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Il ponte che collega food e mixology è un distillato al ginepro e si chiama Bugin

Piemonte, patria di Fassona. A occhio e croce ci abbinereste un vino rosso. Ma al bancone non preferireste un gin? O meglio, un Bugin. E non abbiamo neanche specificato che, con bancone, intendiamo quello della Macelleria con cucina Tasta (aperta nel 2017), che nel 2019 ha lanciato il suo gin nato già con un obiettivo: abbinarsi non tanto ai condimenti della carne, quanto alla carne.

Il Bugin, il gin piemontese di Tasta

Ogni concept di mixology nasce da una mente fresca e appassionata. E che, tutto sommato, un background nella terra degli spirits ce l’ha: lui è Mauro Schiavo, ideatore del gin piemontese Bugin.

Per il settore beverage, lui è un volto familiare perché in passato si muoveva al banco bar. Poi ha preso le redini della macelleria di famiglia e, lavorando con le pregiate carni piemontesi, non ci ha messo molto a capire che, fare un passo indietro, gli avrebbe permesso di creare sinergie tra food e mixology.

O tra passato (il suo lavoro di barista) e futuro (un prodotto nuovo, il Bugin). Ciò che aveva in mente Mauro Schiavo, lo ha imbottigliato con il supporto di una distilleria altamente qualificata: l’Antica Distilleria Quaglia, in provincia di Asti.

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L’ideatore del gin piemontese Bugin aveva già individuato le botaniche signature del suo distillato: i mastri distillatori della distilleria lo hanno aiutato a forgiare il prodotto e a delineare il profilo (aromatico) perfetto per un distillato eccellente come il Bugin che, con le carni e i salumi Tasta, non si limita soltanto all’appuntamento delle 19:00 (quando è ora dell’aperitivo).

Il loro incontro avviene prima, parecchio prima. Oseremmo dire che il gin piemontese Bugin sia una sorta di sous chef che aiuta Mauro Schiavo a realizzare salumi fatti marinare, massaggiati e dunque insaporiti al Bugin.

Il Piemonte non solo dei vigneti ma delle botaniche

Il Piemonte contribuisce notevolmente al Pil (Prodotto Imbottigliato Liquido) dell’intero Paese. La regione vanta uno dei più ricchi patrimoni enogastronomici di tutta Italia.

A livello di mixology, il Piemonte d’altri tempi ha continuato incessante la sua produzione di prodotti alcolici che ci rendono fieri: basti pensare all’iconico vermouth e ai liquori alle erbe. A proposito di erbe, per alcuni prodotti beverage in particolare, le botaniche sembrano tutte trovarsi al posto giusto nel momento giusto: è questo che accade con il distillato al ginepro Bugin.

Tra le botaniche (approfondite nel paragrafo successivo) ce n’è una in particolare che, per assonanza, ricorda proprio il ginepro: si chiama genepy. Ne avete mai sentito parlare? I piemontesi sono esonerati dalla risposta. Genepy è una pianta di origine protetta dalla cui infusione se ne ricava persino un liquore omonimo. Appartiene al genere Artemisia ed è diffusa oltre che in Piemonte, anche nella confinante Valle d’Aosta.

Insomma, per chi crede che il Piemonte sia esclusivamente terra di vini, Coqtail Milano consiglia una bella scampagnata alla ricerca delle botaniche che partecipano attivamente alle iniziative di mixology. E se proprio la scampagnata non è nelle vostre corde, va bene anche proseguire la lettura alla scoperta di un distillato come il Bugin che, con la tecnica del fat washing non c’entra niente, ma che si rivela un ottimo alleato della carne.

Il Bugin: che cos’è il distillato al ginepro amico della carne

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Bugin è un Dry gin italiano a gradazione alcolica pari a 45°. Il distillato segue e soddisfa le intenzioni del suo ideatore, Mauro Schiavo, che sono quelle di creare un distillato che esalti la carne, che interagisca direttamente con i suoi prodotti di macelleria. Il Bugin non va pensato solo in abbinamento agli aromi che vengono a loro volta utilizzati per esaltare determinati tagli di carne.

Per di più, “bucin” in piemontese significa “vitello”, perciò lo scopo del distillato piemontese è chiaro già dal nome. Il Bugin è realizzato a partire da nove botaniche che vengono tutte distillate singolarmente mediante metodo a caldo in alambicco bagnomaria. Successivamente vengono aggiunte altre tre di queste botaniche (opportunamente decolorate) in modo da ricavare un prodotto fortemente aromatico.

La miscela ottenuta riposa per un mese in vasche d’acciaio inox e soltanto alla fine è filtrato e imbottigliato. Quali sono le nove botaniche? Ci sono il Ginepro, il Genepy, l’Arquebuse, l’Artemisia, il Timo, l’Achillea millefoglie, l’Angelica, il Tanaceto e la Zedoaria.

Il Bugin s’impone con notevole forza soprattutto all’olfatto: il distillato è balsamico, aromatico, appena fruttato. È molto secco al palato e si distinguono il timo, il ginepro e il genepy. Alla sua secchezza contrasta però un sentore decisamente dolce.

Il packaging di Bugin è minimal e lascia che il distillato trasparente resti il protagonista indiscusso, sormontato da un’etichetta bianca in cui è evidente il simbolo di un vitello stilizzato.

Pairing

Potete considerare questo paragrafo un po’ come il succo del discorso che riguarda un distillato unico come il gin piemontese. Trattandosi di un prodotto alcolico che sta quasi a metà tra food e mixology, in questo trafiletto non possiamo che essere dettagliatissimi.

La macelleria con cucina Tasta del proprietario e ideatore di Bugin Mauro Schiavo, offre l’opportunità di degustare salumi lasciati affinare nel gin come il lardo, la nocetta, il lonzino e molti altri che, oltre agli aromi e alle spezie, ostentano persino un buon sentore alcolico.  Come abbinare il distillato piemontese Bugin in fatti di food pairing?

Per una grigliata di carne, consigliamo un classico gin tonic con tonica aromatizzata al timo o al rosmarino.

Un gin mule sarà perfetto per piatti di carne decisamente saporiti come il pulled pork, perché il cocktail andrà a sgrassare il palato.

Se preferite piatti importanti come una bistecca fiorentina o una costata di maiale, un gin sour con sciroppo di zucchero al rosmarino non potrà che risultarvi azzeccato.

Non la solita ricetta: ecco come il Bugin dà il massimo

Marinatura al Bugin

Preparare una marinatura adeguata a un sottofiletto tagliato spesso due dita. Realizzare la marinatura il giorno prima con sale, pepe di Sichuan, pepe nero, aglio, rosmarino e gin Bugin.

Conservare in un contenitore e, il giorno dopo, scottare appena la carne, assicurando una cottura al sangue. Servire con una spuma di gin tonic e con una salsa al basilico fresco.

Il piatto si abbina a un gin tonic con base Bugin. Ecco come prepararlo.

Ingredienti

  • 50 ml di Bugin
  • 120 ml di tonica (in abbinamento al piatto, consigliamo quella al rosmarino)

Preparazione

Versare il gin all’interno di un bicchiere precedentemente riempito con ghiaccio. Toppare con tonica.

Garnish

Guarnire il gin tonic con zest di limone.

Vi è venuta sete e anche un po’ di fame? Sull’e-shop di Bugin e quello di Tasta, potrete acquistare la vostra bottiglia di gin e i salumi per un abbinamento perfetto!