Ecco quali sono i distillati di cereali più famosi

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Orzo, segale, frumento. Da grandi cereali derivano grandi distillati. Oggi approfondiamo i più famosi distillati di creali e vi suggeriamo anche i meno noti.

I distillati di cereali, quali sono

I cereali sono talmente versatili che sono la giusta base quasi per qualsiasi cosa. La loro presenza è trasparente ma quanto meno c’è.

Specialmente se parliamo di Gin o di Vodka e di qualche altro superalcolico importante –soprattutto perché è a sua volta alla base di alcuni dei drink più conosciuti (e più bevuti) a un aperitivo o nel dopo cena.

I cereali sono parte consistente del mondo della mixology e il loro ruolo è fondamentale per alcuni attori liquidi in particolare: i distillati.

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Cosa sono i distillati?

I distillati sono dei prodotti alcolici che derivano dal processo di distillazione di alcune materie prime fermentate. Avevamo già chiarito la loro definizione e le loro differenze rispetto ai fermentati in questo articolo.

La produzione di distillati risale all’antichità –l’uomo era già in grado di sfruttare e di potenziare il suo territorio d’origine utilizzando tutti gli strumenti che aveva a disposizione e improvvisando alambicchi non di certo all’avanguardia come adesso.

Quali sono i distillati di cereali più conosciuti?

Possiamo differenziare i distillati tenendo conto della loro origine: ci sono quelli di origine vegetale (la Tequila prodotta a partire dalla pianta d’agave), frutticola (il nostro Maraschino deriva dalle ciliegie), ci sono i distillati di origine vitivinicola (dal vino si producono Brandy, Cognac, Armagnac, ecc.) ma quelli che più ci interessano sono i distillati di cereali.

Sicuramente la Vodka, il Gin e il Whisky. Guardiamoli da più vicino.

Distillati di cereali, la Vodka

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C’è una lunga contesa tra Russia e Polonia, perché entrambi rivendicano la paternità del distillato che –una cosa è certa- è arrivato in Europa grazie a Napoleone Bonaparte che lo concedeva alle sue truppe in modo che potessero riscaldarsi.

La produzione di Vodka risale all’Ottocento e deriva dalla distillazione di cereali maltatiorzo, segale, grano e anche patate. Il processo di produzione vede solitamente un tipo di distillazione continua utilizzando colonne a 46 piatti. Ma le eccezioni esistono e c’è infatti chi predilige un tipo di distillazione discontinua: la prima ha il compito di separare l’alcol dall’etanolo, la seconda distillazione invece separa testa, cuore e coda.

La Vodka è pura e trasparente come l’acqua e generalmente è bene berla liscia e fredda.

Non la si apprezza affatto ghiacciata!

La Vodka pura trattiene alcune delle caratteristiche tipiche dei cereali dai quali proviene: la segale conferisce aromi speziati, il grano lascia sentori di anice. Esistono tuttavia tipologie di Vodka aromatizzata: gli aromi vengono introdotti solitamente durante il processo di macerazione, oppure attraverso il processo di distillazione vero e proprio.

Avrete sicuramente capito che tra la Vodka aromatizzata più comune c’è quella alla frutta.

In quali drink apprezzare al meglio il distillato?

Noi vi suggeriamo un Bloody Mary con succo di pomodoro, tabasco, salsa Worcester, limone, olio e sale. O magari un Moscow Mule con Vodka, ginger ale o ginger beer, succo di lime e zenzero.

Distillati di cereali, il Gin

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Sapevate che il primo gin in realtà è stato prodotto in Italia?

C’è un vecchio testo di un alchimista, Alessio Piemontese, il quale parla di un distillato di erbe aromatiche e di tanto, tantissimo ginepro. Parliamo dell’anno 1555.

