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I cocktail Smash: che cosa sono e come sono nati

I cocktail Smash hanno origini molto antiche –pare che i primi risalgano al 1840. Dopo un periodo di rapida ascesa, ne è seguito uno di stallo. A oggi, sono stati ripensati non tanto nella preparazione quanto nella varietà di ingredienti con cui renderli sempre più contemporanei.

Cos’è uno Smash cocktail

Frutta, frutta e ancora frutta, purché sia di stagione: è la caratteristica principale degli Smash, famiglia di cocktail estiva e colorata. E se la definizione sembra semplice (lo è), in realtà nasconde alcune insidie.

Mettendo insieme un po’ di fonti possiamo dire che gli ingredienti principali sono uno spirito, un dolcificante, menta (più raramente altre erbe, ad esempio basilico), ghiaccio e frutta. Su quest’ultima niente compromessi di sorta: dev’essere freschissima. Potendo, appena colta dall’albero.

Del resto, il nome sembra essere stato originato dall’idea che, nelle giornate di caldo torrido, pur di rinfrescarsi si è disposti a prendere qualunque frutto capiti a tiro e frantumarlo (to smash) in modo a ottenere una bevanda fresca e dissetante.

Detto questo, la preparazione è molto libera. Per esempio, la frutta può essere lavorata con il pestello oppure utilizzata come generosa guarnizione, o entrambe le cose. Il ghiaccio va bene messo nel bicchiere e va altrettanto bene se lasciato nello shaker.

Insomma, definizione e ricetta degli smash cocktail sono piuttosto vaghe e, per esempio, è consentita un’aggiunta di acqua o bevanda gassata. Può sembrare un problema, ma in realtà offre grande libertà di reinterpretazione.

Cocktail Smash o Julep?

Per aiutarvi a capire per bene di che cosa stiamo parlando, chiamiamo in causa il più famoso Mint Julep. Si tratta infatti di una categoria di drink che ha molti punti in comune, ma soprattutto molti altri di distacco rispetto ai Julep.

Le somiglianze stanno, più che altro, in uno degli ingredienti più comuni a entrambe le categorie di cocktail: le foglie di menta. La pianta aromatica è infatti utilizzata sia nella preparazione dei cocktail Smash sia nei Julep.

Eppure, molto spesso e sempre più recentemente, per gli Smash sono impiegate piante aromatiche alternative rispetto alla menta, primo fra tutti il basilico, oltre che salvia o rosmarino.

La storia è legata ai Julep

Secondo gli studiosi, uno dei primi esempi di Smash cocktail è contenuto nel libro How to Mix Drinks di Jerry Thomas, edito nel 1862. In particolare quando il suo autore parla dei Julep, tanto che alcuni definiscono gli Smash come un tipo di Julep (che, lo ricordiamo, è un long drink con una base alcolica, ghiaccio, foglioline di menta e spesso zucchero, lime o limone).

Se nel libro di Thomas la confusione tra i due termini è massima, nel Manuale del bartender di Harry Johnson (1988) le due famiglie sono trattate come cose distinte. Però nel 1930 il The Savoy Cocktail Book identifica gli Smash come una sottocategoria dei Julep, una sorta di variazione sul tema.

Da qui il detto “uno Smash è un Julep, ma un Julep non sempre è uno Smash“. Insomma: caos. Anche se, a voler ben guardare, l’importante è che siano buoni: sull’esatta origine o definizione possiamo soprassedere.

Le caratteristiche dei cocktail Smash

Ciò che è fondamentale sapere è che i cocktail Smash sono miscele freschissime che richiedono pochi ingredienti, mirati: ghiaccio tritato, erbe aromatiche, un distillato e zucchero bianco.

A livello tecnico di preparazione, richiedono che la menta sia prima pestata e poi shakerata con il resto degli ingredienti –zucchero e alcolici-, mentre per i Julep la questione è ben diversa perché questa tipologia di drink si prepara con la tecnica stir.

I primi cocktail Smash

Ma quando si è cominciato a parlare di Smash cocktail? Secondo Difford’s Guide, i primi hanno fatto la loro comparsa intorno al 1840, ma la loro popolarità si attesta nel 1850.

In particolare, si preparavano Brandy Smash –il brandy era quindi il distillato prediletto nella preparazione di questi cocktail, anche se, anni più tardi, si iniziarono ad apprezzare anche i Whiskey Smash e, più tardi ancora, i Gin Smash.

Nel 1862 l’importanza degli Smash era tale che se ne parlò addirittura all’interno del famoso Bartender’s Guide di Jerry Thomas, che forniva la sua personalissima ricetta menzionando il brandy.

“1/2 cucchiaio di zucchero bianco, un cucchiaio di acqua e un calice di brandy”. Questo è quello che si legge all’interno, oltre al fatto che bisogna preparare il drink inserendo nel bicchiere del ghiaccio tritato e due rametti di menta, come per il Mint Julep. Come garnish, due fette di arancia e frutti di bosco.  

La nuova era degli Smash con Dale DeGroff

Purtroppo, la popolarità dei cocktail Smash ha risentito nel periodo a cavallo della fine del 1860. Un tentativo di salvataggio fu compiuto da Dale DeGroff a New York che, negli anni ’90 del secolo successivo recuperò questa categoria di drink affiancandola al whiskey.

Nel suo libro, The Essential Cocktail: The Art of Mixing Drinks, il bartender ammette che i Julep lo avevano un po’ annoiato, dunque aveva ripescato la ricetta dei cocktail Smash mescolando menta e limone.

Tutt’ora, molti bartender continuano a preparare miscele Smash tenendo fede alla ricetta di DeGroff e, la novità più grande sta nel fatto che spesso non si limitino a pestare le foglie di menta ma addirittura polposa frutta.

Ci sono, infatti varie ricette che impiegano le pesche oltre che alla menta, altri ancora addirittura le albicocche o l’anguria. Di cocktail Smash, insomma, ce n’è per tutti i gusti.

3 Smash cocktail da provare

Oltre al contemporaneo e super instagrammato Gin Basil Smash, ci sono ricette classiche come quelle che citiamo in questo breve elenco.

Bourbon & Peach Smash

Per prepararlo bisogna prendere due fette di pesca matura, una manciata di foglioline di menta, un pizzico di zenzero fresco e un poco di sciroppo di zucchero. Posizionare in un bicchiere old fashioned e lavorare con il pestello. Poi aggiungere bourbon, una spruzzatina di vermouth, un grosso pezzo di ghiaccio e mescolare con dolcezza. Ginger ale per chiudere e guarnizione a piacere.

Raspberry Smash

Già sappiamo che la base alcolica può essere modificata in libertà, ma vale la pena di riportare la ricetta che prevede vodka (poca) e champagne (molto). Inserire nello shaker due fettine di lime, una generosa manciata di lamponi, zucchero e un goccio di vodka. Amalgamare con il pestello, poi aggiungere ghiaccio e agitare per bene. Versare nel bicchiere e colmare con champagne freddo.

Kiwi Smash

In uno shaker, lavorare di pestello un mezzo kiwi maturo e alcune foglie di basilico. Aggiungere gin, sciroppo di miele e succo di limone, poi agitare con vigore e filtrare i cocktail in un bicchiere contenente ghiaccio. Per la guarnizione sbizzarrirsi con fettine di kiwi e foglioline di basilico. Sorseggiare con gusto e godersi la frescura.