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Rolling Stones e Tequila Sunrise, 60 anni di storia

Che cosa hanno in comune Rolling Stones e Tequila Sunrise? La risposta sta nella storia di uno dei gruppi musicali più famosi al mondo che, nato ufficialmente sul palco di un locale di Londra il 12 luglio 1962, dieci anni dopo sarà l’ispiratore anche di uno dei cocktail più conosciuti tra gli amanti del bere.

Il successo di questo drink? Il suo inconfondibile gusto fresco e la disposizione cromatica dei suoi ingredienti: tequila, arancia e granatina. Qui, le origini di Rolling Stones e Tequila Sunrise, il loro amato cocktail.

I Rolling Stones e le loro passioni

Per gli appassionati della musica il 12 luglio non è una data qualsiasi. Quel giorno del 1962 saliva per la prima volta sul palcoscenico di un locale londinese uno dei gruppi musicali che poi sarebbe diventato leggenda: i Rolling Stones.

Dieci anni più tardi, oltre a decine di meravigliose canzoni, i Rolling Stones scriveranno anche la storia di un buonissimo cocktail, il Tequila Sunrise. Partiamo dall’inizio. Il Marquee Club è uno dei locali più in vista di Londra. Qui, si ritrovano gli amanti della buona musica per ascoltare le cover band, ma anche i giovani artisti emergenti.

Quel 12 luglio 1962 salgono sul palco sei ragazzi: Brian Jones, Mick Jagger, Keith Richards, Elmo Lewis, Dick Taylor, Ian Stewart e Mick Avory. Sono i Rolling Stones, un gruppo musicale innovativo e così dannatamente provocatorio che in pochi anni sarebbe diventato talmente famoso da essere tra le band più ricercate del mondo.

Rock, genio e sregolatezza diventa lo stile di vita sotto le luci dei riflettori, quanto al di fuori della ribalta degli Stones. Non proprio un esempio da seguire in fatto di dipendenze, qualcosa di buono in fatto di bevute (a parte l’ottima musica, ovviamente) però la fecero. Soprattutto il frontman della band.

Rolling Stones e Tequila Sunrise: Mick Jagger e la sua voglia di tequila

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Mick Jagger, Gorup de Besanez Opera propria, CC BY SA 3.0

È il 1972 e Mick Jagger vuole un Margarita. Deve sostenere, insieme alla band, ancora due date del tour americano in promozione del nuovo album, Exile on Main Street, a San Francisco e a San Diego. Ma ha voglia di uno dei suoi cocktail preferiti.

L’ultimo viaggio che gli Stones avevano intrapreso in California, nel 1969, si era concluso in tragedia con il concerto gratuito all’Altamont Speedway. Quella notte si era scatenato l’inferno tra la folla di partecipanti e i Motorcycle Club Hell’s Angels, gruppo assoldato dall’organizzatore del tour come guardie di sicurezza.

Risultato: in poche parole c’era scappato un morto e qualche decina di feriti. Un concerto da dimenticare.

Cosa accade al Trident di Sausalito

Tornando alla voglia di Jagger, nonostante siano passati anni il cantante e la band non possono ritenersi troppo entusiasti all’idea di tornare in California.

Per mettere tutti a proprio agio, il leggendario promotore di concerti Bill Graham decide quindi di organizzare una festa privata la sera prima degli spettacoli al Winterland Ballroom di San Francisco. Per l’occasione Graham ha prenotato tutto il ristorante Trident a Sausalito, un locale tranquillo con vista sulla baia.

Al bar, che di recente ha installato uno spremiagrumi, ci sono Bobby Lozoff e Billy Rice. I cocktail al tequila sono la loro forza. A detta loro qualsiasi cosa fatta con gin e vodka al Trident viene tradotta in tequila. Qualche volta, con l’aggiunta di frutta.

Il Tequila Sunrise di Lozoff

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Così, quando Jagger chede a Lozoff di preparargli un Margarita, il giovane barman pensa bene di proporgli un cocktail che ha imparato di recente. Inventato nel bar dell’hotel Arizona Biltmore negli anni ’30, è una specie di Singapore Sling.

Rivisto da Lozoff diventa il drink preferito degli Stones fatto con distillato di agave, succo d’arancia, crème de cassis e una piccola quantità di granatina.

Rolling Stones e Tequila Sunrise: l’alba nel bicchiere

L’effetto del Tequila Sunrise appare subito sorprendente. Sia al palato, ma soprattutto alla vista. La granatina, una delle modifiche di Lozoff alla ricetta originale, affonda piano piano sul fondo del bicchiere di Jagger conferendo al drink una sfumatura colorata che va dal rosso all’arancio, come una scena tropicale aerografata sul lato del furgone di un surfista.

Come finisce l’avventura? Jagger, come il resto della band, resta incantato dal Tequila Sunrise tanto che, ottenuta la ricetta da Lozoff, tutti gli Stones raggiungono la California scortati da bottiglie di tequila, succo d’arancia e granatina. Il tutto consegnato negli spogliatoi prima ogni spettacolo.

Passa un anno e nel 1973 Tequila Sunrise diventa anche il titolo di una famosissima canzone di un altro noto gruppo musicale, gli Eagles. Ma questa è un’altra storia.

La ricetta del Tequila Sunrise

Volete provare la ricetta? In questo articolo di Coqtail Milano trovate quella ufficiale IBA che posiziona il Tequila Sunrise nella categoria dei Cocktail Classici Contemporanei.

Fonte Grunge