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Carla Cassanello vince la finale globale di Amazzoni International Cocktail Competition

Una serata di celebrazioni al Canastra Rose di Rio de Janeiro ha incoronato Carla Cassanello, appassionata di mixology proveniente dal Paraguay, prima vincitrice dell’Amazzoni International Cocktail Competition. A contendersi il titolo, otto bartender provenienti da tutto il mondo, che si sono sfidati in due diverse prove per esaltare la storia e gli ingredienti alla base di Amazzoni Gin. Ma solo dopo aver respirato la vera essenza di Rio e assaporato gli ingredienti autoctoni della foresta.

Viaggio a Rio de Janeiro, la città meravigliosa

La chiamano “A Cidade Maravilhosa” e in effetti, quando metti piede a Rio de Janeiro, la meraviglia fa capolino a ogni angolo della città.

La percepisci scorgendo per la prima volta i viali trafficati, costellati di giganteschi alberi tropicali. La respiri mentre cammini sulla spiaggia di Leblon per ammirare l’alba, osservando in controluce il monte a due punte che ospita una delle favela più popolate della metropoli. Infine la vivi quando, a pochi minuti di macchina da Copacabana, ti avventuri nella foresta urbana più grande del mondo. Un polmone verde che ti avvolge con il suo silenzio assordante, interrotto solo dal rumore dell’acqua di una cascata e dai versi degli animali che abitano questo tesoro di biodiversità.

Per scoprire il lato più autentico di Rio de Janeiro, gli ingredienti della foresta amazzonica e riversare tutte le emozioni in un signature drink, gli otto finalisti dell’Amazzoni International Cocktail Competition hanno avuto a disposizione cinque intense giornate. La finale globale della prima edizione della sfida per bartender, è infatti iniziata con un percorso a tappe per vivere il Brasile e lasciarsi ispirare dal ritmo della samba, dai colori e dai sapori tipici di questo lembo di costa atlantica.

I finalisti della competition di Amazzoni e il tour di Rio de Janeiro

A volare Rio de Janeiro sono stati otto talentuosi bartender che hanno trionfato durante le finali nazionali: Carla Cassanello dal Paraguay, Dimitri Foskolos dalla Grecia, Francesco Cercato dall’Inghilterra, Fredrink Granlof dalla Svezia, Giuliana Giancano dall’Italia, Maxime Brisville dalla Francia, Jeff White e Timothy Tran dagli Stati Uniti.

La loro avventura brasiliana è iniziata con una mattinata di trekking per raggiungere il Cristo Rendentore, luogo panoramico da cui si gode della vista di tutta Rio De Janeiro. Dal Pan di Zucchero, al Maracanà, fino alla spiaggia di Ipanema, all’ombra della statua alta 38 metri (piedistallo compreso) i bartender hanno scrutato l’orizzonte, esprimendo il proprio desiderio per la gara.

Al tramonto, un raduno sulla spiaggia di Leblon ha sancito il primo brindisi ufficiale a base di Amazzoni & Tonic, insieme ai pastel, snack brasiliani di pasta fritta ripieni di gamberi, verdure, formaggio o carne.

Il ritmo della samba

Al calare della sera si sono aperte le porte del Renascença Clube, storico locale fondato nel 1951 per celebrare la cultura afro-brasiliana con balli e musica dal vivo.

In cerchio attorno a una grande tavola, il lunedì sera si riuniscono musicisti e cantanti che intonano le melodie conosciute a menadito da ogni brasiliano presente, che a sua volta contribuisce ad alimentare i cori appassionati.

I finalisti si sono immersi in questo melting pot culturale danzando spalla a spalla con giovani coppie, genitori, bambini e anziani che hanno insegnato loro l’arte della samba.

In visita alla distilleria di Amazzoni Gin

A metà strada tra Rio de Janeiro e San Paolo, immersa nel verde, si trova la distilleria di Amazzoni Gin, disegnata dal co-founder e architetto Arturo Isola. La romantica costruzione bianca e blu si riflette nelle acque di un laghetto ricordando, a chi passa da qui, l’importanza di questa materia prima purissima per la distillazione del gin.

Un brindisi con Aguas de Amazzoni (gin, tonica, peel di mandarino e limone) e un Negroni cocktail hanno sancito l’inizio della visita dei finalisti alla distilleria. Per prima cosa, i bartender hanno salutato Estrella, il primo alambicco per gin del Brasile, datato 2015 e prodotto su richiesta dei tre soci di Amazzoni (Isola, Giovannoni e Mazza). Oggi non più in uso, troneggia di fronte all’ingresso della distilleria.

Nell’androne, oltre a un mulino ad acqua in funzione, si trovano gli alambicchi per la produzione di cachaça, mentre nell’area di infusione vengono preparate le dieci botaniche della ricetta di Amazzoni, ognuna lasciata riposare per un tempo diverso, da 24 a 72 ore.

Al piano superiore si trovano gli alambicchi con cui avviene la magia. Qui, ogni 500 litri di gin, vengono infusi 5 semi di water lily, un ingrediente simbolico che proviene dalla foresta amazzonica e dona la sua forza spirituale al distillato.

Nel Parque Nacional da Tijuca

L’esperienza più emozionante della cinque giorni è stata la visita al Parque Nacional da Tijuca, la foresta urbana più grande del mondo. Accompagnati dall’esperto Jorge Forager, i bartender si sono dedicati alla scoperta di funghi ed erbe autoctone da utilizzare come ingredienti per il cocktail da presentare alla competition.

Immersi nel verde, hanno poi ascoltato Marcelo Salazar, fondatore dell’associazione Vem do Xingu, raccontare del delicato equilibrio della foresta Amazzonica e dell’importanza di tutelare e valorizzare la presenza delle popolazioni indigene.

Un salto alla Feira de São Cristóvão, il mercato scoperto di Rio, ha poi consentito ai finalisti di recuperare gli ultimi ingredienti per realizzare il proprio drink.

La finale dell’Amazzoni International Cocktail Competition al Canastra Rose

Il giovedì la sveglia è suonata presto e gli otto bartender si sono dati appuntamento nella sala dall’allure parigino del Canastra Rose, celebre locale di Rio. Qui hanno ultimato le loro preparazioni, pronti per contendersi il primo posto all’Amazzoni International Cocktail Competition.

Durante la prima sfida, ognuno ha avuto a disposizione dieci minuti per preparare e presentare alla giuria internazionale il proprio drink. A superare la prima prova sono state le miscele che più hanno valorizzato il gusto di Amazzoni e raccontato la storia dell’Amazzonia, dei sapori e delle tradizioni brasiliane.

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Carla Cassanello, Dimitri Foskolos e Francesco Cercato si sono quindi cimentati nella seconda prova. In pochi minuti hanno dovuto creare un drink sostenibile, recuperando gli ingredienti utilizzati dagli altri concorrenti. Il cocktail che più ha convinto i giudici è stato il twist amazzonico sulla Caipirinha di Carla Cassanello, vincitrice ufficiale della competition.

Al secondo posto si è classificato il greco Foskolos, mentre il bronzo è andato a Francesco Cercato. Alla consegna dei premi e alla donazione da parte di Amazzoni all’associazione Vem do Xingu, è seguito un party di saluti con musica dal vivo nel privé del Canastra Rose. Un’ultima occasione per vivere lo spirito del Brasile e per brindare al primo gin brasiliano. Meraviglioso come Rio de Janeiro.

Immagini courtesy Amazzoni Gin, credits Patrick Gomes