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Gibson cocktail, la ricetta e tutto quello che dovete sapere sul drink dal sapore umami

Si può preparare con gin o con vodka, a voi la scelta. L’importante è che non vi scordiate dell’iconico garnish con cipolline sott’aceto. Ecco qui la storia, gli ingredienti e la ricetta del Gibson cocktail.

Un Gibson o un Martini?

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Del cocktail Gibson va subito detto che questo (ennesimo?) twist sul nobile, immutabile, sua eccellenza il Martini, riceva una medaglia d’onore non tanto per quello che ha, quanto piuttosto per quello che non ha.

Per esempio, nei suoi primi anni di vita, il Gibson era preparato e servito senza l’aggiunta di quelle gocce di bitter irrinunciabili per il Dry Martini. Senza il bitter, era quindi senz’altro lui: il Gibson.

Tuttavia, a essere un po’ bitter sono le sue origini: non si hanno infatti informazioni certe sul Gibson drink.

La storia del Gibson cocktail

Pare abbia fatto capolino nell’ultimo periodo del 1800 nell’americana San Francisco, grazie a un…businessman. Siccome il Gibson cocktail è molto richiesto ancora oggi, non abbiamo dubbi sul fatto che il signor Walter D.K Gibson avesse palato per gli affari.

Il bozzetto finale e relativa prova tecnica del Gibson furono effettuati al bancone del Bohemian Club. Il collaudo si confermò perfettamente riuscito e i suoi pochi ingredienti risultarono ben assemblati tra di loro.

Oltre che ai tavolini del cocktail bar, il Gibson prese posto anche sulle pagine di un libro –quello di William Boothby, intitolato “The World’s Drinks And How To Mix Them”. Ecco finalmente la prima, valida onorificenza fatta al drink che, a differenza di tutte le altre versioni (apprezzatissime, per carità) del cocktail Martini –tra zest di limone e olive smeraldo- si distingue per il suo sentore umami.

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L’umami

Dal Gibson cocktail, questo piomba sul nostro palato come quando qualcuno ci porge il suo bigliettino da visita tra le mani, senza averglielo chiesto: sorpresi lo accettiamo, apprezzando il gesto.

Ecco, l’umami è questo. E in giapponese significa “saporito”. Il drink Gibson ha il garnish proprio adatto a esserlo: le cipolline sott’aceto. Esse sono forse il tratto più distintivo di questa miscela di papà Martini.

Fatte in casa è meglio, onde evitare che il gusto più industriale tipico delle materie prime sigillate in un barattolo, possa intaccare il sapore limpido del Gibson.

Prepararle è semplice: basterà cuocere la cipolla in aceto, zucchero e poche spezie. Vi assicurerete un sano sapore agrodolce che accompagnerà ogni sorso del vostro drink.

Gin o Vodka?

Un drink che non divide nessuno, il Gibson. Non ha bevitori preferiti, non ama gli schieramenti. Tant’è che lo si può preparare sia con gin sia con vodka. Nel primo caso, il distillato tenderà a primeggiare sull’intera miscela, con il suo gusto secco. Nel secondo, la vodka concederà spazio di esprimersi anche al resto degli ingredienti.

Il fatto che la sua preparazione non sia complessa, basterà ad invogliarvi a preparare il vostro cocktail Gibson fatto in casa? Nel dubbio, vi diamo un incentivo in più: la ricetta.

La ricetta del Gibson cocktail

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Ingredienti

  • 62, 5 ml gin o vodka
  • 12, 5 ml vermouth Dry
  • Cipolline sott’aceto

Preparazione

Colmare di ghiaccio un mixing glass e versarvi all’interno i distillati: il gin (o la vodka) e il vermouth. Mescolare gentilmente aiutandosi con un bar spoon. In seguito, filtrare la miscela all’interno di una coppetta da cocktail.

Garnish

Guarnire con due o tre cipolline sott’aceto, fissate su uno spiedino.

Che vi avevamo detto? Non è complicato. Salute!