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Caffè Bistrot, tra savoir faire e mixology va in scena l’aperitivo di Andrea Aprea

Caffè Bistrot in Corso Venezia 52 si apre all’interno della corte verde della Fondazione Luigi Rovati ed evoca la tradizione delle caffetterie della Milano cosmopolita e borghese del primo ‘900. Qui, il suggestivo bancone semicircolare si fa palcoscenico dell’incontro tra proposte liquide e gastronomiche che danno vita a un aperitivo firmato dallo chef Andrea Aprea e Alejandro Pellejero, head bartender del Bistrot.

Bellezza, natura e gusto al Caffè Bistrot

All’interno dell’antico palazzo che ospita la Fondazione Luigi Rovati in Porta Venezia, sono due gli spazi intitolati allo chef campano Andrea Aprea. Il ristorante sito all’ultimo piano e il Caffè Bistrot, disegnato nello stesso stile del primo dall’Architetto Flaviano Capriotti.

Caffè Bistrot si presenta agli ospiti milanesi e stranieri come un appuntamento all’insegna di eleganza e ricercatezza. 22 coperti all’interno dello spazio vetrato e altri 20 nel dehors affacciato al giardino segreto del Palazzo, fanno capo a un emblematico bancone semicircolare. Proprio qui sapori, creatività e convivialità completano un’esperienza da mangiare anche con gli occhi.

L’aperitivo al Caffè Bistrot

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Caposaldo della cultura nostrana, l’aperitivo è un rito tutto italiano che da anni si rinnova senza stravolgersi né invecchiare. Un momento dedicato alla piacevolezza, dove il pairing tra arte della mixology e piccole proposte gastronomiche gioca in prima fila al bancone.

Al Caffè Bistrot è lo chef Andrea Aprea a interpretare con orgoglio e ambizione i fondamentali della cucina italiana. L’aperitivo, infatti, è pensato per essere un prologo al momento della cena. Un viaggio tra i 5 sensi che stuzzica il ricordo, l’olfatto, il palato e, niente meno, l’appetito.

Le proposte gastronomiche

Olive verdi di Cerignola marinate al pepe rosa e arancia, anacardi tostati alle spezie orientali, chips di tapioca alla senape e taralli napoletani. E ancora, gli “Assaggi da Condividere” come pane rustico, friarielli, pancia di maiale e aioli, mais corvino, Fassona cruda, cipolla caramellata, e senape o patata, guacamole, salmone affumicato e limone. Così, l’aperitivo dello chef delizia gli ospiti offrendo la possibilità di proseguire l’esperienza direttamente con una cena.

Dietro al bancone del Caffè Bistrot

L’esperienza della mixology è in mano ad Alejandro Pellejero, vincitore per due volte del campionato Pan-Americano di Barman e riconosciuto nel 2017 e 2018 tra Top 15 Best World Flair Bartender, che ha pensato la carta cocktail a quattro mani con lo chef.

Caratterizzano il menu liquido del Caffè Bistrot i cocktail “Contemporanei”, risultato di un’accurata ricerca di spirits e distillati base, che raccontano territori e tradizioni di differenti culture. Ciascun drink reinterpreta le ricette classiche secondo la personale sensibilità del mixologist ed esprime il piacere della scoperta, del viaggio unito al rapporto con la natura.

Un esempio? Il Sarto Sardo, che ha come ingredienti principali gin, liquore francese alle erbe, rosolio di bergamotto, lime e acqua tonica.

Il Conte in ferie

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Tra gli altri signature drink, da non perdere l’assaggio del Conte in Ferie, un twist sul Negroni a base di vermouth rosso, bitter e, in sostituzione al gin, del rum infuso per quattro giorni nella buccia della banana. Completa la miscela il Braulio Riserva che dona un gusto amaro, ma in perfetto equilibrio con freschi sentori balsamici. E il food pairing? Un boccone di pane tostato con acciughe, la cui sapidità viene bilanciata con la dolcezza della purea di banane. Una proposta ad hoc per risaltare ancor di più il bouquet del Conte.

Immagini Courtesy Andrea Aprea Caffè Bistrot