Il Fish House Punch va a braccetto con la storia degli Stati Uniti. È un cocktail nato prima della guerra d’indipendenza, presso un club di gentiluomini facoltosi e con una certa antipatia per il dominio britannico. E si dice che fosse il drink preferito da George Washington, comandante in capo dell’esercito continentale, padre fondatore e primo presidente degli USA.
La storia del Fish House Punch
Facciamo un balzo indietro nel tempo fino alla prima metà del XVII secolo. Location: il territorio situato tra i fiumi Schuylkill e Delaware e che oggi appartiene allo Stato della Pennsylvania. Nel 1732 ventotto persone fondarono la Schuylkill Fishing Company, che si organizzò come colonia a sé stante e in un secondo momento come stato sovrano. Gli storici ci informano che aveva una propria marina e un proprio esercito. Non particolarmente temibili, in realtà, il fiore all’occhiello erano due imbarcazioni e un cannone. Nulla più.
A tutti gli effetti la Schuylkill Fishing Company era un club esclusivo. Ed è proprio qui che nacque il Fish House Punch. O meglio, gli indizi portano a dire che sia nato qui, anche se mancano prove incontrovertibili.
Donne, ambasciatori e ciotole enormi
Chi ha inventato il cocktail, quando e dove, sono domande che restano senza risposta certa. Di sicuro le prime testimonianze verificate collocano il Fish House Punch tra le mura della Schuylkill Fishing Company. Alcune fonti sostengono che sia nato nel 1848 per mano di Shippen Willing, in occasione del primo banchetto natalizio al quale erano state ammesse le donne. Però non è stato possibile rintracciare gli ingredienti di quel punch.
Altre fonti dicono invece che la prima menzione scritta risale al 1744, per mano di William Black, membro di un’ambasciata proveniente dalla Virginia che fu accolta presso la banca di Schuylkill con un punch al limone contenuto in una ciotola “grande abbastanza da farci nuotare una mezza dozzina di giovani oche”. Non è scontato che si tratti del medesimo cocktail servito a Natale del 1848, ma c’è chi sospetta di sì nonostante il signor Black non lo chiami Fish House Punch.
Le molte ricette del cocktail
Quando si parla di drink del lontano passato è spesso impossibile rintracciare la ricetta originale. Una suggestione affascinante tira in ballo Elizabeth Goodfellow (1767-1851), fondatrice di una delle prime scuole di cucina degli Stati Uniti. Pare che il punch insegnato dalla signora Goodfellow fosse quello servito presso la Schuylkill Fishing Company.
Molti ritengono invece che la ricetta del Fish House Punch fosse simile a quella riportata da Jerry Thomas nella prima edizione del suo Bar-Tender’s Guide (1862): succo di limone, zucchero, acqua, brandy alla pesca, cognac e rum. Senza le arance, le fragole e l’ananas prescritte da Goodfellow. Thomas informa che ingredienti e proporzioni gli erano stati forniti da Charles G. Leland, giornalista e folclorista statunitense nato nel 1824 e morto nel 1903.
A complicare la situazione, c’è però chi ritiene che il punch della Schuylkill Fishing Company fosse senza brandy alla pesca. Dunque né la versione di Thomas né quella di Goodfellow potrebbero vantare la primogenitura. A oggi non è stato possibile diradare la nebbia dei dubbi e delle supposizioni.
La ricetta del Fish House Punch

Di seguito si trova la ricetta di Jerry Thomas/Charles G. Leland. Su Bar-Tender’s Guide viene utilizzato il nome Philadelphia Fish-House Punch e il brandy alla pesca di cui si parla era molto probabilmente affinato in botte. Inoltre, uno degli ingredienti è una “mistura”: si prepara con 240 millilitri di cognac, 120 millilitri di brandy alla pesca e 120 millilitri di rum giamaicano. Le proporzioni sono sufficienti a dissetare un gruppetto di convitati.
Ingredienti
- 480 ml “mistura”
- 160 ml succo di limone
- 1200 ml acqua fredda
- 340 g zucchero bianco
Procedimento
Prendere una ciotola capiente, aggiungere lo zucchero e l’acqua e mescolare fino a ottenere un completo scioglimento. Poi aggiungere la mistura alcolica e il succo di limone. Mettere in frigorifero e servire freddo. In mancanza di frigo, utilizzare un grosso pezzo di ghiaccio: per raffreddare limitando un’ulteriore diluizione del drink.
Garnish
Jerry Thomas non la prescrive, ma vanno bene scorze di limone. Oppure qualche frutto di stagione in ossequio alla versione della signora Goodfellow.
Immagini credits Julie Couder per Coqtail, location Ceresio 7. Riproduzione vietata