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Festeggia il Bloody Mary Day con la ricetta di Sabina Yausheva

Il cocktail che miscela la vodka al succo di pomodoro ai sapori molto speziati, ha una sua giornata ufficiale sul calendario della mixology: il 1 gennaio è il Bloody Mary Day. Facciamo un passo indietro, ricordiamoci le origini del drink, a chi è dedicato e poi prepariamoci a festeggiarlo con il twist proposto da Sabina Yausheva, Bar Manager di Dry Milano.

Il Bloody Mary Day che si festeggia il 1 gennaio

Possiamo definire il primo giorno di gennaio unafesta nella festa perché, oltre a celebrare l’arrivo del nuovo anno, si festeggia anche il Bloody Mary Day. Dagli States, anche qui si cerchia questa data che, nel calendario, è già rossa: il 1 gennaio è ufficialmente la giornata dedicata al drink a base di vodka, succo di pomodoro, tabasco, salsa Worcestershire, succo di limone, sale e pepe di Caienna. Guarnito con l’inconfondibile gambo di sedano, che sembrerebbe essere stato introdotto per caso negli anni ’60 da un cliente che aveva rimediato così all’assenza di cannuccia al Chicago’s Ambassador East Hotel. Il cocktail Bloody Mary è stato sempre piuttosto apprezzato oltre confine, tanto da essersi guadagnato una data celebrativa interamente dedicata a lui.

Il 1 gennaio è il Bloody Mary Day a livello internazionale. Non si hanno informazioni certe su come sia nata questa celebrazione, né su chi abbia decretato che, il 1 gennaio di ogni anno, sia il giorno più adatto per concedersi un Bloody Mary, cominciando a vivere l’anno nuovo nel modo più gustoso. In realtà tutta la community dei drink lover conosce il potenziale di questo cocktail che miscela la vodka e il succo di pomodoro soprattutto perché la sua fama è quella di essere un ottimo rimedio per combattere l’hangover. Ideale da concedersi anche nella fascia oraria mattutina -magari durante un brunch, proprio come fanno negli States. Il suo apporto alcolico è infatti smorzato dalla presenza di così tanti ingredienti alcol free che però supportano un distillato puro e incolore come la vodka -che si accende in presenza del rosso intenso del succo di pomodoro.

Un cocktail per celebrare il Bloody Mary Day

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Per celebrare il Bloody Mary Day del 1 gennaio, vi proponiamo un twist assolutamente celebrativo. A crearlo è stata Sabina Yausheva, Bar Manager di Dry Milano, che è stata insignita del Cook Award 2021 come Miglior Talento Bartender del 2021.

La cosa che più piace del suo twist sul Bloody Mary -che si chiama Blue-Blooded Mary, è il fatto che il drink sembra essere un vero e proprio riflesso della cucina di Lorenzo Sirabella, chef e maestro pizzaiolo di Dry Milano, perché la bar manager utilizza e ricrea alcuni degli ingredienti che si ritrovano nelle proposte food, dando loro vita alcolica. E poi, l’eccezionalità del suo Blue-Blooded Mary sta nel rimando al sangue reale, il sangue blu, ben visibile nel drink grazie all’utilizzo dell’alga spirulina in polvere che -come sappiamo- ha questa colorazione, nel succo di pomodoro filtrato.

Il cocktail per festeggiare il Bloody Mary Day che vi proponiamo qui di seguito, ha una nota acidula e una punta leggermente dolce data dall’utilizzo della polvere di ribes e liquirizia, aggiunta sul finale come garnish al drink. Ma ha anche un chiaro sentore carnoso -perché la vodka è infusa nel prosciutto crudo d’Osvaldo. Ecco la ricetta

Blue-Blooded Mary

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Ingredienti

  • 30 ml vodka infusa nel prosciutto crudo dolce
  • 100 ml acqua di pomodoro condita
  • Polvere di alga spirulina

Preparazione

Il Blue-Blooded Mary si prepara con la tecnica del throwing. Aggiungere ghiaccio e ingredienti in un mixing tin e versare la miscela da un tin all’altro con movimenti a cascata, aiutandosi con uno strainer. Ripetere i movimenti 4-5 volte e versare il drink in un bicchiere Collins.

Garnish

Decorare il cocktail con una crosta di polvere di liquirizia e ribes, oltre che con dei ribes rossi.

Per godervi al meglio il Blue-Blooded Mary, vi consigliamo di fare un salto da Dry Milano e degustarlo insieme alla pizza Piennolo Rosso di Lorenzo Sirabella, signature del locale, di cui è un’alcolica continuazione.

Foto courtesy Dry Milano, Credits Andrea Di Lorenzo