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Drink list Soulgreen, l’ispirazione arriva dalle città italiane

Si chiama Italians drink it better ed è la nuova drink list di Soulgreen, il ristorante milanese. Dieci cocktail che omaggiano alcune delle più belle città d’Italia e che si sposano con l’offerta culinaria del locale.

Soulgreen, la ristorazione sostenibile

Soulgreen guarda sin dall’inizio della sua storia alla sostenibilità. Propone ricette in buona parte di origine vegetale, con ingredienti stagionali, non processati e provenienti, quando possibile, da piccoli produttori. Niente plastica, ovviamente, e attenzione particolare per la proposta vegana. Una base solida sulla quale costruire una proposta di pairing. Da qui la drink list più recente.

Sergio D’Amore, bar manager di Soulgreen, dice che i nuovi cocktail sono “un mix vibrante di tradizione, innovazione e creatività. Un viaggio di gusto attraverso le regioni d’Italia utilizzando gli ingredienti più autentici ed emblematici del territorio, che si fonde perfettamente con i piatti della cucina”.

Italians drink it better, la nuova drink list di Soulgreen

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L’idea è di ispirarsi a dieci città italiane per realizzare drink che le richiamino alla memoria: vuoi per il carattere, vuoi per gli ingredienti utilizzati. Prendiamo ad esempio il cocktail Amarcord, dedicato a Bologna: è fatto con bourbon, sciroppo di pera, bitter e nocino, un liquore che ha nell’Emilia-Romagna una delle sue località storiche.

Analogo discorso per il Don Raffae’ (Genova): il protagonista è lo sciroppo di basilico, elemento distintivo di un mix a base di gin, base per cocktail analcolica bianca, limone e chinotto. E, va da sé, il nome si rifà a una canzone di Fabrizio De André, straordinario cantautore genovese.

Nel caso del Dino, il compito di evocare la Calabria è affidato alla marmellata di bergamotto e peperoncino, miscelata insieme al gin e al vermouth dry al prezzemolo. Da bere immaginando di essere a Reggio Calabria e di fare un salto sull’isola di Dino, fra grotte affascinanti e un inestimabile patrimonio naturalistico. C’è anche il Salude!, che ricorda Cagliari grazie al mirto bianco (tipico liquore sardo), alla vodka e alla tonica.

Altri cocktail della nuova carta di Soulgreen

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“Non sempre è stato possibile identificare un ingrediente capace di evocare una specifica località italiana. Ci si è dunque affidati al carattere del drink, oppure a collegamenti più indiretti”, ha detto D’Amore. Per esempio, il Cumenda, che dello stereotipo milanese ha la verve un po’ spaccona ed è fatto con gin, rosolio, fake lime e shrub ai frutti rossi.

O il Clarisse, dedicato a uno dei quattro chiostri della basilica di Santa Chiara, a Napoli: a base di mezcal, cordiale di basilico e origano, più acqua di pomodoro condita (la Campagna detiene il record delle colture di pomodori in Italia).

Infine, alcune delle nuove ricette recuperano il filo rosso che teneva insieme la precedente drink list di Soulgreen: il trend low alcol. Nasce così il Bischero, cocktail dedicato a Firenze e dal basso contenuto alcolico grazie a una ricetta che prevede di miscelare un analcolico fatto tre tipi di distillati di arance e spezie, fake lime, essenza di arancia e cordiale di anacardi e tartufo. Che piaccia low o meno: cheers.

Immagini courtesy Soulgreen