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The Butterly Effect di Silver Lyan è una drink list dedicata ai piccoli grandi cambiamenti

Il cocktail bar Silver Lyan, perla della mixology di Washington D.C., festeggia cinque anni di onorato servizio con la drink list The Butterfly Effect.

Silver Lyan, la perla di Ryan Chetiyawardana

Ryan Chetiyawardana, bartender e proprietario di Silver Lyan, afferma che «Washington D.C. è pena di storie che vanno ben oltre il cibo e le bevande, dalla musica all’attivismo all’arte e molto altro ancora, e queste storie hanno nutrito il nostro lavoro sin dal primo giorno». Questo è ciò che rappresenta The Butterfly Effect. «Imparare, condividere e crescere insieme, sia dentro il bar sia fuori, ed esplorare come piccoli cambiamenti possano generarne di grandi».

The Butterfly Effect

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Breve parentesi tecnica: il concetto scientifico dell’effetto farfalla nasce negli anni ‘60 dagli studi del meteorologo Edward Lorenz. È riassunto dalla metafora: il battito d’ala di una farfalla può generare un uragano dall’altra parte del mondo. In parole povere, evidenzia come eventi apparentemente insignificanti possano portare e conseguenze di vasta portata. Questo accade perché siamo inseriti in sistemi dinamici complessi e non lineari, caratterizzati da forte interconnessione.

La drink list The Butterfly Effect declina questo concetto in maniera meno scientificamente rigorosa, ma coerente con una delle anime del bar. Ovvero la ricchezza dello scambio culturale e gli inaspettati effetti a catena che può creare.

Le quattro sezioni di The Butterly Effect

Dalla teoria alla pratica, il menu è organizzato in quattro sezioni differenti. Le prime tre comprendono quattro cocktail l’una: sono Culture and Media, Law and Government e infine Conflict. Ogni ricetta prende le mosse da una storia particolare, che è raccontata sulle pagine della drink list. L’ultima sezione si chiama Silver Classics e ripropone alcune delle ricette preferite dai clienti e comparse nei precedenti menu di Silver Lyan.

Culture and Media

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Il capitolo intitolato Culture and Media esplora le cause spesso sorprendenti di alcune espressioni culturali. Per esempio, quelle che portarono Mary Shelley a scrivere il romanzo Frankenstein. Tutto nacque nel 1815, quando la forte eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, causò un offuscamento del sole e, l’anno successivo, temperature rigidissime in Europa.

Così l’estate ginevrina del 1816 risultò piovosa e fredda, costringendo Mary Shelley in casa. In queste circostanze Lord Byron propose un passatempo: ognuno dei presenti (oltre a Shelley anche John William Polidori) avrebbe dovuto scrivere una storia di fantasmi. E Mary Shelley scrisse Frankenstein. Il cocktail che celebra questa incredibile successione di eventi si chiama It’s Alive! 75 ed è preparato con tequila, vino liquoroso Madeira, champagne, assenzio e ghiande.

Law and Government in The Butterly Effect

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Questa sezione indaga il rapporto tra azioni umane e strutture governative. Un rapporto che può condurre a conseguenze inimmaginabili: per esempio quando a un giovane tedesco fu impedito di ereditare l’azienda di famiglia, niente meno che la zecca reale, perché la madre non era un’aristocratica (il padre invece sì, ma si era sposato per amore).

Rimasto senza lavoro, il giovane in questione si dedicò ad altro. Soprattutto diede inizio alla tecnica di stampa moderna, utilizzando i caratteri mobili. In questo modo Johannes Gutenberg, questo il nome del giovane, provocò un aumento esponenziale dei libri sul mercato (prima era necessario un copista). E, come informa il menu The Butterfly Effect, le maggiori occasioni di lettura portarono a una crescente richiesta di occhiali da vista. Cosa che portò a innovazioni nel campo delle lenti e che rese possibile costruire microscopi e telescopi. Cioè le colonne della rivoluzione scientifica.

Ecco, dunque, un drink con un tocco di aromi tedeschi: si chiama Gutenberg Highball ed è a base di vodka, foglia di gelso, soda di bardana, menta e riesling renano.

Conflict

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Conflict esplora le conseguenze indesiderate delle controversie umane. È il caso del drink Operation Mindf*ck, preparato con tequila, calvados, vermouth aromatizzato, piselli e bitter. Il riferimento culturale è alla storia vera dello scrittore Kerry Thornley, che fu sospettato dell’omicidio di John F. Kennedy perché un anno prima aveva scritto del suo vecchio commilitone Lee Harvey Oswald. Infastidito e stupefatto dall’assurdità del sospetto, Thornley decise, insieme all’amico Robert Wilson (direttore di Playboy), di rilanciare con ironia.

I due resuscitarono un’antica organizzazione, esistita per una manciata d’anni alla fine del ‘700, e dandole la colpa di ogni cosa. Anche la più assurda. L’organizzazione in questione era quella degli Illuminati. Thornley e Wilson intendevano incoraggiare le persone a dubitare di ciò che leggevano sui media, ma parecchia gente non colse l’intento satirico né il messaggio e pensò che gli Illuminati esistessero ancora, sul serio, e che tramassero nell’ombra ogni sorta di malefatta.

Le giocose assurdità della natura umana in The Butterly Effect

Sono tre esempi su dodici possibili. Ma il quadro dovrebbe essere chiaro. Con le parole di Ryan Chetiyawardana, alias Mr. Lyan, le nuove ricette «invitano le persone a esplorare il quadro generale, considerare le conseguenze a lungo termine e abbracciare le giocose assurdità della natura umana».

Image courtesy Silver Lyan