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Negroni Week, che cos’è la manifestazione dedicata al cocktail più bevuto al mondo

Ogni settembre il Negroni si prende tutti i riflettori. Da Firenze al resto del mondo, il cocktail più bevuto diventa per sette giorni il pretesto di una celebrazione globale. La Negroni Week 2025, in programma dal 22 al 28 settembre, vedrà quasi 14000 locali nel mondo proporlo in differenti versioni, dalla ricetta classica con Campari ai twist più contemporanee. Un appuntamento che porterà con sé un unico obiettivo: unire il piacere del gusto inconfondibile del Negroni a una raccolta fondi da destinare al sostegno dell’hospitality.

Negroni Week, una storia lunga più di dieci anni

Per parlare dell’importanza e dei traguardi raggiunti della Negroni Week bisogna fare un passo indietro nel tempo e guardare alle sue origini. La Negroni Week «nasce nel 2013 dall’incontro tra Imbibe Magazine e Campari Group con l’intento di legare la cultura del bar all’impegno sociale di Slow Food attraverso temi come sostenibilità, formazione, parità di diritti e inclusione», spiega Nicola Scarnera, Campari Academy Manager. «Da allora l’iniziativa è cresciuta fino a trasformarsi in un fenomeno globale. L’ultima edizione 2024 ha coinvolto circa ottanta Paesi, raccogliendo più di 630mila dollari. E in oltre dieci anni, il totale ha superato i 5 milioni di dollari devoluti».

La missione condivisa con Slow Food

I fondi raccolti dalla Negroni Week vanno a sostegno di Slow Food, il movimento creato in Italia nel 1986 a Bra, in Piemonte, e oggi attivo in oltre 160 Paesi, impegnato a salvaguardare le tradizioni alimentari locali e «promuovere un’alimentazione ‘buona, pulita e giusta’. In questo modo, la comunità dei bartender partecipa a un progetto che unisce ospitalità ed enogastronomia in una rete internazionale», continua Scarnera. «Questo consente ai professionisti di sentirsi parte di una comunità ampia, pur mantenendo libertà di scelta sul sostegno da offrire».

L’Italia in prima fila

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Ovviamente l’Italia è uno dei Paesi più coinvolti nella Negroni Week. «Qui è nato il cocktail del Conte, che trova una delle sue comunità più solide», prosegue il manager di Campari Academy. «Non a caso abbiamo già superato i 700 locali partecipanti e il numero continua a crescere. Quest’anno, oltre alle attivazioni nei bar, ci sarà anche un fitto calendario di guest shift nelle principali città, che racconteremo sui canali digitali di Campari Academy Italia».

In attesa del programma completo, qui alcune guest già confermate. Dietro al bancone del The Doping Bar di Milano lavorerà al suo migliore Negroni Angelos Zeimpekis di Line, Atene. A lui seguirà il vincitore della Campari Bartender Competition 2025, Marco Masiero di Lubna. La squadra del Tato’s di Monopoli raggiungerà Alessandro D’Alessio al Rita’s Tiki Room di Milano per una guest che darà l’occasione agli ospiti di provare le versioni più contemporanee del Negroni, sempre a base Campari. La Terrazza A’ Riccione ospiterà invece Luca Salvioli di Musa Lago di Como. «Questo è solo un assaggio. Una piccolissima parte di grandi professionisti che testimoniano come il Negroni sappia creare connessioni internazionali e portare la sua energia in contesti sempre diversi».

Bartender e social per la Negroni Week

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Parallelamente, per amplificare il messaggio, Campari Academy ha scelto di collaborare anche con i bartender più seguiti sui social, invitandoli a condividere le proprie varianti del Negroni. «Chiediamo a ognuno di loro di raccontare i propri twist, sia al bancone sia attraverso contenuti digitali. Il fil rouge rimane lo stesso: ‘un Negroni senza Campari non è un Negroni’» sottolinea Scarnera.

Una filosofia che conferma come dalla prima edizione a oggi, la Negroni Week si è trasformata in una piattaforma che unisce bartender, brand e comunità locali, dimostrando quanto un cocktail, seppur tra i più conosciuti al mondo, possa generare valore economico, sociale e culturale.

Immagini courtesy Campari Academy

Articolo realizzato in collaborazione con Campari Group