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Distillazione, cos’è e quante tipologie esistono

Esistono molti tipi di distillazione e moltissimi modi per applicarla. Si può utilizzare nella dissalazione dell’acqua, o durante la lavorazione industriale del petrolio. È pratica frequente nei laboratori scientifici e nella profumeria tradizionale. Ovviamente, è uno dei tasselli fondamentali nel processo di creazione delle bevande alcoliche. E, considerato su che magazine ci troviamo, nelle prossime righe parleremo di quest’ultima applicazione.

Cos’è la distillazione

Riassumendo in poche parole: la distillazione è un processo che separa i componenti di una determinata soluzione, sfruttando la loro diversa volatilità.

È importante sottolineare una differenza sostanziale tra la distillazione di laboratorio e quella industriale da un lato, e dall’altro lato la distillazione per ottenere bevande spiritose. Nei primi due casi lo scopo principale è la purificazione, mentre per gli alcolici l’obiettivo primario è trasferire al distillato finale gli elementi volatili del materiale di partenza.

Ecco perché il medesimo processo tecnico consente di ottenere aromi diversissimi a seconda di ciò che è stato distillato, siano essi cereali, succo di mela, succo di canna da zucchero, succo di agave, oppure vinacce. Il principio base, appunto, non cambia: si tratta di separare accuratamente i componenti di partenza.

Riscaldare e raffreddare

Entriamo un po’ più nello specifico, pur concedendoci una certa sintesi. Al livello del mare l’acqua distillata bolle a 100 gradi centigradi, l’alcol etilico a 78,3°, mentre per il tungsteno sono necessari 5555°. Quest’ultimo c’entra nulla con le bevande spiritose, ma serviva citarlo per sottolineare quanto è vasto lo spettro delle volatilità.

Ora: se scaldiamo una soluzione di acqua e alcol, il secondo inizierà a evaporare prima. Dunque, monitorando con attenzione le temperature possiamo sapere cosa sta producendo vapore.

Il successivo passaggio in una serpentina di raffreddamento riporta il vapore allo stato liquido, così da poterlo raccogliere in un contenitore. In questo modo avviene una separazione tra acqua e alcol. Siccome la quantità di alcol sarà uguale a quella iniziale, ma il liquido finale sarà minore, otterremo una maggiore concentrazione alcolica.

Nel frattempo, grazie alla presenza di cereali, vinacce oppure succhi, sarà avvenuta anche un’aromatizzazione del liquido.

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Le tipologie di distillazione

Se parliamo di spiriti, alcune cose sono simili a quelle già dette nel caso degli alambicchi. Abbiamo quattro tipi diversi di distillazione.

La distillazione semplice

È anche detta discontinua e prevede di riscaldare un recipiente all’interno del quale è stato inserito ciò che si desidera distillare. Il successivo passaggio nella serpentina produce un liquido aromatizzato e alcolico. Ogni “cotta” è a sé stante, di conseguenza è necessario raffreddare l’alambicco, svuotarlo, pulirlo e poi avviare un nuovo processo.

La distillazione a vapore (o a corrente di vapore)

Nella distillazione semplice il riscaldamento avviene attraverso il fuoco prodotto dal legno, dal carbone, oppure dal gas. Come suggerisce il nome, la distillazione a vapore è sostanzialmente la medesima cosa, dunque è discontinua, con la differenza che la mistura da distillare è attraversata da un flusso di vapore generato in un contenitore a parte.

Distillazione frazionata (o rettificazione)

Siamo ancora nell’ambito della distillazione discontinua e l’apparecchiatura utilizzata è simile a quella della distillazione semplice. La differenza è la presenza di una colonna di rettifica. Senza entrare nei dettagli tecnici, accade questo: risalendo la colonna, i vapori subiscono continue condensazioni ed evaporazioni. In sostanza, subiscono ulteriori distillazioni.

Distillazione continua

I quattro casi precedenti sono accomunati dalla stessa routine: quando la mistura da distillare è stata lavorata, occorre ogni volta raffreddare il macchinario, svuotarlo, pulirlo e riempirlo da capo. La distillazione continua velocizza questo processo, perché il liquido è costantemente immesso nella caldaia nella misura della quantità fuoriuscita come distillato.