Tom-and-Jerry-cocktail-Coqtail-Milano

I consigli di David Wondrich per un Tom and Jerry da paura

Per chi vuole prepararsi questo classico drink invernale, prima che sopraggiunga il calore della primavera, si lasci riscaldare dall’antica ricatta svelata dal libro Jerry Thomas’ Bartenders Guide: How To Mix Drinks e rivista grazie ai consigli del decano della mixology David Wondrich. Buon Tom and Jerry!

La storia del Tom and Jerry cocktail

Sulla costa est degli Stati Uniti l’inverno quest’anno si è dimostrato inclemente. Mentre vi stiamo scrivendo a New York si registrano fino a 10 gradi sotto lo zero. In Italia, “giù al nord”, va un po’ meglio: il freddo si tollera, l’umidità meno. Che c’entra con i drink?

Ecco, diciamo che per superare l’inverno e arrivare sorridenti all’equinozio di marzo abbiamo pensato di riesumare un caldo e avvolgente Tom & Jerry che, quale cocktail ad alta gradazione calorica, oltre che alcolica, si dimostra buono a tutte le latitudini.

Suvvia, per un drink come il Tom and Jerry dimenticate la prossima prova costume e prestate attenzione leggendo le parole di uno dei massimi esperti in mixology. Per raccontarvelo infatti abbiamo distolto (e scomodato) David Wondrich che, immerso nella neve e nella stesura del suo ultimo libro, ci ha regalato un paio delle sue perle di saggezza alcolica.

Tutti sanno chi è David Wondrich

David-Wondrich-consigli-per-Tom-and-Jerry-cocktail-Coqtail-Milano

David Wondrich non ha bisogno di grandi presentazioni. Celebre penna che ha firmato le edizioni di “Imbibe!” e “Punch”, oltre che una rubrica sul The Daily Beat, è uno storico della miscelazione.  

È una macchina del tempo vivente che grazie al suo minuzioso lavoro di ricerca ha fatto conoscere nel dettaglio ai suoi affezionati lettori i grandi professionisti del bancone, le tecniche e la storia delle loro ricette.

Per quanto riguarda il Tom & Jerry cocktail, invece, forse vi dobbiamo rinfrescare la memoria.

Non tutti conoscono i segreti del Tom and Jerry cocktail

Bevanda tipicamente invernale servita nell’800 all’interno delle taverne di tutta l’America, dopo la popolarità conosce l’oblio. Il Tom & Jerry infatti viene dimenticato e relegato all’oscurità dai primi anni del 20° secolo.

Questo è un fatto certo. Ma è sulla paternità di questo cocktail che ci sono varie teorie. “Non sappiamo chi l’abbia inventato davvero. Di sicuro è noto che un drink simile veniva già servito a Boston nel 1827 e che Jerry Thomas in persona, nato però nel 1830, si attribuisse più o meno la stessa ricetta, una generazione più tardi, rendendola famosa”, racconta Wondrich.

Il cocktail apparve infatti nella prima edizione del 1862 del Jerry Thomas’ Bartenders Guide: How To Mix Drinks”.

Un drink facile da replicare

Uno dei motivi del suo declino potrebbe essere la pesantezza del risultato dell’unione di tuorli e albume anche se, la facilità di esecuzione di questo drink lo rendono un cocktail da preparare a casa in qualsiasi momento.

Chiunque può farlo. E lo dico non come un esperto, ma come un normale essere umano a cui piacciono le cose buone. Il Tom and Jerry è un drink delizioso. Anzi, di più. È un meraviglioso rituale invernale che regala a tutti un enorme divertimento nell’esecuzione, neofiti e professionisti compresi. Perché la sua ricetta è semplicemente ben progettata”, prosegue Wondrich.

Dove bere il Tom and Jerry

Se vi state chiedendo dove andare a bere un ottimo Tom & Jerry, Mr Wondrich un’idea ce l’ha.

Il posto migliore per gustare il Tom and Jerry è il Pegu Club di New York, con Audrey Saunders dietro al bancone. O meglio, il Pegu Club era il posto miglior bar dove berlo, dato che non è sopravvissuto alla pandemia. Fortunatamente, Audrey l’ha fatto. Quindi speriamo in una sua prossima riapertura, anche se in forma diversa. Nell’attesa, l’altro posto migliore è berlo a casa”, continua Wondrich.

I 5 consigli di David Wondrich per un Tom & Jerry da star del bancone

Prima di darvi la ricetta originale vorremmo passarvi 5 facili consigli regalatici direttamente da Wondrich per fare un perfetto Tom and Jerry casalingo.

Innanzitutto, si deve usare del buon rum giamaicano e poi dell’eccellente cognac VSOP che significa “Very Superior Old Pale”. I distillati di qualità sono imprescindibili.

Poi suggerisco di utilizzare del latte caldo e mai acqua calda, se non per riscaldare la tazza in cui andrà servito il drink. Quarto, raccomando di berlo circondato da tante persone, ovviamente quando sarà possibile farlo in sicurezza. Quinto e ultimo consiglio: andate avanti. Servitevene un altro”. Se è tutto chiaro procediamo.

La ricetta del “professor” Jerry Thomas

Dunque all’opera, che aspettate? Qui di seguito trovate la famosa ricetta di Jerry Thomas. La n.174 che il “professor” indica alle pagine 69-70 del libro Jerry Thomas’ Bartenders Guide: How To Mix Drinks con il titolo “Tom and Jerry”, ricordando il suo nome e quello dei suoi topolini bianchi.

Ingredienti

  • 2,27 kg di zucchero
  • 12 uova
  • ½ bicchierino di rum giamaicano
  • ½ cucchiaino di cannella in polvere
  • mezzo cucchiaino di chiodi di garofano macinati
  • ½ cucchiaino di pimento macinato

Preparazione

Usare una punch-bowl per il composto. Sbattere gli albumi fino a formare una spuma ben compatta e i tuorli fino a renderli liquidi come acqua, quindi mescolare e unire le spezie e il rum. Addensare con lo zucchero il composto fino a quando non avrà raggiunto la consistenza di una pastella leggera.

Per servire Tom and Jerry ai clienti

Prendere un piccolo bicchiere da bar e un cucchiaio da tavola della miscela che è stata descritta qui sopra. Aggiungere un bicchiere da vino di brandy e riempire il bicchiere con acqua bollente, grattugiare sopra un po’ di noce moscata. I frequentatori del bar nel servire il Tom and Jerry a volte adotteranno una miscela composta da ½ brandy, ¼ di rum giamaicano, ¼ di rum Santa Cruz,  invece del brandy semplice.

Questo composto verrà solitamente miscelato e conservato in una bottiglia, mentre per servirlo si dovrà usare un semplice bicchiere da vino. Questo drink è talvolta chiamato Copenaghen e talvolta Jerry Thomas.

Immagine ritratto courtesy David Wondrich