Seduce, affascina e, talvolta, irrita se non viene rivelato: il segreto è democratico, ognuno ne ha uno e vorrebbe che venisse svelato sempre quello del suo prossimo. C’è però un segreto che, più di tutti, spinge a indagare, sperando di poterlo fare proprio. Si tratta del segreto del successo, quella formula magica che porta a grandi traguardi professionali e personali. E se questo appartiene a uno speakeasy, cioè un bar che fa della segretezza e dell’accesso esclusivo il suo fiore all’occhiello, tutto diventa ancora più affascinate e difficile da replicare, come per Handshake Speakeasy di Città del Messico.
La scalata al successo di Handshake Speakeasy

Assurto al primo posto dei The World’s 50 Best Bars lo scorso ottobre a Madrid, la scalata del locale di Marcos Di Battista, Rodrigo Urraca ed Eric Van Beek rappresenta l’esegesi di una corsa verso il successo rapida e inebriante per loro, ma anche un volano per tutta l’industry e community del Centro e Sud America. Racchiusa in una ricetta, prende forma attraverso una combinazione precisa di fattori: ogni ingrediente contribuisce a svelare quel meccanismo sottile che ha trasformato un bar messicano in un riferimento globale.
Un viaggio verso i vertici della classifica

La storia del locale è oramai ben nota e, come racconta Urraca: «È quasi diventato leggendario quel gala dei World’s 50 Best Bars in cui Marcos e io ci siamo sostenuti a vicenda nel sognare di portare il nostro locale ai vertici della classifica. Quella fiducia è sicuramente uno dei primi segreti che ci unisce come soci: aver contato sulla parola, sulla lealtà e sulla responsabilità di ciascuno, anche nei momenti più bui. Come durante il Covid, o con la prima versione del locale – nato inizialmente a Polanco – che puntava più sull’estetica che sul vero viaggio che volevamo intraprendere». L’esperienza del lockdown, il sostegno salvifico dei fondi 50 Best Recovery e l’incontro con Eric, hanno dato il via a un nuovo corso, dove l’esplosività del bartender olandese è stato l’elemento che ha sparigliato le carte e ha alimentato la fiducia alla base del rapporto tra Rodrigo e Marcos.
La forza del team: il secondo segreto per il successo

«Crediamo che la grandezza dell’uno sia la forza dell’altro», prosegue Rodrigo a proposito del secondo segreto di Handshake, ovvero la forza del team che viene formato proprio sulla base di valori importanti quali fiducia e lealtà, che diventano una sorta di codice etico per chiunque entri “in famiglia”. Non solo, ma anche la capacità di illuminare i talenti delle persone e metterli a frutto per la bontà del lavoro di tutti, esattamente come a Marcos è riconosciuta la grande capacità imprenditoriale, a Eric di sapere lavorare su grandi drink e un servizio impeccabile, e a Rodrigo la capacità di interazione con le persone mettendone in luce i talenti.
L’importanza della formazione per Handshake Speakeasy

Qui entra in gioco un altro elemento fondamentale ovvero la formazione, che Urraca ama profondamente e che meglio gli permette di esprimere il suo talento nel comunicare e motivare le persone trasmettendo loro l’importanza del ruolo che ricoprono e la responsabilità che hanno nei confronti degli ospiti. «Per me essere professionali significa avere concentrazione, correttezza nei comportamenti, passione, ospitalità e forza nel credere in sé stessi e nel gruppo. Il compito di ciascuno di noi soci è quindi trasmettere quella fiducia che indica che tutto è possibile: dobbiamo lavorare molto per arrivarci, con sacrificio e dedizione, ma in una prospettiva positiva di successo. Se tutti i collaboratori credono che sia possibile, allora il terzo segreto è presto svelato», continua.
Guardare nella stessa direzione, sentirsi parte integrante di una famiglia che lavora per raggiungere lo stesso obiettivo è sicuramente uno sprone a dare il meglio, ma anche il motivo per cui ciascuno dei bartender manifesta, in ogni servizio o guest shift, un senso di appartenenza profondo che fa sì che Handshake viaggi per il mondo, indipendentemente dalla presenza di uno dei tre soci.
Come affrontare le sfide

Orgogliosi di essere, (quasi tutti) messicani e di lavorare nel primo cocktail bar al mondo a Città del Messico, il team di Handshake sente la responsabilità di rappresentare il proprio Paese e ciò si traduce in un atteggiamento e un’ospitalità che sembrano essere inclinazioni e attitudini innate. A ogni ragazzo o ragazza che entra nel gruppo, Rodrigo insegna: «È necessario riuscire a trasmettere chi siamo a ciascun ospite con la stessa perfetta compostezza, per esempio, di Giorgio Bargiani, o con il sorriso e il dinamismo di Simone Caporale. Ogni professionista di oggi ha qualcosa da dare. Quello che conta davvero è la mentalità con cui si affrontano le sfide».
L’ultimo segreto del successo di Handshake Speakeasy

In ultimo, il segreto del successo risiede nella stessa genesi del locale che è stato costruito su una verità che univa i soci e li unisce ancora: quella di potersi affidare l’uno all’altro, di sostenersi e sostenere la community che li circonda, per inseguire nuovi progetti chiedendo, a ciascuno, di puntare ancora più in alto.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers Ordinalo qui
Immagini courtesy Handshake Speakeasy