E non potrebbe che trattarsi di Gin dove in effetti il ginepro dev’essere in assoluto il sentore prevalente. Il Gin deriva dalla distillazione di cereali come grano e segale ai quali vengono aggiunti i Botanicals –si tratta di una miscela di spezie ed erbe fortemente aromatiche che rendono il gin un prodotto unico.

Tra le più note ci sono il coriandolo, l’angelica, il cardamomo. Ma anche le scorze di agrumi. Il loro utilizzo e le loro quantità dipendono dai produttori.

L’Inghilterra è famosissima per la produzione di gin

E infatti il London Dry gin non è una tipologia ma è un metodo di produzione, il più diffuso, particolarmente fruttato dato l’ampio utilizzo di scorze d’agrumi.

È ormai da qualche anno che il Gin sta vivendo un periodo di forte ascesa e si trova sotto ai riflettori della mixology internazionale. Sono tante e nuove le microdistillerie –specialmente in Italia– che si dedicano alla preparazione di un prodotto che pare essere così affascinante.

Non manca anche qui un forte legame con il territorio

Ci sono Gin che, ad esempio, vedono l’utilizzo di materie prime quali lo zafferano.  

Se volete gustare un buon drink a base Gin, chiedete al vostro barman di fiducia un semplicissimo Gin Tonic che rende complici il distillato e l’acqua tonica. O un Gin Fizz se necessitate di un sapore poco più dolciastro: il drink è preparato con Gin, succo di limone, sciroppo di zucchero e acqua tonica. Ai palati più temerari non possiamo certo non suggerire un Negroni a base di Gin, Bitter e Vermouth.

Distillati di cereali, il Whisky

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Il Whisky è il risultato della distillazione di un cereale in particolare, l’orzo maltato, privilegiato soprattutto perché al suo interno contiene un grosso quantitativo di enzimi che ne trasformano l’amido in zucchero.

Oltre all’orzo, sono anche l’acqua e i lieviti nel Whisky che –è bene specificarlo- differisce dal Whiskey. Il primo è scozzese e il secondo irlandese. Ma le loro differenze sono legate anche alle modalità di produzione, guardate un po’ qui.

Il Whisky subisce una doppia distillazione –la prima è molto più rapida della seconda che è realizzata all’interno di un alambicco di più piccole dimensioni. Ciò che affascina del Whisky è senza dubbio il suo invecchiamento, che dev’essere minimo di tre anni in botti di rovere che ne aromatizzano il gusto perché in precedenza contenevano bourbon o sherry.

Quali tipologie di Whisky esistono?

Oltre ai Whisky Single Malt (si chiamano così quelli che derivano dal solo orzo maltato), ci sono anche i Blended, all’interno dei quali vengono impiegati altri cereali come il frumento e l’avena. I Blended sono dunque il risultato di una miscela di Whisky differenti tra quelli di qualità e non.

Adesso chiaramente vi aspettate qualche suggerimento in merito a quali sono i drink più azzeccati per gli amanti di questo distillato.

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Courtesy Bob Milano

Primo fra tutti l’Old Fashioned con Whisky, angostura, zucchero e soda. Il Manhattan con Whisky, Vermouth rosso, angostura e l’immancabile ciliegina al maraschino. Last but not least il Whisky Sour che oltre al distillato prevede anche zucchero, limone e se volete anche l’albume d’uovo.

Distillati di cereali di nicchia

Vi abbiamo raccontato i tre distillati più famosi a base di cereali.

Vogliamo però essere precisi e dirvi che in realtà ce ne sono tanti altri, meno noti ma non per questo trascurabili: lo Scochu giapponese distillato da patate dolci, riso e orzo. Il Chica, prodotto in Argentina e derivante dalla distillazione del mais.

Il Choum distillato in Cina e in Vietnam, proveniente da patate dolci, frumento, orzo, riso, sesamo, zucchero di canna. In Irlanda si distilla il Poitin dal malto d’orzo. Infine, da riso e mais nelle Filippine producono il Tapuy.