giuliana-giancano-vince-amazzoni-international-cocktail-competition-italiana-coqtail-milano

Giuliana Giancano vince l’edizione italiana dell’Amazzoni Cocktail Competition

Pronta per volare a Rio in vista della finale della prima Amazzoni International Cocktail Competition, Giuliana Giancano ha conquistato i giudici italiani con la sua padronanza al bancone e uno spiccato spirito di improvvisazione.

L’anima del Brasile all’Amazzoni International Cocktail Competition

Sembrava di essere immersi nella foresta amazzonica il 14 dicembre, quando al vivaio Fratelli Ingegnoli di Milano si è riunito un gruppo di talentuosi bartender per la finale della tappa italiana dell’Amazzoni International Cocktail Competition.

Obiettivo della sfida, riuscire a realizzare un cocktail capace di esaltare le note di Amazzoni Gin, primo distillato di ginepro artigianale brasiliano creato da Arturo Isola, Alexandre Mazza e Tato Giovannoni. Al vaglio dei giudici, oltre al gusto del drink, anche l’attinenza al tema della competizione, ovvero lo stretto legame tra il gin e la foresta Amazzonica.

Due prove per eleggere il vincitore

Alessandro-zampieri-amazzoni-cocktail-competition-coqtail-milano
Alessandro Zampieri

Ognuno dei partecipanti ha avuto a disposizione dieci minuti per realizzare la propria miscela, raccontandone la storia e gli ingredienti. Tra i più coinvolgenti Riccardo Soncini, founder di The Craftsman a Reggio Emilia e Alessandro Zampieri de Il Mercante di Venezia, che sono passati alla prova successiva insieme alla bartender Giuliana Giancano.

riccardo-soncini-amazzoni-gin-coqtail-milano
Riccardo Soncini

Qui, le doti di improvvisazione hanno avuto la meglio, per la realizzazione di un drink ideale per l’aperitivo. Al termine della prova non ci sono stati dubbi. La proprietaria di Pout Pourri Vintage Cafè nel quartiere di Mirafiori di Torino ha sbaragliato la concorrenza, conquistando il primo posto alla competition.

Le prossime fasi dell’Amazzoni International Cocktail Competition

Giuliana-Giancano-amazzoni-international-cocktail-competition-coqtail-milano

Insieme a Giuliana Giancano, i vincitori delle edizioni internazionali della sfida di Amazzoni Gin, voleranno a Rio de Janeiro dal 30 gennaio al 3 febbraio.

Per loro è previsto un intenso programma con visita alla distilleria, tappe in spiaggia e nella foresta tropicale urbana più grande del mondo. Inoltre, un seminario in mezzo alla natura tenuto dal rappresentante della ONG amazzonica Vem do Xingu, racconterà l’impegno del brand nella salvaguardia della foresta pluviale.

Concluderà l’esperienza un evento a Rio con esibizione live per convincere la giuria di esperti internazionali e aggiudicarsi il primo posto all’Amazzoni International Cocktail Competition.

A proposito di Amazzoni Gin

Amazzoni-international-cocktail-competition-coqtail-milano

Realizzato con cinque botaniche amazzoniche mai utilizzate per nessun gin, Amazzoni racchiude lo spirito più autentico del Brasile. Nato nel 2015 dalla passione dell’architetto Arturo Isola, dell’artista Alexandre Mazza e del mixologist Tato Giovannoni, è oggi consumato ai migliori banconi di tutto il mondo.

Il sito produttivo di Rio de Janeiro è una ex farm di caffè, dove vengono realizzate tre diverse referenze. Amazzoni Gin 42% abv, un London Dry distillato da alcol puro di cereali e acqua di sorgente, con dieci botaniche di cui 5 tradizionali e 5 autoctone. C’è poi Rio Negro con la sua elegante bottiglia total black. Un London Dry super premium la cui ricetta integra 8 botaniche brasiliane e della foresta amazzonica. 

Maniubara è l’ultima referenza arrivata in casa Amazzoni. Un blend stile Old Tom più delicato rispetto agli altri due prodotti, con solo il 38% di grado alcolico, reso speciale dalla presenza del lemongrass.

Oltre a produrre gin di qualità distribuito in Italia da Fine Spirits, Amazzoni è in prima linea per la tutela della biodiversità della foresta amazzonica e la vita delle popolazioni che abitano questi territori. La distilleria è completamente sostenibile e abbraccia la pratica dello zero waste. 

Immagini courtesy Fine Spirits, credits Filippo Tadei