Cinque elementi per preparare i migliori cocktail pestati della vostra carriera di self-made bartender

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Una lista degli oggetti e degli ingredienti che bisogna rispettare per garantire un risultato fresco e dissetante

E’ finalmente ora di uscire dal letargo.

I cocktail pestati saranno riposati quanto basta per potersi dire “freschi”. Che è proprio quello che vogliamo nei bicchieri. Il bello dei drink pestati è che i sorsi sono lunghi come le giornate in cui sono le 19:00 e in alto splende ancora il sole.

Invitanti e dissetanti, sono innanzitutto un modo per sentirci in vacanza ovunque. Non è soltanto una questione estetica ma è principalmente una una questione che riguarda le loro origini.

Viaggiare con la mente è un attimo sorseggiando cocktail pestati

Comune alla maggior parte dei cocktail pestati è il fatto di essere nati nei Paesi caldi (specialmente in quelli dell’America Latina) in cui il mare, il contatto con la natura e la pace ci trasmettono l’ideale di una vita lenta, rilassata, nella quale anche la nostra solita routine potrebbe concedersi una bella stiracchiata.

Insomma bere un cocktail pestato ci conferirà un benessere sicuramente esotico –sperando possa anche passarci un po’ del buonumore di chi, oltreoceano, lo beve in spiaggia quasi tutti i giorni.

Quali sono i cocktail pestati più famosi?

Tra i drink pestati più diffusi ci sono la Caipiroska e la Caipirinha. Non è difficile trovare dei punti in comune tra di loro, soprattutto a primo impatto. Potremmo definirli gli acquerelli della mixology perché sono sul serio una carica di colore!

Comunque, per quanto possano trasmetterci spensieratezza, anche i cocktail pestati hanno delle regole. E sono precisissime! Si tratta di movimenti e…di prodotti che forse fareste meglio a tenere in casa.

Ecco gli elementi basilari per preparare i migliori cocktail pestati di sempre!

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Il muddler

Sapete farlo il pesto, sì? Esatto –è soprattutto una questione di polso. Se non ci fossero mortaio e pestello sarebbe veramente tosta. Il pestello da cucina è quello che equivale al muddler per il mondo beverage: parliamo di un oggetto essenziale che vi permetterà di pestare al meglio gli ingredienti (e tra un po’ vedremo quali) sul fondo del bicchiere.

Un muddler deve garantire al drink la migliore riuscita: il materiale di cui è costituito è estremamente importante. Evitate muddler in legno perché col tempo potrebbero impregnarsi del sapore degli altri ingredienti e di conseguenza alterare il sapore degli altri drink pestati che andrete a preparare.

Cinque elementi per preparare cocktail pestati ghiaccio Coqtail Milano

Il ghiaccio

Non ci sarebbe cocktail pestato senza ghiaccio. Poiché l’obiettivo principale del drink è di risultare fresco, è chiaro che il ghiaccio debba rispondere all’appello. A cubetti o tritato, l’importante è stare attenti a non scioglierlo troppo così da non annacquare la miscela.

Se i cubetti sono piuttosto grossi, potrete aiutarvi con il muddler a spaccarli in modo da renderli più piccoli. Vi sembrerà quasi di star bevendo una granita alcolica.

Il bicchiere

Quasi sempre i cocktail pestati si preparano all’interno dei bicchieri nei quali andremo a berli. Questo per permettere il giusto dosaggio degli elementi “pestati” che sono protagonisti indiscussi di questa tipologia di drink.

I bicchieri privilegiati per i pestati sono i tumbler alti o bassi sia perché si tratta di miscele poco alcoliche (dunque, meglio abbondare), sia perché il muddler viene utilizzato proprio al loro interno. Ecco perché una coppa Martini non potrebbe mai fare al caso loro.

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Lo zucchero

Lo zucchero è basilare –sia nel senso che si trova sul fondo del bicchiere sia perché è coinvolto nella fase distintiva di questa categoria di cocktail: il momento in cui gli ingredienti vengono pestati con il muddler. Lo zucchero di canna conferirà al nostro drink pestato un aspetto un po’ più bronze e caramellato. Decisamente esotico.

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Limone e lime

Fluttuano nella miscela o ne costituiscono il garnish, adagiati sull’orlo dei bicchieri. Il limone e il lime (dipende dal drink che si andrà a realizzare) costituiscono la carta d’identità di un buon drink pestato. Il lime, col suo sapore più aspro rispetto al limone, ricrea un contrasto più marcato ma perfetto con lo zucchero.

Gli agrumi vengono pestati sul fondo del bicchiere con il muddler: occhio però a non pestarne la buccia ma soltanto la polpa, altrimenti il risultato sarà sicuramente amaro. Un consiglio: provate a grigliarne le bucce per ricavare gli oli: conferirete al drink un nuovo sapore, più deciso.

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Le erbe aromatiche

Se vi dicessimo Mint Julep? Proprio lei, la menta. Insieme a lime, limoni e zucchero essa e l’ingrediente che non deve mai mancare in alcuni cocktail pestati. La menta conferisce al sorso un sapore fresco e balsamico oltre a contribuire alla colorazione del drink che, con le foglie di menta nel bicchiere, si aggiudicherà una presentazione impattante.

Quel che vi suggeriamo, è di pestare i rametti di menta e non le foglie: il gusto mentolato che contraddistingue la pianta sta proprio nei suoi rami.

Dunque, poche e semplici regole che, se sarete bravi a seguire, vi garantiranno un risultato che esploderà di sapore. Cercate anche di rispettare tutti gli accorgimenti che vi abbiamo dato: ci vuole un po’ di pazienza, certo, ma il risultato lo berrete…in un batter d’occhio.