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Francisco Ricafort, chi è il talento dietro il programma musicale del Carlyle & Co. di Hong Kong

Arroccato ai piani altissimi del Rosewood Hotel di Hong Kong, il membership club Carlyle & Co. ha una spiccata fama tra gli audiofili delle sette note. Re della sua selezione musicale è Francisco Ricafort, 42 anni, appassionato ascoltatore di ogni genere e amplissimo background nelle orecchie, anche se «non ho mai studiato musica, non so leggere le note o suonare uno strumento».

La visione musicale di Francisco Ricafort

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Francisco Ricafort al Café Carlyle

Talento incredibile nel riuscire a scovare gli artisti migliori per il ritmo del club, Ricafort è il direttore musicale del Carlyle & Co., nome che affonda nella storia dei club: modellato sul Carlyle di New York, che il Rosewood Hotel Group ha comprato qualche anno fa, il locale di Hong Kong ricalca e rinnova l’atmosfera dell’omonimo newyorkese dove hanno suonato i migliori jazzisti del mondo. «Abbiamo cercato di emulare il livello del servizio, della musica e della qualità di New York. Lì hanno la possibilità di invitare star di Hollywood o di Broadway, da noi è difficile, ma ci stiamo lavorando», sogna a occhi aperti Ricafort ricostruendo la breve storia del club, che lui definisce una sorta di trampolino per il mercato asiatico.

La ricerca di talenti internazionali

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Café Carlyle

«Non vogliamo usare il termine jazz club, anche se il jazz sarà sempre la base. Le persone vogliono rilassarsi e ascoltare buona musica, quindi dobbiamo avere qualità e classe: abbiamo jazz, funk, soul, R&B, Motown. La fortuna è avere cantanti internazionali ogni quattro-cinque settimane, rivelazioni di altissimo livello da USA e UK. Proviamo anche a capire se diventeranno famosi, e va detto che siamo stati sempre fortunati». Con un’eredità pesante già nel nome, per equilibrare le necessità del Carlyle & Co. con quelle del mercato, il processo di selezione degli artisti incrocia tantissime variabili. «In passato ho lavorato nei night club con DJ come Diplo o Steve Aoki, o Kendrick Lamar prima che diventasse famoso. Ascolto tanta musica anche per capire le tendenze, chi sono gli artisti in voga o le promesse», continua Ricafort.

L’evoluzione musicale del Carlyle & Co.

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«Quando ho iniziato a lavorare qui mi sono detto “Dobbiamo fare jazz”, però abbiamo capito presto che nessuno restava davvero qui per il jazz puro, vedevamo che a molti non piaceva. L’anno successivo siamo passati a fare 50% jazz e 50% altro, oggi il jazz è al 15% ma non ci dimentichiamo dei jazz lover. Cerchiamo artisti che suonino diversi generi, anche il pop 80-90 in stile Diana Ross e Whitney Houston: agli artisti chiediamo che siano anche intrattenitori, devono saper tenere una sala con la gente a poca distanza dal palco. Devi interagire, non puoi essere un introverso», sottolinea Ricafort. Per i musicisti e cantanti in residency, l’hotel diventa casa: «Abbiamo 8 camere nell’hotel destinate ai membri, e gli artisti praticamente vivono qui».

Live music e DJ, gli eventi curati da Francisco Ricafort

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Happy Birthday Mr President coktail

Non esiste solo la live music, però. Se una volta l’anno si può impazzire, due è ancora meglio, e il background notturno di Francisco Ricafort, tarato sulle esigenze di una clientela adulta, ritorna in tutta la sua potenza. «Due volte l’anno organizziamo un party con DJ internazionali sulla terrazza. La nostra base di membership è di persone sopra i 35-40 anni, e di queste solo 400 amano il clubbing.

In ogni caso vogliamo essere un club divertente e chic insieme, impertinente e favoloso, ma sempre di classe: non stiamo qui a creare eventi random», sorride ancora Francisco Ricafort.

L’impegno tecnico per creare la giusta atmosfera

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Bebop Fizz (o Dirty Margarita)

Finché la musica ha un ruolo centrale, va tutto bene: per questo lo spinoso tema della background music che avvolge l’arrivo al club è altrettanto cruciale. «Anche su quella di sottofondo investiamo molto tempo, non sono playlist di Spotify: c’è una selezione specifica a seconda del bar, della lounge, dello speakeasy».

Conta anche il lato tecnico, poco frequentato da molti addetti ai lavori: «Servono un buon impianto e un’ottima illuminazione per avere una bella atmosfera. Penso sempre all’esperienza: se dovessi aprire un posto mio, al centro ci sarebbero la musica e i cocktail, e per la buona musica serve uno sforzo notevole». Ci sarà un posto suo? Per ora Ricafort non si sbilancia, gioca con l’immaginazione proiettata nella realtà.

Il suono della notte di Francisco Ricafort

Ma di sicuro, l’acustica sarà fondamentale per esaltare il suono della notte, cambiato nel tempo anche per lui. «A vent’anni il suono della notte era la musica elettronica, e l’epoca della techno. Poi cambi i gusti, capisci di più la musica dal vivo, io ho avuto anche una fase hip hop e R&B.

Oggi ho due figli, sono sposato e ascolto cantanti strepitosi: mi affascina vedere come siano in grado di mandare l’elenco delle canzoni, arrivare, provare due ore e sapere già tutto. Rispetto moltissimo i musicisti e il loro linguaggio: si guardano sul palco e si capiscono con un cenno». Alla fine cambiare gli ha permesso di restare fedele alla musica e crescere con lei: «Quando sono arrivato a Hong Kong, nel 2005 2006, non sapevo che aspettarmi. 18 anni dopo sono ancora qui e faccio quello che amo fare: creare esperienze». E forse, prima o poi, un locale tutto suo.

Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui 

Immagini credits Julie Couder x Coqtail – riproduzione vietata