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Al Rhinoceros Rooftop Matteo Zed firma un Cocktail Safari

Per il Rhinoceros Rooftop di Roma, il bar director del The Court Matteo Zed firma la nuova drink list Cocktail Safari. Un’esplorazione alcolica (e non) che parte dal rooftop della Fondazione Rhinoceros di Alda Fendi per raccontarsi in 15 miscele che giocano anche con ingredienti provenienti dall’Africa.

Il Cocktail Safari del Rhinoceros Rooftop

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Sul rooftop della Fondazione Rhinoceros di Alda Fendi, capolavoro di architettura seicentesca ristrutturato in chiave minimalista dall’archistar Jean Nouvel, si trova il Rhinoceros Rooftop. Il locale, aperto di recente sotto la guida del gruppo Manfredi Fine Hotels Collection, invita i romani, i turisti e gli habitué a prendere parte al primo “safari” della Capitale. Anche sorseggiando uno dei 15 drink della nuova carta Cocktail Safari ideata dallo stesso Matteo Zed. Il tutto godendo della vista privilegiata sul Circo Massimo e Piazza Venezia, San Pietro e l’Arco di Giano.

La Safari Experience al Rhinoceros Rooftop

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Dallo spazio del Rhinoceros Bar, il Bar Director del The Court propone la sua idea di Safari Experience. E lo fa non solo attraverso atmosfere e complementi d’arredo particolari che compongono l’intero rooftop, ma anche grazie ad alcuni ingredienti scelti per i cocktail proposti.

Gli analcolici della nuova drink list del Rhinoceros Bar

In particolare la drink list Cocktail Safari prende spunto da tre territori africani: Tanzania, Zimbabwe, e Namibia ed è divisa in due sezioni. La prima è tutta focalizzata sui cocktail analcolici in cui spiccano miscele come Desert Colada, drink eseguito con dattero e cordiale all’ananas, oppure Il Frutto del peccato fatto con cordiale di mela, soda al pepe e pomelo, più uno spirit analcolico all’agave.

Gli altri cocktail in carta

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La seconda sezione del menu di Matteo Zed invece si esprime attraverso un viaggio alcolico che ricorda la bellezza maestosa del Continente africano. C’è un drink, il Purple Sea, che riprende i colori dell’oceano al tramonto in cui le sfumature violacee sono rese tali dall’impiego di alcune erbe africane unite allo champagne rosé. Oppure c’è il cocktail Che Figo! con infusione di foglie di fico, vino speziato, succo di lime e vaniglia.

Per chi ai cocktail volesse accompagnare qualche delizioso boccone può puntare sui piatti realizzati dal resident chef Alessandro Marata, con la supervisione dello chef Giuseppe Di Iorio, executive anche del ristorante Aroma, una stella Michelin che brilla su tetti di Roma.

Immagini courtesy Rhinoceros Rooftop