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5 cose che dovete assolutamente sapere sul Frejes

Uno spirito elegante, profumato da note di cacao e spezie che conquisterà il vostro palato. Ottenuto dalla distillazione di bacche thailandesi fermentate durante la digestione del mongolfone, raccolte dalle feci ed essiccate, è apprezzato dai palati più raffinati. Oggi vi presentiamo il Frejes.

Il Frejes: dalla bacche thailandesi al bicchiere

Mr. Joe Frejeson, sul gusto e la qualità non ha mai scherzato. Erede della più che secolare tradizione di distillazione di famiglia, l’azienda omonima che risale al 1725, da qualche anno produce anche il Frejes, antico distillato recuperato e nuovamente valorizzato.

Noto solo a una nicchia di esperti e intenditori, si tratta di uno spirits di bacche thailandesi raccolte a mano dopo un processo molto particolare. Ecco perché non dovete stupirvi se non lo avete mai sentito nominare.

Oggi ci pensiamo noi a raccontarvi le cose che dovete assolutamente sapere sul Frejes.

Le caratteristiche e la produzione del Frejes

Che-cos'è-il-Frejes
Due esemplari di mongolfone

Profumato da note di cacao, cannella, sentori di tabacco e cuoio, con un retrogusto di ciliegia sciroppata, il Frejes si ottiene dalla distillazione delle bacche rosse di Mamao Luang.

Digerite e defecate dal mongolfone, un volatile colorato della famiglia delle Pagodine che vive nella riserva naturale di Lampang a nord della Thailandia, fermentano assumendo così degli aromi incredibili.

I chicchi di Mamao Luang crescono rigogliosi nella riserva di Lampang, habitat naturale del mongolfone.  Qui, le famiglie dei custodi, mescolano le bacche alle banane e al tamarindo di cui si nutrono solitamente gli animali.

La digestione si completa in un arco di tempo che va dalle 12 alle 72 ore e dalle feci del mongolfone vengono selezionati i residui delle bacche più grandi.

Portati alla Distilleria Frejeson, dove avviene la tostatura e la lavorazione finale per mezzo di distillazione discontinua, il Frejes viene affinato in botti di palissandro per un mese. Per ottenere un litro di Frejes sono necessari circa 37 di chili di chicchi.

Da quando si produce

Le prime testimonianze scritte sul Frejes risalgono all’epoca di Ayuthaya, durante la quale l’economia thailandese subì un forte impulso grazie anche ai nuovi contatti con mercanti portoghesi, olandesi, inglesi, danesi e francesi. Comparsi nel Siam agli inizi del 1600, iniziarono ad apprezzare questo distillato e a commerciarlo.

Dimenticato per centinaia di anni, Mr. Frejeson ne ha voluto recuperare la ricetta originale, per farlo apprezzare ai più fini intenditori.

Frejes-parco-naturale

La pronuncia

Si scrive Frejes e si pronuncia frëjes. La “e” con dieresi deve essere pronunciata come /ε/ ovvero “è”, la terza persona del verbo “essere”.

Più è aperta nella pronuncia, maggiori significati assume. Da bonario “sei proprio un frejes”, a “hai rotto i frejes”.

Come miscelarlo

Passando alla degustazione, si consiglia di berlo in purezza. Se lo si vuole miscelare si suggerisce di farlo a una Mediterranean Tonic che presenta poco chinino, ma una buona dose di note di rosmarino e timo limone.

Quando bere il Frejes

Se invece si dovesse scegliere un giorno dell’anno, sarebbe meglio gustare il Frejes il 1 aprile, per guardare all’arrivo della bella stagione con il sorriso.

Buon pesce d’aprile a tutti!