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Curiosità e storie di bourbon nel mese dedicato al distillato Usa

Per celebrare il Bourbon Heritage Month, qui trovate tutto quello che c’è da sapere sul distillato di mais americano. Più tre cocktail iconici a base Wild Turkey Bourbon per brindare insieme.

Bourbon Heritage Month, 30 giorni dedicati al distillato Usa

“Never delay kissing a pretty girl or opening a bottle of whiskey”. Se la pensate come Ernest Hemingway, sappiate che settembre è il mese giusto almeno per degustare dell’ottimo bourbon whiskey. Proprio come lo scrittore e premio Nobel americano consiglia.

Dal 2007, inoltre, c’è un motivo in più per farlo. Con l’istituzione del National Bourbon Heritage Month da parte del Senato statunitense, ogni anno, a settembre, si ricorda il bourbon quale America’s Native Spirit, rafforzando l’eredità di una tradizione centenaria e un posto d’onore nella storia americana.

Il disciplinare del Bourbon

Il Bourbon, quale istituzione, possiede un disciplinare che lo tutela dalle contraffazioni. Per potersi definire Bourbon, il distillato deve essere prodotto esclusivamente negli Stati Uniti con il 51% di mais, invecchiare in nuove botti di rovere bruciate, essere distillato a non più di 80° e imbottigliato a non meno di 40°.

Bourbon Heritage Month, quando i valori diventano la cifra di un brand

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Principi diventati valori per distillerie storiche come Wild Turkey, marchio legato alla famiglia Russell, che ha costruito la propria reputazione ed esportato nel mondo il proprio nome grazie a un distillato inconfondibile.

Wild Turkey Bourbon infatti è prodotto senza alcun “trucco”, con cereali rigorosamente No-OGM e della purissima acqua del fiume Kentucky.

Perché ogni appassionato di Wild Turkey Bourbon possa degustarlo come master distiller l’ha fatto.

L’inventore del bourbon

La distillazione in America arriva insieme agli europei intorno al 16esimo secolo. Il whiskey americano viene distillato però dal 1700, mentre il Bourbon vede la luce quasi un secolo più tardi.

Si racconta che, per un fatale incidente, alcune botti di acquavite di proprietà di un reverendo battista andassero carbonizzate durante un incendio, dando però vita a un distillato dal sapore sorprendentemente piacevole. Tanto che la carbonizzazione delle botti è tutt’oggi un must.

Da dove deriva il nome “Bourbon”?

Le storie sul bourbon si sprecano. L’origine del nome per esempio è avvolta dal mistero, ma è molto probabile che discenda dalla dinastia francese dei Borboni.

Di sicuro, invece, si sa che la contea di Bourbon, nel Kentucky, sia stata sempre uno strategico luogo di produzione del distillato.

Il Kentucky per il Bourbon

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Il Kentucky con il suo terreno fertile, il clima rovente d’estate e l’acqua calcarea del fiume, è l’anima del bourbon. Qui, non a caso si intreccia anche la storia ultracentenaria di Wild Turkey.

Nel 1869 la distilleria fondata dai fratelli irlandesi John e James Ripy inizia la sua produzione a Lawrenceburg nei pressi del prezioso Kentucky River.

Un distillato chiamato Wild Turkey

Dopo il Proibizionismo, il bourbon dei Ripy non cambia ricetta ma assume il nuovo nome Wild Turkey. Il motivo è del tutto casuale, quanto divertente da conoscere.

Durante una battuta di caccia ai tacchini selvatici un dirigente della distilleria, Thomas McCarthy, porta con sé delle bottiglie di 101 proof che, tra un sorso d’apprezzamento e l’altro, viene ribattezzato appunto Wild Turkey.

Dagli anni ‘50 Wild Turkey passa nelle mani esperte Jimmy, poi anche di Eddie Russell, diventando quel prodotto senza tempo, ma sempre contemporaneo, la cui storica ricetta originale è simbolo di autenticità.

Perché la qualità non si baratta per seguire le mode.

Tre cocktail iconici a base Wild Turkey per celebrare il Bourbon Heritage Month

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E i bourbon lover lo sanno. Ci sono tre cocktail che un vero appassionato non può mancare di degustare. Soprattutto durante il Bourbon Heritage Month.

Si tratta del Whiskey Sour, del Wild & Ginger e dell’Old Fashoned. Tre super classici che sottolineano tutta l’anima del puro distillato americano.

Per tutte le occasioni, il Whiskey Sour è un cocktail che non si fa dire di no. I punti di forza? La combinazione dolce, morbida e al tempo stesso agrumata di Wild Turkey Bourbon. Chi punta sul Wild & Ginger non sbaglia. Questo è un cocktail che si riconosce quale long drink fresco e particolarmente speziato grazie alle note regalate da un invecchiato in botti di rovere per 5-8 anni.

Ma gli amanti della storia americana sanno che il 101 Old Fashioned è per veri intenditori. Il Wild Turkey 101, così robusto e strutturato, ne aumenta la piacevolezza “affascinando” le papille gustative.

E voi, con quale drink brinderete nel mese dedicato al distillato americano?

Immagini courtesy Wild Turkey