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Pronti a partire? Iter Goes to Scotland

La Scozia nella nuova drink list di Iter: dodici cocktail, tre per ogni sezione: Aria, Acqua, Terra e Fuoco. Il fusion cocktail bar in Via Mario Fusetti, 1 va oltre il whisky per parlare, attraverso i suoi bicchieri, di usanze e tradizioni, materie prime e gli eventi principali che hanno segnato il Paese. Ecco cosa aspettarsi da Iter Goes to Scotland.

From Iter to the (scottish) world

Quando ci si prepara a un viaggio è un attimo ritrovarsi con torri di libri in casa. Guide, magazine, brochure da sfogliare in un momento tranquillo -magari la sera, con il drink preferito poggiato sul bracciolo della poltrona, mentre le pagine si sfogliano, si prendono appunti, si cerchiano posti, si vuole già brindare.

C’è un posto a Milano che vale già il viaggio: se passate da Iter, guide e riviste potrete persino non comprarle. O se lo avete già fatto, potrete metterle in soffitta. Il primo fusion cocktail bar di Via Fusetti, 1è allo stesso tempo punto di partenza e destinazione, decollo e atterraggio, valigia piena di souvenir. Ma soprattutto, Iter è bicchieri pieni.

Iter Goes To Scotland, un team di esploratori

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Il locale di Flavio Angiolillo e soci è un cocktail bar che si potrebbe definire camaleontico: perché, ogni sei mesi, l’offerta di mixology si adatta alla meta appena esplorata dallo staff. Il risultato, per chi si siede nel locale, è di non percepire più Milano. Iter si mimetizza esattamente con il luogo che vuole raccontare, attraverso un’offerta veritiera e creativa che spazia dai cocktail ai piatti, per fermarsi a pranzo e a cena.

La nuova drink list Iter Goes to Scotland

La nuova drink list di Iter esplora e racconta la Scozia, lasciando che il fusion cocktail bar diventi una vera e propria Public House, un pub a metà tra Terra, Acqua, Fuoco e Aria. Queste le quattro sezioni della nuova carta dei cocktail -ognuna con tre differenti proposte che celebrano un paesaggio, esaltano una leggenda, ricordano un avvenimento storico, rispettano un ingrediente tipico.

Aria, Acqua, Terra e Fuoco: le sezioni di Iter Goes to Scotland

Ecco allora che Iter Goes To Scotland (una promessa e una certezza allo stesso tempo) con una nuova drink list più scozzese che mai, presentata dal locale con un motivo tipicamente tartan. I cocktail da provare? Assolutamente tutti.

Aria

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Per i cocktail della sezione Aria, il team di bartender ha pensato di rivivere coi drink i profumi più iconici della natura scozzese, così come un’esperienza in distilleria. Il cocktail Fumi d’Alcol ricorda proprio i fumi che si sprigionano durante la distillazione: il drink unisce alla lavanda, pino e miele, un distillato di whisky e birra.

Wanna Bee si ispira all’ape nera presente in Scozia e che impollina l’erica della brughiera. Il drink è una dedica all’operosità di queste api e ai sentori dolci del miele all’erica. L’ultimo drink della sezione Aria è un omaggio al profumatissimo cardo scozzese, ma anche a una bevanda analcolica gasata, simbolo alcol free del beverage scozzese (il suo nome è Irn-Bru): chiedete un Bubly al gate-bancone.

Acqua

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Per la sezione Acqua, si consiglia di partire con la zuppa del giorno (versione alcolica, ovviamente): la famosa Soup of the day scozzese a base di salmone e pomodoro, si trasforma in Drink of the day. A cui Iter unisce aceto balsamico e assenzio.

C’è un Bagnino che arriva fino all’isola scozzese di Islay: è italianissimo il nome della miscela che unisce la foglia d’ostrica -che ha un sapore tipicamente marino- al whisky scozzese e all’anguria.  Bitter Dew è un drink che celebra la rugiada dei prati scozzesi unendo scotch whisky a licheni e alga Dulse. Da provare se il vostro palato è predisposto ai sentori più sapidi.

Terra

La sezione Terra di Iter Goes to Scotland è decisamente locale e localizzata nelle proposte più tradizionali del Paese. Per esempio il cocktail Dolce Risveglio che si ispira al porridge, la tipica colazione scozzese a base di frutta, avena, yogurt, miele, ecc.

Oppure il cocktail Underground, che “pianta” nel bicchiere porri e barbabietole, esaltate dai sentori del whisky torbato. Il terzo drink della sezione Terra è Highland Titles: una miscela molto luppolata a base di bitter, vermouth, sciroppo di camomilla, alghe e funghi. Il drink si ispira al fatto che in Scozia si possano comprare degli appezzamenti di terra, con il cui guadagno si contribuisce alla tutela delle aree verdi dell’intero Paese.

Fuoco

È sicuramente la sezione più “calda” dell’intera drink list: ricorda avvenimenti storici non indifferenti, celebra usanze dell’ultimo giorno dell’anno, s’ispira persino a un vulcano. Arthur’s Seatè il nome di una collina vulcanica (non attiva): il carattere del fieno, del carbone e la nota pungente del peperoncino si ritrovano nel cocktail Artur.

Nel 1824, Edimburgo ricorda il Great Fire of Edingburgh, il famoso incendio che Iter a sua volta ricorda attraverso i sentori del liquore all’arancia e del whisky, uniti al legno bruciato per rievocare il fumo. Chiedete un cocktail Theine al bancone.

The Fireballs è invece una parata che vede scintillare delle palle infuocate che illuminano il cielo: l’evento avviene nella città di Stoneheaven che dà il nome al drink a base di vodka, liquore all’alloro, birra affumicata e whisky.

Allora, pronti per recarvi al gate di Via Mario Fusetti, 1?

Immagini courtesy Iter, credits Angelo Ferrillo