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Sotto la stessa stella, il menu di Le Syndicat omaggia l’alta cucina francese

La drink list di dodici signature di Le Syndicat annulla i confini tra mixology e gastronomia, mettendo insieme bartender e chef per creare delle miscele inedite. Un lavoro corale coordinato dal direttore beverage Thibault Massina, che ha coinvolto sei tra i più acclamati cuochi nazionali, celebrando l’ottavo compleanno del locale.

Le Syndicat lancia la nuova drink list

Ci sono le stelle del cinema, quelle della ristorazione e infine quelle liquide, che splendono nelle miscele di locali all’avanguardia come Le Syndicat. Conosciuto a livello internazionale per la sua ricerca su distillati e liquori francesi, il cocktail bar di Parigi è un luogo decisamente non convenzionale, a cominciare dal suo ingresso.

Chi si aspetta di trovare la classica vetrina con vista su un luminoso bancone, rimarrà spiazzato nell’osservare le pareti esterne completamente ricoperte di manifesti. Dei lavori grafici che cambiano a seconda della stagione, della serata o delle collaborazioni con i brand di distillati più importanti di tutta la Francia.

Qui il direttore beverage Thibault Massina lavora insieme a Romain Aubert, head bartender, per valorizzare gli spiriti francesi all’interno di ogni miscela. Nell’ambiente con luci soffuse e tende dorate che fungono da separé, al calare della sera si respira un’atmosfera unica. Resa ancor più speciale dalla drink list “Sous La Même Étoile”.

Sotto la stessa stella, quella di Le Syndicat

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La traduzione letterale del cocktail menu è “sotto la stessa stella” e richiama il forte legame con l’alta cucina. Le dodici miscele signature sono infatti realizzate insieme a una costellazione di talenti. Sei dei più famosi chef francesi hanno messo insieme la loro filosofia culinaria, gli ingredienti preferiti e le memorie gustative.

Amaury Bouhours, executive chef di Le Meurice Alain Ducasse, Michel Sarran dell’omonimo ristorante di Toulouse, Adrien Cachot di Le Perchoir a Ménilmontant sono i primi. Seguono Amandine Chaignot, proprietaria di Pouliche e del Café de Luce di Parigi, Pierre-Jean Quinonero del Burgundy Café e Louise Bourrat, vincitrice di Top Chef France 2022.

Raccolti all’interno di un menu dalle sembianze di una pellicola cinematografica, i drink (due per ogni cuoco) sono raccontati attraverso immagini, ispirazioni e materie prime che li compongono.

Sous La Même Étoile, tutti i cocktail di Le Syndicat

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Ad aprire la cocktail list è Syp, realizzato con cognac, un fermentato di botaniche stagionali, limone e miele artigianale. Una sorta di amuse bouche liquido a richiamare l’entrée che Amaury Bouhours offre ai commensali di Le Maurice, per prepararne i palati alla degustazione da due stelle Michelin.

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La seconda miscela proposta dallo chef si chiama Côté Obscur e ha le sembianze di un’invitante coppa di gelato. Tutt’altro che delicata al gusto, il sorso rivela interessanti note bitter date dal liquore alla genziana mixato con gin, miele e pompelmo nero a lenta fermentazione.

Sindria e Pica Pica

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La passione per i sigari di Michel Sarran ha fornito l’ispirazione per Sindria, dedicato alla cultura Catalana. Realizzato con whisky bianco, dry rancio infuso al tabacco e cocomero, ogni suo sorso è un vellutato incontro con le note di Sauternes tipiche del Bellevoye Blanc.

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Pica Pica, secondo drink firmato Sarran, è tra i più scenografici, con il suo colore viola intenso racchiuso in un sinuoso bicchiere alto. Si tratta di un milk punch con armagnac, vino rosso chiarificato, liquore alla violetta, liquore alla pesca, melone verde e zenzero. Sul top si trova una cremosa besciamella di latte di capra, che richiama il territorio da dove proviene lo chef.

Le miscele di Adrien Cachot

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Ha riportato in auge ingredienti inusuali con un metodo creativo che svela ai commensali il contenuto dei piatti solo a fine pasto. L’approccio non convenzionale di Adrien Cachot non poteva che dare vita a miscele irriverenti come Holy G, una sorta di Santo Graal fatto con due diversi rhum, assenzio bianco, acqua di cocco, lime chiarificato e peperoncino, servito con un’ostia infusa al cocco e habanero.

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Ma il vero capolavoro che non ammette mezze misure (lo si ama o lo si odia) è Ossa. Una sorta di Bull Shot contemporaneo dove la base alcolica di vodka è arricchita da un fondo bruno sapientemente speziato.

I drink di Amandine Chaignot a Le Syndicat

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La talentuosa chef che vanta esperienze nei migliori hotel cinque stelle, nel suo ristorante Pouliche di Parigi dà molta importanza al servizio del pane. Ecco perché il primo dei cocktail realizzati con Le Syndicat si chiama Get that Bread e contiene acqua di pane tostato, vermouth, armagnac, un mix di botaniche e vino bianco.

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Kissin’ Pink è invece il ricordo della precedente carriera di Amandine Chaignot che, prima di vestire i panni della chef, ha studiato scienze farmaceutiche. Alla componente botanica è dedicato questo twist sul Daiquiri dalle note marine con rhum cuvée de l’océan, calvados e foglia d’ostrica.

Dal caffè all’albicocca

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Il giovane chef Pierre-Jean Quinonero ha da poco vinto il premio per il miglior dessert a base di caffè con un dolce a base di whiskey e cardamomo. But First Coffee è l’adattamento liquido di questa creazione, ispirato al classico Vieux Carré dove il calvados dona note rotonde e fruttate, mentre una polvere di cardamomo è utilizzata come garnish.

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Peach emoji è rappresentato dal simbolo di un’albicocca ed è un pistacchio sour con cognac e liquore all’albicocca, altro tributo a uno dei dessert del talentuoso pastry chef.

I drink della stella di Top Chef France 2022

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Irriverente nel suo approccio alla cucina, Louise Bourrat è nota al grande pubblico per la vittoria di Top Chef France di quest’anno, oltre a ricoprire il ruolo di head chef al Boubou’s di Lisbona. Per richiamare le sue memorie gustative, propone I know I can, cocktail a base di Cointreau, armagnac, distillato di acacia e crema di CBD. Una vera e propria biografia liquida.

Ultimo cocktail di Sous La Même Étoile, Astras Perdidas è un omaggio alle coste del Portogallo. Un cocktail in stile Martini con gin infuso al burro e gemme di pino, distillato di funghi, acqua di ostriche e cocomero. Servito in un bicchiere che ricorda la forma di una conchiglia, ogni suo sorso è un viaggio di sola andata verso spiagge sconfinate.

Immagini courtesy Le Syndicat