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Come degustare rum, i consigli di Luca Casale

Gli step fondamentali su come degustare rum pregiato, spiegati da Luca Casale, Campari Academy Coordinator. Rispondendo alle domande più diffuse, qui racconta come scegliere e servire senza errori un rum premium come Appleton Estate.

Come degustare il rum e apprezzarne ogni sfumatura

L’incontro con alcuni rum è come quello che avviene tra una coppia. Prima c’è la fase di studio e poi ci si mette alla prova, con tutti i sensi. La perfetta degustazione di un rum pregiato segue la sua storia, la territorialità, la materia prima di provenienza, la tipologia di distillazione e l’invecchiamento. E molto altro ancora.

Ma come si serve e assapora un ottimo rum senza commettere errori? Le risposte ve le fornisce Luca Casale, Campari Academy Coordinator, esperto di rum giamaicano, che spiega in pochi passi come degustare al meglio un rum premium come Appleton Estate.

Qual è l’identikit di rum giamaicano?

I rum giamaicani di qualità sono caratterizzati da intensità e note decise, che sono il risultato di tutta l’artigianalità espressa nella distillazione in pot still.

“La caratteristica principale al naso è quella nota gustativa un po’ più ricca e forte in termini di sentori, che ricorda vagamente la parte vegetale della canna da zucchero”, spiega Luca Casale. “Appleton Estate si caratterizza per sentori che esprimono frutta matura, pesca, vaniglia e al contempo un leggero accento citrico che fa rammentare i sentori della buccia d’arancia”.

Quale bicchiere scegliere per degustare rum

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Mettiamo il rum alla prova. “Il bicchiere ha la sua importanza anche se, ovviamente, ci sono varie scuole di pensiero. Per i distillati di pregio come Appleton Estate, è bene che abbia alcune specifiche. La prima riguarda la trasparenza del contenitore. Il bicchiere deve essere sottile e lasciare intravedere ogni più piccola nuance del rum, per l’aspetto visivo della degustazione”, continua Casale.

Anche la forma non può essere sottovalutata. “La sagoma panciuta trattiene gli aromi e il vetro leggero migliora la percezione gustativa, oltre che la texture del distillato. Dal punto di vista della funzionalità può essere importante usare un bicchiere a stelo, o comunque con una base importante che permetta di afferrarla, per evitare che la temperatura delle mani influenzi quella del liquido”, specifica il bartender.

Il bicchiere va scaldato?

Bando ai luoghi comuni, l’abitudine di scaldare il bicchiere per i distillati è un falso mito da sfatare. La temperatura dei liquidi incide sul gusto finale, esattamente come per i cibi”, dice Casale.

Un’attenzione speciale va riservata all’ossigenazione prima della bevuta. I distillati con ageing lunghi, invecchiati in territori con particolari caratteristiche come il tropical ageing nelle versioni 15 e 21 anni di Appleton Estate, hanno bisogno di respirare. Per farlo è sufficiente lasciar riposare il rum qualche minuto prima di degustarlo. In questo modo, rilascia le sue note più esclusive mentre emerge nella sua massima espressione gustativa”, prosegue l’esperto.

Come va analizzato il colore?

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Quando si degusta un rum, il colore è un altro aspetto molto importante che va tenuto in considerazione. “Ogni più piccolo particolare e sfumatura ci regalano preziose informazioni sul prodotto che abbiamo scelto. L’ageing è uno degli elementi che maggiormente determina il colore del rum” rivela Luca.

“Il liquido, quando invecchia, permea nella botte catturandone i colori e le caratteristiche organolettiche. Maggiore è il tempo di permanenza nella botte e più scuro sarà il distillato. Pensando alla gamma Appleton Estate, i suoi rum vanno dal bronzo luminoso del suo 8 anni fino al mogano scuro della 21 anni”.

Come degustare rum per apprezzarne ogni sfumatura?

Finalmente possiamo passare alla degustazione vera e propria che, dopo la vista passa al naso.  “L’analisi olfattiva indentifica il bouquet aromatico che ci regala il rum scelto”, prosegue Casale. Attenzione però a non commettere un errore grossolano.

Molti iniziano la degustazione posizionando immediatamente il bicchiere con distillato al di sotto del naso. Un’azione che favorisce l’emergere della nota alcolica, che anestetizza l’olfatto, senso fondamentale per interpretare il 70% del sapore di un prodotto”, aggiunge l’esperto di rum.

Avete letto bene, il naso serve per capire come sarà il sapore del distillato. “A questo punto si deve procedere a piccoli sorsi, spostando il liquido su tutto il palato quasi come a volerlo masticare. E per dare la possibilità alle papille gustative, che hanno una forma diversa in base al loro posizionamento sulla lingua, di fare il loro lavoro. Ora si può assaporare e giudicare”.

Meglio liscio o utilizzato in miscelazione?

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Per chi non conosce il rum la bevuta liscia è la base. “In fase di scoperta di una nuova gamma di distillati giamaicani si parte sempre dal più giovane perché si avvicina a quello che potrebbe essere il risultato finale della distillazione. Mentre il rum più vecchio è quello che esprime al meglio le qualità dell’affinamento. Personalmente consiglio di partire con un Appleton Estate 8 anni e seguire l’evoluzione fino al 21 anni. Passando dall’Appleton Estate 12 anni, che è più secco e più speziato degli altri, si arriva diretti al 15 anni, che è stato lanciato lo scorso luglio, ed è una sorta di anello mancante che si ricongiunge al classico 21 anni dalle caratteristiche note legnose fruttate di frutta secca, un leggero sentore di fumo e un gusto di melassa importante” conclude Luca Casale. “Detto questo, nonostante Appleton Estate in tutta la sua gamma sia perfetto da bere liscio, dà ottimi risultati anche in miscelazione”

Il Mai Tai

“Nei grandi cocktail classici rivisitati in chiave rum, come un Manhattan, e nei capisaldi della miscelazione tiki che vedevano il rum giamaicano come assoluto protagonista, Appleton dà il meglio di sé” continua Casale. Il Mai Tai, grande classico della miscelazione Tiki ideato da Trader Vic, trova nelle referenze di Appleton Estate una moderna reinterpretazione.

“La versione di Appleton Estate vede due nuovi protagonisti: il Reserve 8 anni e il Rare Cask 12 anni che, con la loro profonda aromaticità, regalano al drink un perfetto bilanciamento tra intense note speziate, morbide e fruttate. La ricetta prevede 30 ml di Appleton Estate Reserve 8 anni, 30ml di Appleton Estate Rare Cask 12 anni, 15 ml di Grand Marnier, 22,5 ml di succo di lime, 15 ml di orzata e un bar spoon di sciroppo di zucchero. Il tutto viene shakerato, filtrato in un tumbler basso e servito con menta e uno spicchio di lime” conclude Casale.

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Ora non resta che scegliere la vostra referenza preferita di Appleton Estate preferito ricordando, come dice l’esperto, che quando si degusta un rum di pregio è importante prediligere il bere responsabile, per apprezzarne al meglio il livello qualitativo.

Immagini Courtesy Appleton Estate