei cocktail di Iter porta a un’unica certezza. Quella di piacere a tutti.

La drink list Iter goes to Norway

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Potete cominciare con il cocktail Nord Vind che, con forti sentori di erbe balsamiche, sfrutta tutta la potenza del gusto di Bareksten Illsint Absint, morbido ed elegante al palato. Il drink Geiranger punta invece alle note di rosa e ciliegia unite al pluripremiato Bareksten Navy Strenght Gin, quale Best Spirits of the Year 2022 alla London Spirits Competition. Lo Skogsbris sottolinea il gusto del mix fruttato di Bareksten Botanical Gin che, distillato in piccoli lotti, rappresenta le 26 botaniche utilizzate tra le quali figurano ginepro, mirtilli, rabarbaro, fiori di sambuco e menta. Come il Negroni rivisitato Msollnir a base Bareksten Double Gin, vermouth rosso e ancora mirtilli.

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Da provare anche il Maria Kirken che, ai sentori di un kombucha al caffè, unisce il Bareksten Botanical Aquavit affinato in botti di Sherry Oloroso per migliorarne la consistenza e gli aromi. E infine, il Kridder che spicca per i suoi accenti ginger e quel tocco di energia alcolica dato dalla Barekstein Vodka. Un assaggio di pura Norvegia? Ecco il Måizid impreziosito da gocce di Bareksten Sloe Gin, autentico distillato realizzato con le prugnole selvatiche norvegesi, molto ricche di tannino ma con dosi moderate di zucchero.

Tips per il viaggio

Se non sapete quale cocktail scegliere provateli tutti mettendo in sfida le vostre papille gustative e tentando di scoprire se dietro all’invenzione di quel drink ci sta l’intelligenza artificiale o la mente geniale del mixologist di Iter. Che dire di più? Buona Norvegia a tutti.

Immagini courtesy Iter Milano