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Mary Pickford cocktail, la storia del cinema incontra la mixology

Il Mary Pickford cocktail assomiglia moltissimo alla stella del cinema che l’ha ispirato. È delicato, ha una dolcezza accogliente e ti rendi conto della sua forza quando ormai è troppo tardi e hai ceduto al fascino.

La sua storia è intrigante, anche se molti dettagli restano confusi. La ricetta è invece certificata dall’IBA, dunque su questo punto abbiamo informazioni precise. Prima, però, parliamo della settima arte.

Chi era Mary Pickford

Mary Pickford nasce in Canada, a Toronto, nel 1892, con il nome di Gladys Marie Smith. Il padre è un alcolista che abbandona la famiglia e muore poco tempo dopo. Per mantenere le due figlie e il figlio, mamma Charlotte si inventa sarta e affittacamere. Proprio un suo ospite, un manager teatrale, introduce Mary Pickford al mondo della recitazione: la sua prima comparsa sul palcoscenico avviene all’età di sette anni.

Mary-Pickford-Photograph by Alfred Cheney Johnston, via Wikimedia Commons
Photograph by Alfred Cheney Johnston, Public domain, via Wikimedia Common

Salto in avanti nel tempo fino agli anni Dieci e Venti del secolo scorso: il teatro ha ceduto il posto al cinema muto hollywoodiano e Mary è una delle sue stelle più luminose. I suoi leggendari riccioli dominano il grande schermo e i suoi ruoli le fanno guadagnare il nomignolo di “fidanzatina d’America”.

È anche produttrice e nel febbraio 1919 fonda la United Artists insieme a D. W. Griffith, Charlie Chaplin e Douglas Fairbanks. Già che c’è, l’11 maggio 1927 crea l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (quella che assegna gli Oscar). Nel gruppo dei 36 fondatori ci sono solamente altre due donne, entrambe sceneggiatrici: Jeanie MacPherson e Bess Meredyth.

La nascita del Mary Pickford cocktail

Il cocktail Mary Pickford nasce a Cuba, su questo non ci sono dubbi. Riguardo l’anno c’è qualche incertezza: alcuni parlano del 1920, altri preferiscono un generico anni Venti.

Una delle storie più suggestive vuole che l’attrice e produttrice fosse presente al momento dell’invenzione: si trovava nell’isola perché impegnata sul set di un film, e con lei c’era Douglas Fairbanks, all’epoca suo marito. Secondo alcune versioni, era presente pure Charlie Chaplin.

Molto probabilmente non è andata così. I biografi di Mary Pickford sostengono che Chaplin viaggiava rarissimamente insieme ai Pickfair e che per tutta la durata del matrimonio (1920-1936) non sono stati a Cuba, né in vacanza né per girare film. C’era stata nei primi anni Dieci, ma con l’allora marito Owen Moore. Poi basta.

Douglas-Fairbanks-and-Mary-Pickford-via-Wikimedia-Commons
Unknown (Bain News Service, publisher), Public domain, via Wikimedia Commons

Cuba e il proibizionismo

Il cocktail è comunque dedicato a lei: era una star assoluta, presente nella mente di moltissime persone, anche se fisicamente lontana. Sicuramente pensavano a lei Eddie Woelke e Fred Kaufman, i due bartender indicati come inventori del Mary Pickford. Impossibile capire chi ne ha la primogenitura e il mistero non viene risolto nel primo testo in cui compare la ricetta del cocktail. Si tratta di When It’s Cocktail Time in Cuba, scritto da Basil Woon e pubblicato nel 1928.

Il libro esce mentre negli Stati Uniti siamo in pieno proibizionismo: un’epoca che non impedì il consumo interno di alcol, grazie ai clandestini speakeasy, ma che portò a una fioritura e a un’americanizzazione dei bar cubani, in particolare a L’Avana.

Qui nascono cocktail come il Daiquiri, il Presidente e, appunto, il Mary Pickford: popolarissimo sull’isola e presto nel resto del mondo. Infatti due anni dopo compare nel The Savoy Cocktail Book (1930). A scriverlo è lo statunitense Harry Craddock, in forza allo staff dell’American Bar dell’Hotel Savoy di Londra.

Mary Pickford ricetta

Secondo quanto riportato da Basil Woon nel suo When It’s Cocktail Time in Cuba, la ricetta originale Mary Pickford prevedeva due terzi di succo d’ananas, un terzo di rum e un dash di granatina. Il risultato era un cocktail color rosa pallido, a cui successivamente venne aggiunto il maraschino, aggiustando le proporzioni. Quest’ultima è la versione consolidatasi nel corso del tempo, facente parte dei cocktail internazionali dell’IBA.

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Ingredienti

  • 45 ml rum bianco
  • 45 ml succo d’ananas
  • 7,5 ml maraschino
  • 5 ml sciroppo di granatina

Preparazione

Versare nello shaker tutti gli ingredienti insieme a ghiaccio cristallino, agitare per bene e infine versare in una coppetta precedentemente raffreddata.

Garnish

Non è necessaria una guarnizione. Se proprio volete inserirne una, basta optare per un paio di ciliegie marasche infilate su uno stuzzicadenti.