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Garrick Club Punch, storia e ricetta del cocktail bevuto a bicchierate

Quella del Garrick Club Punch è una storia di club esclusivi, bevute ragguardevoli e ricette destinate a sopravvivere al passaggio del tempo. Ecco da dove arriva e qual è la sua ricetta.

La storia del Garrick Club Punch

La città è Londra. L’anno è il 1835 e il mese è luglio, che secondo le cronache del tempo era piuttosto caldo. I due protagonisti della vicenda sono l’umorista inglese Theodore Hook e il newyorkese Stephen Price, impresario teatrale e primo manager del Garrick Club.

Nel 1835 il circolo in questione aveva tre anni di vita ed era un posto molto esclusivo dove persone facoltose e rappresentanti dell’aristocrazia si intrattenevano con gente meno fortunata in termini economici e sociali, ma parecchio interessante. Cioè artisti di varia provenienza: letterati, attori e simili. Persone le cui fortune dipendevano dal patrocinio dei membri chic del club.

Theodore Hook apparteneva al novero degli squattrinati di talento. In quel pomeriggio di luglio aveva sete. Molta sete. Informazione subito ascoltata da Stephen Price, che in quel momento stazionava dietro il bancone del locale.

La nascita del cocktail

Testimoni dell’epoca affermano che Price era assai volgarotto, ma aveva un intuito eccezionale per la miscelazione. Così eccolo di fronte a Hook, che dal canto suo implorava da bere come se non vedesse un bicchiere da mesi. L’opzione più semplice sarebbe stata di puntare su un gin punch: distillato, zucchero, limone, acqua e un pizzico di spezie. Scelta legittima, ma banale. Ciò che accadde di seguito potrebbe non essere andato esattamente così, ma il resoconto è verosimile.

Immaginate Price che si mette dietro le spalle del bartender in quel momento di turno: con lo sguardo assorto si esibisce in una splendida pausa drammatica. Poi si scuote, come fosse colto dall’ispirazione, e impartisce rapidi ordini al bartender: addolcire il punch con un po’ di maraschino e sostituire l’acqua con la soda ghiacciata.

Sei bicchieri di trionfo

Il bicchiere viene servito a Theodore Hook. Il quale beve un sorso, manifesta soddisfazione, lo svuota. Ne ordina un secondo all’istante e poi un altro e un altro ancora. Forse avrebbe continuato per tutta la sera, ma era stato invitato a una cena da Lord Canterbury e dunque dovette assentarsi presto. Non prima di avere trangugiato sei dosi di Garrick Club Punch, accompagnate da qualche costoletta.

L’entusiasmo di Hook contagiò anche gli altri frequentatori del circolo e presto il ricorso alla soda ghiacciata divenne un must per i cocktail estivi della capitale britannica. Tanto da spingere lo storico David Wondrich ad affermare che questo cocktail fu essenziale per diffondere nel Regno Unito lo stile statunitense dei drink ghiacciati.

La ricetta del Garrick Club Punch cocktail

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Sempre Wondrich informa che la ricetta originale prescriveva un gin, senza specificarne il tipo, ma che probabilmente il distillato in questione era del jenever proveniente dai Paesi Bassi. In mancanza di questo, si consigliano un Old Tom oppure un London dry. Le proporzioni che seguono sono adatte a una dozzina di persone.

Ingredienti

  • 750 ml gin
  • 120 ml maraschino
  • 720 ml soda ghiacciata
  • 230 ml succo di limone fresco
  • 120 g zucchero bianco
  • 4 limoni

Procedimento

Pelare i limoni facendo attenzione a evitare la parte bianca dell’agrume e mettere le scorze in una ciotola da punch. Spolverarle con lo zucchero e lasciare riposare per una mezz’ora. Aggiungere il succo di limone e mescolare fino al completo scioglimento dello zucchero, poi aggiungere gin e maraschino e mescolare ancora una volta. Infine aggiungere soda ghiacciata, un grosso pezzo di ghiaccio e mescolare un’ultima volta.

Garnish

Nessuna da manuale, ma una fettina di limone può fare la differenza.

Immagini credits Julie Couder x Coqtail, location Dry Milano – riproduzione vietata