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Air Mail, ricetta e storia del cocktail che vola

Forse ispirato al primo servizio di posta aerea, ma forse no, l’Air Mail è una sorta di French 75 in salsa caraibica. Cioè un cocktail con il rum al posto del gin. Non è troppo violento, in termini di gradazione alcolica, ma non dev’essere sottovalutato. E vale la pena di riscoprirlo perché non merita l’oblio nel quale è stato relegato.

Air Mail cocktail, la storia

Non è facile identificare con precisione quando nasce l’Air Mail. Gli anni sono quelli del Proibizionismo, al massimo immediatamente successivi. Dunque i Venti e Trenta del XX secolo.

La patria potrebbero essere gli Stati Uniti, ma è più probabile sia Cuba. Ed è ragionevole pensare che il nome derivi dal mondo dell’aviazione. In particolare dal servizio postale su ali, che in quel periodo storico rappresentava il modo più veloce di mettere in contatto persone risiedenti in Paesi diversi. La massiccia diffusione del telefono era ancora lontana, dunque ci si scriveva e si affidavano le missive ai postini dell’aeronautica.

Per un po’ di tempo il cocktail vive di vita propria, senza pubblicità. Poi, e siamo nel 1930, l’Airmail (scritto tutto attaccato) compare su una brochure pubblicitaria di un produttore di rum che in quel momento era di stanza a Cuba.

Un decennio più tardi ecco la prima ricetta scritta nero su bianco. Il libro è Here’s How, scritto da W.C. Whitfield e pubblicato nel 1941. Vi si legge che il drink “dovrebbe farti prendere il volo”. Nel medesimo decennio l’Air Mail fa capolino anche sulle pagine di The Fine Art of Mixing Drinks (David Embury, 1948) e su quelle di Handbook for Hosts (1949, pubblicazione del magazine Esquire). Sono gli anni di maggiore fama, senza che però si raggiunga vera celebrità.

La ricetta dell’Air Mail

Due parole sullo champagne: molti ricettari indicano anche il dosaggio richiesto, cioè brut, vale a dire una via di mezzo fra secco e dolce. È concesso l’uso di altri spumanti, ma per non correre rischi meglio restare sui metodi classici ricavati da chardonnay e pinot nero.

Ingredienti

  • 30 ml rum (oro o ambrato)
  • 15 ml succo di lime fresco
  • 15 ml sciroppo di miele
  • champagne

Procedimento

Prendere uno shaker e aggiungere ghiaccio, rum, lime e sciroppo. Scuotere con forza e poi filtrare in un bicchiere collins riempito di ghiaccio a cubetti. Colmare con lo champagne.

Garnish

Non sono previste guarnizioni particolari. Va bene una fogliolina di menta, oppure una scorza di lime, ma l’alternativa “nudo e crudo” è comunque valida. Infine, c’è chi suggerisce di decorarlo con un francobollo, in onore alla storia del servizio postale aereo.

Twist

Si può giocare con il rum, scegliendone uno più giovane o più scuro rispetto a quanto indicato poco fa. Meglio modificare di conseguenza il tipo di miele: un distillato dark ben si sposa con mieli dal profilo aromatico intenso, mentre quello bianco sta bene con il miele d’acacia.