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Alfonso, la ricetta del cocktail da re

Ha il brio dello champagne e una punta amaricante data dal chinino: si chiama Alfonso ed è un cocktail adattissimo all’aperitivo. Porta il nome di un re, ma la sua origine è avvolta dal mistero.

La storia del cocktail Alfonso

Il monarca in questione è Alfonso XIII di Spagna (1886-1941) e ciò rappresenta il primo indizio utile per tentare di diradare la nebbia intorno alla nascita del drink. Il secondo è che la ricetta compare per la prima volta in The Savoy Cocktail Book, libro a firma del bartender Harry Craddock pubblicato nel 1930.

Dunque, l’invenzione dell’Alfonso precede il 1930. Cosa che sembra smentire un’ipotesi molto frequente, cioè che il cocktail omaggi il re giunto in Francia, in esilio: fatto che avviene dopo il 14 aprile 1931, quando Alfonso XIII lascia il proprio paese in seguito alla proclamazione della Seconda Repubblica Spagnola. E dopo la pubblicazione del The Savoy Cocktail Book.

Se la fuga dalla Spagna non è un valido appiglio, allora rimane ben poco, In cerca di risposte ci si può concentrare sul fatto che l’Alfonso sembra essere un twist dello Champagne Cocktail. Che però esiste almeno dal 1855 e dunque non aiuta nel tentativo di restringere il campo temporale.

Perché dedicare un drink al re?

A questo punto si può sostenere che l’Alfonso risalga al 17 maggio 1886, data di nascita del re. O addirittura il 25 novembre 1885, giorno della morte di papà Alfonso XII e quindi di una sorta di incoronazione in anticipo, quando era ancora nella pancia di mamma Maria Cristina d’Asburgo-Teschen. Tecnicamente, Alfonso XIII diventò re al momento della nascita, ma a conti fatti il decesso del padre l’aveva già designato come regnante non appena avesse emesso il primo vagito.

Sono naturalmente ipotesi, magari affascinanti, però impossibili da sostenere con prove certe. Anche perché inseguendo la suggestione si potrebbe dire che l’Alfonso nasca il 22 maggio 1886: giorno del battesimo del re, avvenuto con dell’acqua prelevata dal fiume Giordano, in Palestina, e portata a Madrid appositamente per bagnare il capo dell’infante. Insomma, meglio concentrarsi sulla ricetta e affogare i dubbi con lo champagne.

L’altro Alfonso

A mo’ di curiosità è importante segnalare che sulle pagine di The Savoy Cocktail Book trova spazio una seconda ricetta dell’Alfonso. Viene definita “Special” ed è completamente diversa da quella trattata qui: si prepara shakerando 1 dash di angostura, 4 dash di vermouth italiano, ¼ di gin, ¼ di vermouth francese e ½ di liquore all’arancia.

La ricetta del cocktail Alfonso

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Alfonso cocktail

Quella di seguito è la ricetta che si può ricavare dalle indicazioni di Harry Craddock. L’autore non specifica il dosaggio dello champagne, l’opzione brut è piuttosto frequente oggi. Inoltre, il chinino citato all’inizio è contenuto nel vino liquoroso francese.

Ingredienti

  • 15 ml vino liquoroso francese
  • 2 dash angostura
  • 1 zolletta di zucchero bianco
  • Quanto basta di champagne

Procedimento

Posizionare una zolletta di zucchero in un bicchiere di vino e poi bagnarla con l’angostura. Aggiungere un pezzo di ghiaccio e versare il vino liquoroso. Colmare con champagne, poi strizzare una scorza di limone sul bordo del bicchiere e mescolare con delicatezza.

Garnish

Una scorza di limone.

Immagini credits Julie Couder per Coqtail, location Ceresio 7 – riproduzione vietata