In macchina con Desmond Payne: il Master Distiller Beefeater ci ha svelato i segreti del gin

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In una location un po’ insolita, Desmond Payne ci ha parlato del nuovo Beefeater London Garden

Desmond Payne è assetato di parole, di luoghi e di tutte le domande che avremmo voluto ancora fargli. Non è stata una chiacchiera da salotto.

È stato il pedale che si preme per accelerare, la marcia che ingrana e il volante che ti guida in mille posti. Desmond Payne conosce poco Milano, eppure tutto quello che ci ha raccontato aveva le sembianze di una scorciatoia che imbocchi soltanto se sai dove ti porta.

Non è quindi un caso che la nostra intervista con il Master Distiller Beefeater sia avvenuta a bordo di una Mini Cooper degli anni ’70 –rossa fiammante. Anche in assenza di chiavi, il motore era lo stesso rombante, grazie al british sense of humour e la saldissima esperienza di Desmond Payne che per noi di Coqtail Milano non ha avuto segreti.

Desmond Payne – Chi è

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Desmond Payne è Master Distiller Beefeater dal 1995. La storia del gin più premiato al mondo scorre liscia come il suo stesso distillato e, come una cascata (d’alcol) inizia a sgorgare dal 1985: è l’anno di James Burrough, il farmacista visionario che ha trovato l’incastro perfetto tra le erbe, le botaniche e le spezie: le parti del corpo al Beefeater Gin.

Sono tutte cuore, quello che batte e che mette in circolo nei bicchieri una miscela cristallina che ha l’aroma di mandorla, coriandolo, angelica, scorza d’arancia e di limone, liquirizia e radice di iris. E bacche di ginepro, ovviamente.

Quasi subito dopo il suo ingresso in Beefeater, Desmond Payne lancia il Beefeater 24: un po’ come una firma sotto a un contratto, il suo capolavoro alcolico unisce al London Dry Gin il tè verde cinese e il Sencha giapponese. L’ingrediente segreto è puramente personale: è il viaggio stesso di Desmond Payne nel continente asiatico.

Dasmon Payne ci svela un segreto: è il Beefeater London Garden

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A Londra c’è un giardino molto vecchio, proprio accanto al Tamigi: è il Chelsea Physic Garden. Qui i farmacisti si riunivano per studiare e ricercare tutte quelle piante utili alla produzione di medicine. James Burrough era tra questi.

“Sono andato anch’io in questo bellissimo giardino che è ancora misterioso e nascosto. Facendo foraging sono andato a cercare qualche erba che poi ho messo nel taschino della mia giacca: timo e verbena. Ho semplicemente aggiunto questi due sentori alla ricetta classica del Beefeater Gin, per darne un’espressione diversa, più delicata, soffice”.

Con il nuovo Beefeater London Garden che prima si poteva assaggiare soltanto alla fine di una visita guidata nella distilleria di Londra, Desmond Payne intende dare il proprio contributo ai bartender di tutto il mondo, offrendo un nuovo prodotto per realizzare nuovissimi drink.

Desmond Payne al Raboucer di Milano

Abbiamo incontrato Desmond Payne da Raboucer, durante la settima edizione de The Gin Day, appena prima della sua partenza –un altro rientro a Londra. Ecco cosa ci ha raccontato:

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Quando vieni a Milano, c’è un locale particolare che ti piace frequentare per gustare un buon cocktail?

“Amo il mio lavoro, ma ogni volta è quasi sempre una toccata e fuga e quindi non ho molto tempo per fermarmi. Solitamente sono i miei colleghi a portarmi nei locali: così conosco posti sempre nuovi. A Milano i bar cambiano rapidamente e ormai anche il bar dietro l’angolo riesce a servire un buon cocktail. Amo in generale i posti che esaltano la qualità dei drink: per me è sempre al primo posto”.

Qual è il tuo cocktail preferito a base gin?

“Dipende dal mio umore, da dove mi trovo e dall’abilità del bartender. Mi piace scoprire che cosa è in grado di offrirmi. Amo il classico Gin & Tonic e certamente anche un buon Dry Martini. E poi il Negroni. In fondo, chi non ama il Negroni?”

Guardate qui la video intervista completa a Desmond Payne e ricordate che sarà presente anche alla prima edizione del Roma Bar Show in calendario i prossimi 23 e 24 settembre 2019, dove terrà un’attesissima Masterclass.

See you there, Desmond!

Immagini credits Pernod Ricard, immagine di copertina credits Coqtail Milano