L’equilibrio degli ingredienti e la forza del distillato definiscono la qualità di un cocktail. Il Brandy Crusta lo dimostra da oltre un secolo: struttura limpida, profilo agrumato, identità riconoscibile. L’11 giugno, a La Ménagère di Roma, Vecchia Romagna lo riporta al centro della scena con Be My Crusta – Bring the Brandy Crusta Back Again, una serata guidata da Rudi Carraro e Dario Comis per restituire valore a un classico della miscelazione attraverso un grande brandy italiano.
Le origini del Brandy Crusta
Codificato nella New Orleans di metà ’800, il Brandy Crusta è considerato il primo cocktail a introdurre elementi decorativi come il bordo di zucchero e la spirale di limone, oltre a una combinazione più fresca e agrumata rispetto ai cocktail del tempo, con brandy, curaçao e succo di limone. Un ponte tra l’era del punch e quella della miscelazione moderna. «Si dice che l’abbia creato Joseph Santini, bartender triestino trapiantato in Louisiana. Da lì iniziò tutto», racconta Dario Comis, bar manager de La Ménagère di Roma. «Un drink che anticipa il Sidecar, il Margarita, il White Lady». E che oggi torna con un baricentro ben definito: la materia prima.
Vecchia Romagna, storia e trasformazione
La storia di Vecchia Romagna fonda le proprie radici in Francia, da una famiglia di distillatori al servizio della corte di Napoleone. «Jean Bouton si trasferisce in Emilia quando l’impero cade. In Romagna trova le condizioni e i terreni ideali per avviare una produzione di Trebbiano, stesso vitigno utilizzato per la produzione di Cognac, in Francia chiamato Ugni blanc. E nel 1820 fonda quella che diventerà la prima distilleria a vapore d’Italia», ripercorre le origini Rudi Carraro, global brand ambassador del Gruppo Montenegro.
Dal 1939 il nome cambia: da Cognac Bouton a Vecchia Romagna Buton Brandy. Una scelta che valorizza l’identità italiana del prodotto. «Il nostro brandy nasce dal vino. E la materia prima fa tutta la differenza», sottolinea Carraro. «Due tecniche di distillazione, differenti tipologie di rovere, un blend rifinito con maestria e passione: ogni passaggio è calibrato per far evolvere il distillato nel tempo». Oggi Vecchia Romagna rappresenta una solida realtà ed è il brandy italiano più conosciuto al mondo.
Una degustazione in tre passaggi

