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Cuba Libre, il cocktail dell’indipendenza

Il Cuba Libre non è il cocktail più amato, fra gli esperti, ma è sicuramente uno dei più famosi al mondo. Forse perché è semplice da preparare, dunque si trova un po’ ovunque e fatto bene. O forse perché è fresco e beverino. Oppure perché evoca una storia lunga e gloriosa, che affonda le radici quando Cuba e gli Stati Uniti andavano d’accordo. Cioè prima della rivoluzione di Fidel Castro e Che Guevara.

Cuba Libre, le premesse storiche

Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino agli ultimi anni del XIX secolo. Per la precisione il triennio che va dal 1895 al 1898, e che incornicia l’ultima e decisiva delle tre guerre di Cuba contro la Spagna. In palio c’è l’indipendenza dell’isola dal dominio della dinastia Borbone.

Riassumendo al massimo gli eventi storici: l’intervento degli Stati Uniti, nel 1898, è decisivo per le sorti del conflitto, che si conclude con la sconfitta della Spagna e la progressiva affermazione degli USA come potenza dominante nella regione caraibica. Cuba ottiene il riconoscimento dell’indipendenza e in un secondo momento diventa un protettorato americano.

La nascita del cocktail

È in questo contesto che nasce il Cuba Libre. Siamo a cavallo tra XIX e XX secolo, in un momento non meglio specificato. La difficoltà di stabilire una data esatta dipende dal fatto che gli storici della mixology non concordano su quando la Coca-Cola viene esportata per la prima volta a Cuba.

Alcune fonti sostengono che le bottiglie fossero presenti sull’isola già nel corso della guerra ispano-americana (21 aprile – 13 agosto 1898), altre dicono che arrivarono nei mesi immediatamente successivi. A rendere fumosa la situazione c’è un ulteriore elemento: nel 1989 esisteva un drink chiamato Cuba Libre, ma era un mix di acqua e zucchero di canna. L’omonimia complica non poco le ricerche sull’origine del cocktail come lo conosciamo oggi.

Il binomio coca e rum

In ogni caso, a un certo punto qualcuno inizia a miscelare Coca-Cola e rum. In particolare quello prodotto dalla famiglia Bacardi, che aveva avuto un ruolo nel movimento anticolonialista. Il nome nasce in omaggio al contesto storico: Cuba Libre è la Cuba che si vuole libera dal gioco spagnolo.

Insomma, il cocktail magari è nato durante la guerra, magari a conflitto terminato, ma le coordinate sono le medesime. Si celebra l’alleanza fra cubani e statunitensi, e la guerra contro la Spagna. Tanto che esiste un’altra storia, intorno all’origine del Cuba Libre: narra che sia stato inventato nel 1902, tra le mura del bar El Floridita, per festeggiare l’anniversario dell’indipendenza.

La fortuna nel mondo del Cuba Libre

Nei primi anni del XX secolo il drink attraversa i confini nazionali e diventa popolare negli Stati Uniti, soprattutto quelli meridionali. Un’ulteriore spinta verso il successo arriva grazie al Proibizionismo (1922-1933). Si scoprì che la cola era utile a smussare le note ruvide del rum di scarsa qualità, quello più facilmente reperibile in un periodo di divieti. E così il cocktail continuò a restare in cima alle liste di gradimento.

La seconda guerra mondiale diede un nuovo impulso alla diffusione planetaria. Merito soprattutto della presenza militare statunitense nelle indie occidentali britanniche, in chiave anti-tedesca. È anche il momento in cui diventa famosa la canzone calypso Rum and Coca-Cola, che aggiunge benzina al motore della fama.

Il trionfo della rivoluzione cubana, nel 1959, porta alla rottura dei rapporti con gli Stati Uniti e alla reciproca difficoltà di reperire gli ingredienti originali del drink. Però le alternative non mancano, le varianti possibili sono molte e insomma il Cuba Libre non cade nel dimenticatoio.

La ricetta del Cuba Libre

Nel corso dei decenni si sono imposte varie ricette. Pur restando fissi i due ingredienti principali, cioè rum e cola, sono cambiate le proporzioni e le tipologie di base alcolica.

Per esempio, esistono twist che adottano il rum scuro invece di quello chiaro. E, per quanto la Coca-Cola sia la bibita d’elezione, non mancano varianti: sempre restando all’interno dei prodotti aziendali, c’è chi sceglie quella senza zucchero. Vale inoltre la pena di ricordare che a Cuba, dopo l’embargo imposto dagli Stati Uniti, è diventato popolare il Cuba Libre con la TuKola, prodotta in loco.

Esiste comunque la ricetta ufficiale IBA, che fa da faro per tutte le modifiche possibili.

Ingredienti

  • 120 ml cola
  • 50 ml rum bianco
  • 10 ml succo di lime fresco

Procedimento

In gergo tecnico, la tecnica da seguire è chiamata “build”. Si tratta di “costruire” il cocktail prendendo un highball, versando il rum, poi colmando con ghiaccio a cubetti e versando la cola fino a riempire il bicchiere. Infine, aggiungere il succo di lime.

Garnish

La guarnizione non è necessaria, ma volendo è perfetto uno spicchio di lime.

Variazioni

Al di là della ricetta IBA, esistono alcune variazioni piuttosto comuni. Una prevede di pestare uno spicchio di lime nel bicchiere, prima di aggiungere il ghiaccio e gli altri ingredienti: è preferibile se si desidera un maggiore peso dell’agrume nell’equilibrio generale del cocktail.

Si può inoltre fare a meno del lime. È una soluzione frequente quando si ordina il Cuba Libre con il suo altro nome: rum e cola.