Un cocktail nato per conquistare. Gin, limone, zucchero e champagne, miscelati con equilibrio e serviti con decisione. Il French 75, come viene riportato nel Savoy Cocktail Book del 1930, ha un nome che guarda alla storia: un riferimento al cannone da 75 mm usato dall’esercito francese nella Prima Guerra Mondiale. Il cocktail è dunque diretto, secco, raffinato quanto basta. Al Mandarin Garden di Milano, il French 75 porta la firma del suo direttore Guglielmo Miriello, fine mixologist che da oltre vent’anni lo propone con una ricetta personale, calibrata con precisione: «45 ml di gin, 22,5 ml di limone, 15 ml di zucchero, top di champagne brut tra i 75 e i 90 ml al massimo. Il gin deve guidare, lo champagne rifinire».
French 75, l‘importanza della bollicina
La scelta della bollicina è decisiva. Miriello evita etichette troppo strutturate o vintage, che rischiano di sovrastare gli altri ingredienti. Preferisce cuvée fresche, non ossidate, dalla bolla fine e persistente. «Utilizzo brut con uvaggio classico: Pinot Noir, Meunier e Chardonnay. Il blanc de blancs, troppo delicato, si perde nel drink. Serve uno champagne che sappia sostenere, senza sovrastare gli altri ingredienti: la sua forza deve stare nell’equilibrio». Il suo French 75 si serve in coppetta ampia, mai nel flûte e si chiude con una marasca. «Un dettaglio fuori ricetta, ma quel finale dolce lo rende memorabile». Il migliore mai assaggiato? «All’Excelsior di Venezia, nel 2012. Me lo preparò il grande Tony Micelotta. Ancora oggi, ne ricordo ogni goccia». Per chi frequenta il Mandarin, secondo a quello di Miriello.
La ricetta del French 75 di Guglielmo Miriello
Ingredienti
- 45 ml London dry gin
- 22 ml succo di limone fresco
- 15 ml sciroppo di zucchero
- Top di champagne Brut
Preparazione
In uno shaker unire tutti gli ingredienti al ghiaccio, ma non lo champagne. Agitare e filtrare in una coppa elegante. Finire con la bollicina.
Decorazione
Servire inserendo nella coppa una marasca.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui
Immagini credits Julie Couder, location Mandarin Garden