A Roma, l’11 giugno, questo racconto prende forma attraverso due etichette: Vecchia Romagna Riserva Tre Botti e Riserva 18 Anni. Due differenti interpretazioni che Carraro e Comis esplorano in un percorso a due tempi. Si comincia alle 16:30 con un tasting riservato a una selezione di professionisti, pensato per approfondire distillati, storia, struttura e potenziale di un classico che ha anticipato intere generazioni di cocktail. Dalle 18:00 in poi, l’esperienza si apre anche al pubblico. I bicchieri iniziano a raccontare ciò che prima si è ascoltato: la teoria lascia spazio all’esperienza, i dettagli tecnici diventano sapori.
Il carattere di Vecchia Romagna Riserva Tre Botti nel Brandy Crusta e nei suoi twist
Vecchia Romagna Riserva Tre Botti è il riferimento principale della serata. Frutto di distillazione mista e triplice affinamento, combina barrique di rovere francese, botti di Slavonia e tonneaux da vino rosso. «Il profilo è netto: uvetta, nocciola, spezie, una vena tannica che regge bene acidità e dolcezza», spiega Comis. Il primo cocktail in degustazione è il Brandy Crusta, nella sua versione classica reinterpretata da Chris Hannah del Jewel of the South di New Orleans, locale al quarto posto dei North America’s 50 Best Bars e No. 34 dei World’s 50 Best Bars. Questa ricetta, che ha contribuito a riportare il drink sotto i riflettori, esalta la struttura del Riserva Tre Botti con un equilibrio di agrumi, maraschino e bitter.
Da provare anche i due twist di Comis. «Il primo è Pear, un after dinner morbido e avvolgente che lavora sulla rotondità del brandy Vecchia Romagna Riserva Tre Botti con vaniglia, succo d’uva alla pera, servito con una decorazione alla pera essiccata e caramellata. Il secondo twist è Citrus Crown, un aperitivo che alleggerisce la ricetta classica con soda alla ciliegia, gum syrup e una crusta agrumata. Questi cocktail cambiano volto, si alleggeriscono e si aprono grazie a Vecchia Romagna che li rende più accessibili senza perdere carattere», commenta Comis. «Oggi dietro al bancone lavoriamo per esaltare il brandy. Vecchia Romagna Riserva Tre Botti ha quel tratto italiano che lo rende riconoscibile e credibile anche tra i grandi distillati francesi», aggiunge Carraro.
La profondità di Vecchia Romagna Riserva 18 anni
Si aggiunge poi un assaggio di Vecchia Romagna Riserva 18 Anni, blend che contiene partite invecchiate fino a 35 anni, rifinito in botti da Amarone. «Il risultato è caldo, balsamico, complesso. Si abbina al cioccolato, a un formaggio intenso. Si assapora meglio quando tutto il resto si fa da parte», continua Comis. È la parte più meditativa della degustazione, da sorseggiare in purezza.
Il gusto come linguaggio
Tutto sta nel metodo produttivo che resta centrale per Vecchia Romagna. «Il vino viene distillato secondo due metodi. La colonna per freschezza, l’alambicco discontinuo per rotondità. Poi passa al legno: prima barrique da 400 litri, poi botti grandi da 10.000, infine il marriage. Almeno tre mesi per far riposare tutto e ottenere un profilo armonico. Ogni release è un blend, calibrato dal nostro master blender Antonio Zattoni».
Le ricette dell’evento Be My Crusta
A La Ménagère, tra la zona fioraio e sala con bancone newyorkese, il Brandy Crusta trova spazio, voce e ritmo. Vecchia Romagna lo accompagna in una degustazione che racconta un distillato, ma anche un linguaggio. Utile a chi vuole conoscerlo meglio. O semplicemente assaporarlo bene, anche nei cocktail. E per chi non partecipa alla serata, qui sotto, la drink list.
Brandy Crusta di Chris Hannah

Ingredienti
- 55 ml Vecchia Romagna Riserva Tre Botti
- 25 ml limone
- 15 ml Cointreau
- 5 ml maraschino Buton
- 2 dash Angostura bitter
Preparazione
In un mixing glass mescolare Vecchia Romagna Riserva Tre Botti, succo di limone, Cointreau, maraschino Buton e Angostura. Bagnare il bordo del bicchiere con il limone e poi immergerlo nello zucchero.
Garnish
Sbucciare un limone e inserire la lunga buccia pulita all’interno del bicchiere in modo che sbordi almeno mezzo centimetro.
Pear

Ingredienti
- 35 ml Vecchia Romagna Riserva 3 Botti
- 25 ml succo d’uva alle pere
- 15 ml sciroppo alla vaniglia
Preparazione
Questo after dinner si prepara in un mixing glass. Mescolare tutti gli ingredienti secondo la tecnica stir & strain. Servire in un bicchiere rock basso con una chunk di ghiaccio.
Garnish
Rondella di pera essiccata e caramellata
Citrus Crown

Ingredienti
- 40 ml Vecchia Romagna Riserva 3 Botti
- 25 ml arancia chiarificata
- 10 ml gum syrup
- Top di soda alla ciliegia
Preparazione
In un mixing glass mescolare tutti gli ingredienti, filtrare il liquido nel bicchiere e poi servire in tumbler alto con una chunk di ghiaccio.
Garnish
Eseguire un rimmel agrodolce, creato con zucchero, acido citrico e scorze di arancia essiccate e polverizzate, che contrasta e colora il cocktail.
Foto credits Coqtail, riproduzione vietata
Articolo realizzato in collaborazione con Vecchia Romagna